E’ possibile che non siamo più liberi neanche di passeggiare in un bosco coi nostri bambini senza la paura di essere impallinati, o di sentire pioggie di piombini sulle nostre teste?
Possibile che non ci riesca lasciare in pace quei pochi animali rimasti liberi?
Ci dà proprio così tanta noia lasciare gli altri esseri vivere liberi come è stato per migliaia di anni?
Che bisogno c’è di uccidere?
Come possiamo sopportare che pochi individui, attaccati a tradizioni che niente hanno a che vedere con la necessità ma solo con un bieco e perverso divertimento, invadano le nostre case e si approprino anche della nostra libertà di prendere una boccata d’aria senza sentirsi sotto il mirino di qualcuno?
In nome di cosa dobbiamo subire questa vessazione continua?
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Due cacciatori nel bosco. Uno ha un collasso.
Non sembra respirare e ha gli occhi vitrei.
L’altro agitato chiama subito il pronto soccorso e esclama:
“Il mio amico è morto! Che posso fare?” L’operatore: “Si calmi, posso aiutarla.
In primo luogo si assicuri che sia davvero morto”.
Dopo un po’ di silenzio si sente uno sparo: “Fatto… e ora?”
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"Fa bene l’uomo ad essere orgoglioso del proprio livello di sviluppo.
La sua evoluzione, infatti, va verso forme sempre più complesse di stupidità" (D.C.)
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Articolo di David Ciolli – Redazione di Promiseland.it
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crz
dice:Al di la della caccia vera e propria, ( quando una persona caccia una preda per alimentarsi ) che per quanto discutibile, non posso condannare (essendo io stesso ad alimentarmi con carne che, per forza, provviene da qualche animale). Ma il problema è che il cacciatore (o almeno la maggior parte di loro) è ignorante, irrispettoso e una tra le più maleducate creature esistenti. Ho visto pallini sparati dai cacciatori che hanno rotto il vetro di un bar, so di cacciatori che hanno rotto cancelli o reti per accedere a proprietà private, un cacciatore, si è allontanato dal terreno di mio zio solo quando lui gli ha intimato che avrebbe liberato il cane. Queste persone sono quelle che dovrebbero “cacciare” con le doppiette…