\”…se più gente guardasse alla gente con favor, avremo meno gente difficile e più gente di cuor!\” Cantano in coro i 200 presenti, tenendosi per mano come bambini alle 20,30 di sabato 21 giugno dopo che padre Alex Zanotelli ha concluso il suo lungo intervento di inaugurazione dell\’Accademia della Pace.
La proposta di Alex, come lo chiamano tutti, è fuori dal cerimoniale previsto e dalle aspettative dei più, ma cantare insieme è stato un modo per sperimentare il fare festa, il sentirsi più vicini, il voler essere in pace.
Dalle 17,30 alle 21,30 al Parco della Villa della Rinchiostra a Massa l\’inaugurazione ufficiale dell\’Accademia è stato un susseguirsi di emozioni, di parole convinte, di strette di mano, di abbracci.
Un agile librettino stampato dall\’Amministrazione Provinciale, ti accoglie.
Contiene insieme al Manifesto, allo Statuto e al Regolamento della nuova Associazione denominata \”Accademia Apuana della Pace\” una serie di foto con i volti di tanti operatori di pace: M.L.King, Gandhi, Lanza Del Vasto, Capitini, don Milani, Nelson Mandela, La Pira, Gino Strada e anche di Alex Zanotelli.
Cade l\’occhio su un passaggio della presentazione del libretto che esprime l\’alto spessore culturale della nuova associazione: \”Nella complessità ed interdipendenza di un mondo dominato da logiche nuove, mai come oggi dotato dei mezzi per distruggere il pianeta e la convivenza civile, ma anche di dare risposta equa ai problemi dell\’umanità, non si tratta più quindi di praticare un pacifismo di maniera, frutto magari semplicemente di una scelta strategica occasionale, ma di scegliere coscientemente la strada della nonviolenza, educandoci (ed educando) a scendere tra le contraddizioni del nostro sistema, abituandoci, nuovamente a cogliere e rispettare i diversi punti di vista, le differenti angolature e prospettive… diffidando delle facili strade delle verità precostituite ed assolute.\”
Paolo Zammori, primo portavoce dell\’Accademia invita i presenti a sedersi nelle sedie predisposte sotto i pini, disposte a cerchi concentrici, e descrive il percorso di nascita della nuova associazione e la ferma volontà di credere che la pace riguarda tutti e richiede a tutti un profondo cammino di crescita personale, sociale e politica.
Tocca successivamente ai legali rappresentanti delle associazioni fondatrici avvicinarsi ad un tavolino di lato, con la bandiera arcobaleno della Pace, per firmare l\’atto Costitutivo, sorridenti ed emozionati si alternano i 14 firmatari, mentre lo speaker spiega che molte altre associazioni stanno perfezionando le modalità burocratiche per aderire successivamente, Amnesty International verrà aggiunta successivamente ed alcune nuove associazioni si dicono disponibili ad entrare (Comunità Papa Giovanni XXIII).
Prende quindi la parola Alex Zanotelli, appena arrivato dalla Casa della Pace vicino alla Certosa di Firenze, dove aveva un incontro con la rivista Mosaico di Pace, insieme al giudice Caselli, don Ciotti ed altri protagonisti della comunità civile nazionale.
Ha con sè uno zaino dal quale tira fuori libri, cartoline e depliants, fogli di appunti, documenti. Sulle spalle ha una sciarpa multicolore e al collo una croce fatta da corallini dalle tinte forti: mentre parla la sua persona e le cose che ha con sè diventano strumenti di comunicazione, testimonianze che le sue parole sono radicate nei tanti poveri del pianeta.
Parla a braccio ma la logica è chiara a tutti: alla fine tra le tantissime persone che vogliono avvicinarlo per salutarlo ci sono anche alcuni sedicenni, Alex chiede loro se è riuscito a farsi comprendere e la risposta di uno è \”Ho capito tutto, non ho perso una parola\”.
Parte dall\’attualità italiana soffermandosi sulla Fini-Bossi, una legge che rappresenta una mercificazione dell\’extracomunitario, chiara nelle parole del Ministro Bossi che parla di cannonate per respingere l\’invasione dei clandestini: fa riferimento ed invita ad una iniziativa che venerdì prossimo, Festa del Sacro Cuore, vedrà di fronte alle Prefetture protestare per l\’atteggiamento dello Stato e di molte forze dell\’ordine nel trattare con gli immigrati.
Si sofferma anche sulla profonda delusione per la modifica della legge 185 che così permette facili triangolazioni nel commercio delle armi: se la prende con i partiti di governo, ma soprattutto con le forze del centrosinistra che avevano promesso impegno per difendere la legge (Margherita, DS, Bertinotti).
Apre successivamente sulla sua scelta di parte, che è il punto di vista con il quale sta leggendo le vicende del nostro mondo attuale: \”io sono un uomo di parte, come Gesù è stato un uomo di parte! Sto dalla parte dei poveri che sono almeno l\’80% della popolazione del pianeta\”
Narrando della sua esperienza, nella enorme bidonville di Korogocho (100.000 abitanti) nella periferia di Nairobi (Kenya), presenta con tenerezza e decisione il muro che separa i ricchi dai poveri, là dove il cuore dei poveri riesce ad incontrare l\’altro e a vedere Dio mentre invece i ricchi soffrono perchè sono solo un grosso tubo digerente che vive per consumare.
Questo mondo sfruttato da una minoranza sarà consumato nel giro di 50 anni, e i muri costruiti e quelli che si costruiscono e si costruiranno non serviranno a preservare nessuno: stiamo andando incontro ad una catastrofe naturale, sociale, umana.
La verità delle parole di Alex porta i presenti a seguirlo nel silenzio, in un mutismo che viene dal groppo alla gola per le sorti tragiche della maggior parte della popolazione oggi e per tutto il pianeta domani.
\”Ma un altro mondo è ancora possibile\” riesce a dire Zanotelli, che viene dagli inferni della terra: i volti dei presenti si distendono, ma assumono la serietà dell\’impegno.
Impegno richiesto da Zanotelli alla nuova Accademia della Pace perchè si lotti continuamente per la giustizia, si cambino le leggi economiche che schiavizzano gli uomini, si combattano le multinazionali che spadroneggiano nel pianeta: una lotta nonviolenta che ha bisogno delle armi della cultura e dei piccoli gesti della quotidianità.
Recuperare la propria qualità della vita senza farsi soffocare dallo stile di vita capitalista, aprirsi alla relazione col vicino, effettuare scelte politiche oculate, votare attraverso i propri acquisti, favorire i commercio equo e solidale,…
La serata si è conclusa con una cena in piedi, nel parco, preparata dall\’Associazione \”Wael Zweiter\” per la protezione del popolo Palestinese con il contributo di altri simpatizzanti dell\’Accademia.
Tratto da: www.apuanews.net
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