Il 60% dei consumatori di età compresa tra i 18 e i 44 anni, oggi si aspetta dai brand e ricerca nei punti vendita della grande distribuzione un sempre maggior numero di alternative plant-based alla carne e agli altri derivati animali. Numeri rivelati da una ricerca commissionata dall’azienda cioccolatiera svizzera Barry Callebaut, che ha analizzato le intenzioni di acquisto dei consumatori in Europa Occidentale, Regno Unito, Stati Uniti e Australia.
Vegani, vegetariani, flexitariani: i consumi sono sempre più plant-based
La ricerca ha coinvolto più di 3.200 partecipanti di tutte le età: i risultati hanno evidenziato come il 60% dei consumatori delle generazioni più giovani, Gen Z e Millennial, siano attivamente in cerca di alternative vegetali ai prodotti di origine animale rispetto al 43% registrato da Baby Boomer e Gen X, categorie che includono consumatori di età compresa tra i 45 e i 75 anni.
Come spiegato Sofia Popova, direttore marketing EMEA Food Manufacturers di Barry Callebaut a FoodIngredientsFirst, oggi le persone “si aspettano che ogni marchio disponga di un’opzione a base vegetale, siano esse vegane, vegetariane, ma anche flexitariane o onnivore”. Riferendosi, poi, al settore di competenza di Barry Callebaut, Popova ha aggiunto che oggi “solo il 45% (dei consumatori, ndr) è soddisfatto delle alternative al cioccolato al latte che trova sullo scaffale”. Un problema da affrontare al più presto, visto che una ricerca del 2020 ha dimostrato come il numero di persone che hanno provato cioccolato a base vegetale o vegano sia aumentato dal 25% del 2020 al 64% del 2021.
Sempre più persone provano o acquistano prodotti vegetali
Popova ha inoltre spiegato che, per analizzare e comprendere meglio perché sempre più persone si rivolgono al vegetale, Barry Carrebaut ha studiato anche quali fossero i motivi che portano i consumatori a prediligere alternative vegetali al classico cioccolato al latte o a prodotti di pasticceria, panetteria e gelateria. Stando ai numeri della ricerca, la maggior parte delle persone promuove il plant-based per via della salute o della dieta, ma anche per questioni legate al gusto. Tutte motivazioni più forti rispetto all’intenzione di cambiare abitudini per favorire il benessere animale o ridurre il proprio impatto sul Pianeta. Soltanto il 12% dei soggetti intervistati, infine, ha dichiarato di comprare dolci a base vegetale per via di allergie o intolleranze.
Sebbene vegani e vegetariani siano il target elettivo di pressoché tutti i prodotti vegetali, dalla ricerca risulta come siano i flexitariani a trascinare e rendere più forte la domanda di prodotti a base vegetale, termine che tra l’altro risulta essere il più apprezzato per definire i prodotti plant-based, rispetto a “vegano” o “senza latticini”. Al di là delle preferenze legate alle definizioni da inserire in etichetta, è esemplare come sempre più consumatori stiano volgendo lo sguardo alle alternative plant-based in sostituzione o per ridurre il consumo di quelle di origine animale: il fatto che una ricerca simile sia stata commissionata da un’azienda, poi, sottolinea che il mercato sta osservando e assecondando un bisogno sempre più forte e condiviso.

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