Molto spesso un velo di rossetto sulle labbra è il tocco in più in grado di arricchire anche il make up più semplice, ma quali pericoli si nascondono dietro a questi prodotti apparentemente innocui? Ce lo svela una recente indagine di Altroconsumo, secondo la quale un terzo dei prodotti analizzati non è sicuro per la salute. L’analisi è stata condotta su 14 rossetti di alcune delle marche più note e diffuse in Italia – acquistati al supermercato, in profumeria, online e in erboristeria, oltre che nei negozi monomarca – per capire se gli ingredienti in essi contenuti possano risultare pericolosi per la salute. Ben cinque rossetti su quattordici contengono ingredienti potenzialmente dannosi; si tratta di prodotti dei brand Kiko, Mac, Nyx, Too Faced e Avril, quest’ultimo noto per produrre cosmetici biologici.
Tra i marchi che hanno invece superato il test c’è anche Purobio Cosmetics, azienda italiana di make up che per la maggior parte dei propri prodotti ha ottenuto la certificazione etica VEGANOK e BioDizionario Approved, il che garantisce che siano vegani e cruelty-free oltre che privi di ingredienti potenzialmente dannosi per la salute.
Quali elementi sono stati analizzati?
Per prima cosa, Altroconsumo ha verificato la presenza di metalli pesanti (piombo, cadmio, arsenico, mercurio), che è vietata per legge – se non in tracce, ma in questo caso non esiste un limite massimo stabilito. Tutti i rossetti analizzati rispettano i limiti massimi che sono stati individuati in base a una raccomandazione dell’Agenzia del governo tedesco per la protezione dei consumatori e della sicurezza alimentare (BVL). L’aspetto centrale dell’indagine è però quello relativo alla sicurezza degli ingredienti a base di oli minerali, sostanze che derivano dalla raffinazione del petrolio e sono presenti nella maggior parte dei prodotti analizzati. In etichetta sono “nascosti” da diciture come paraffinum liquidum, paraffin, cera microcristallina, petrolatum.
Gli oli minerali – come indicato per legge (Reg.CE 1223/2009) – possono essere utilizzati solo se sono stati correttamente trattati in modo da privarli di residui pericolosi e sostanza cancerogene. Nonostante questo, Altroconsumo ha riscontrato nelle proprie analisi che gli oli minerali impiegati nei prodotti per labbra possono contenere residui di sostanze potenzialmente pericolose se ingerite. Si tratta dei cosiddetti Mosh (Mineral oil saturated hydrocarbon – Idrocarburi saturi degli oli minerali) e Moah (Mineral oil aromatic hydrocarbon – Idrocarburi aromatici degli oli minerali). “Questi ultimi, in particolare, sono considerati potenzialmente cancerogeni, mentre i Mosh possono accumularsi nei tessuti e causare microgranulomi (nella milza, nel fegato e nei linfonodi)” affermano gli esperti.
Anche se espongono a un rischio maggiore di presenza di Mosh e Moah, in generale Altroconsumo ritiene che non si possano sconsigliare i prodotti che contengono oli minerali. Dall’analisi è infatti emerso che ingredienti a base di oli minerali sono presenti nei rossetti Dior e Chanel che però sono risultati privi di Mosh e Moah; al contrario il rossetto Avril, pur non contenendo ingredienti derivati da oli minerali, conteneva Moah.
Quali sono gli ingredienti da evitare in un rossetto?
Prima di acquistare un rossetto o un burrocacao o qualsiasi altro prodotto da applicare sulle labbra, Altroconsumo consiglia di verificare che in etichetta non siano presenti alcuni ingredienti che potrebbero contenere residui pericolosi per la salute se ingeriti: Cera Microcristallina o Microcrystalline Wax, Ceresin, Hydrogenated Microcrystalline Wax, Hydrogenated Polyisobutene, Ozokerite, Paraffin, Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Polybutene, Polyethylene, Polyisobutene, Synthetic Wax.
Naturalmente per un controllo più accurato è utile la consultazione gratuita del Biodizionario – sul sito o tramite l’app -che consente di analizzare i singoli ingredienti, ma anche di inserire liste di ingredienti complete per ottenere l’analisi del prodotto con un solo click.
