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Allevamenti di quaglie in Italia: le immagini shock sulle loro condizioni di vita

Una nuova indagine condotta dall'associazione animalista Essere Animali con la coalizione End the Cage Age mostra le condizioni in cui migliaia e migliaia di quaglie sono allevate, per la produzione di carne e uova, all'interno di alcune strutture intensive italiane. Immagini shock, che testimoniano che nemmeno questi piccoli uccelli siano risparmiati da sofferenze, degrado e maltrattamenti.

Una nuova indagine condotta dall’associazione animalista Essere Animali con la coalizione End the Cage Age mostra le condizioni in cui migliaia e migliaia di quaglie vivono negli allevamenti intensivi italiani, per la produzione di carne e uova. Immagini shock, che testimoniano che nemmeno questi piccoli uccelli siano risparmiati da sofferenze, degrado e maltrattamenti.

Le terribili condizioni di vita delle quaglie in allevamento

Quello che salta subito agli occhi è l’estremo sovraffollamento: ogni animale ha a disposizione uno spazio di circa 10 x 10 cm.

In queste condizioni, ovviamente, le quaglie non sono libere di volare, muoversi e spostarsi liberamente e in generale di mettere in atto comportamenti tipici della specie. Il risultato è una condizione di stress estremo, che porta gli animali a beccarsi o strapparsi a vicenda le penne.

In più, lo stress e la frustrazione che derivano da queste condizioni di vita indeboliscono il loro sistema immunitario, aumentando la possibilità che contraggano malattie e infezioni.

Le testimonianze shock dell’indagine di Essere Animali

A questo si aggiunge che il pavimento delle gabbie di metallo in cui sono rinchiuse non è adatto alla conformazione delle zampe: la conseguenza sono malformazioni, ferite e difficoltà a restare erette.

Per i pulcini, questo tipo di pavimentazione si trasforma spesso in una trappola in cui rimanere incastrati. Senza contare che le quaglie sono uccelli che utilizzano il volo come strategia di fuga, che ovviamente gli è impedito in queste condizioni: quando si spaventano (per esempio, in caso di rumori anomali) cercano di volare, con il solo risultato di ferire se stesse e le altre.

“Non si tratta di piccole aziende familiari, gli allevamenti di quaglie sono sistemi intensivi dove gli animali vengono rinchiusi in condizioni drammatiche. È vergognoso che nel nostro Paese simili metodi di allevamento siano ancora consentiti” dichiara Francesco Ceccarelli Responsabile investigazioni di Essere Animali. L’associazione ha lanciato una raccolta firme per chiedere al Governo italiano di seguire la strada già intrapresa dall’UE per eliminare l’uso delle gabbie negli allevamenti. Puoi firmarla anche tu a questo LINK.


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