Sale quasi a quota 200 il numero di balene incinte uccise durante l’ultima stagione estiva in Antartide.
Con la motivazione di “ricerca scientifica”, le baleniere giapponesi hanno riportato in patria 333 balenottere delle quali, appunto, quasi 200 incinte.
Il Giappone aveva sospeso la caccia l’anno scorso, risparmiando le vite degli animali ed illudendoci che qualcosa fosse finalmente cambiato.
Non è stato così. Nonostante la caccia alle balene sia illegale già dal 1986, i giapponesi tramite scappatoie legali sono riusciti in tutti questi anni ad uccidere un gran numero di animali, a detta loro, per ricerca scientifica.
E’ chiaro a tutti che, dopo 30 anni dal divieto di caccia, questa “ricerca” abbia mietuto troppe vittime e da una sentenza del 2014 la Corte internazionale di giustizia ha stabilito che non c’è nessun fine scientifico.
Qui l’articolo del 2014 nel quale si annunciava la notizia:
www.promiseland.it/2014/04/01/vittoria-per-le-balene/
In questo momento, dopo la decisione presa negli scorsi mesi da parte del Giappone di continuare a cacciare i cetacei nelle aree protette, violando un’ingiunzione del 2008, l’Australia e la Nuova Zelanda hanno minacciato una nuova azione legale internazionale contro la mattanza.
Per approfondimenti:
www.ansa.it
www.nationalgeographic.it
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