La parola all’esperta

Abbiamo chiesto un parere su questa indagine alla dottoressa Erica Congiu, biologa nutrizionista coordinatrice e responsabile di BioDizionario.it.
“Sono sicura che a nessuno verrebbe mai in mente di “bersi” del petrolio o mangiare della paraffina, eppure ogni giorno milioni di donne inconsapevoli lo fanno senza rendersene conto. Il rossetto, immortale simbolo di femminilità, quando svanisce dalle nostre labbra è finito inevitabilmente nel nostro stomaco. Scegliere un rossetto 100% naturale dovrebbe essere una priorità, proprio perché a differenza di altri cosmetici “ce lo mangiamo”. Chi si intende di formulazioni cosmetiche però sa che formulare un rossetto con sostanze 100% naturali è una sorta di “mission impossible”: il prodotto non solo deve avere un bel colore, ma deve anche durare, aderire alle labbra senza andare nelle pieghette e nelle rughe, resistere al contatto col cibo e con l’acqua. Tutto questo è abbastanza semplice con l’uso della paraffina, una sostanza idrorepellente che crea una sorta di “film” sulla pelle, molto meno semplice con olii e burri vegetali che tendono a irrancidire e deteriorarsi più facilmente, oltre che a “svanire” dalle labbra più velocemente“.
“Per questo motivo – continua la dottoressa Congiu – considero Purobio Cosmetics un brand “eroico”: ha abbracciato questa sfida di rendere i cosmetici ecobio performanti al pari dei brand di lusso, facendone il suo punto di forza. E ci è riuscita, da tutti i punti di vista. Non solo i rossetti di questo brand attirano il target più ricercato dalla cosmesi, con i suoi colori assortiti e mai banali, ma fanno il loro dovere in maniera impeccabile, si fissano sulle labbra senza seccarle e con i loro principi attivi di origine vegetale le proteggono dalle aggressioni esterne. Purobio Cosmetics ha reso la cosmesi ecobio “trendy” e ce n’era un gran bisogno, perché quello che osserviamo da 20 anni con il progetto del Biodizionario è che sempre più persone desiderano essere consapevoli di ciò che applicano sulla pelle. Per quanto ci riguarda, sono più di 20 anni che mettiamo in guardia rispetto all’utilizzo di derivati del petrolio e paraffina, quindi questo studio non ci dice proprio nulla di nuovo“.
“Ma per arrivare a questi ragionamenti ci vuole maturità, se il target del Biodizionario sono le donne “over 25”, il target della cosmesi riguarda ormai ragazzine dai 12 anni in su, anche grazie ai social e all’effetto “Cliomakeup”. Ci perdiamo una grossa fetta di mercato: la teenager vorrà il rossetto che vede usare alle influencer sul web, il rossetto con il packaging carino, con i colori più in voga. Purobio Cosmetics ha capito perfettamente come proporsi per attrarre anche questa fetta di mercato ed ha creato un qualcosa che mancava nel mondo ecobio: “L’ecobio a portata di influencer”. Formulazioni naturali “mascherate” da makup di lusso. Bingo!”
Ma se (fortunatamente) mancano queste sostanze dannose, cosa c’è nella formula base di un rossetto Purobio per renderlo un leader di mercato (eco-bio e non)? Ecco l’analisi effettuata dalla dottoressa Congiu:
Olio di ricino, un olio viscoso idrorepellente noto per le sue proprietà nutrienti e rigeneranti per la pelle e le mucose, stimolando la sintesi di cheratina.
Hydrogenated Castor Oil Dimer Dilinoleate: forma idrogenata dell’olio di ricino (vedi precedente). L’idrogenazione mantiene l’olio più stabile, impedendone l’irrancidimento e quindi prolungandone la durata.
Coconut Alkanes: ingrediente derivato dall’olio di cocco proveniente da fonti rinnovabili. È un prodotto volatile (non viene assorbito dalla pelle, ma evapora). È un liquido leggero e oleoso che funge da emolliente e dona alla pelle una sensazione di morbidezza. Perfetto sostituto naturale dei Siliconi.
Cera di origine naturale che aderisce perfettamente alla pelle senza “appiccicare”. Trattiene l’umidità e previene la disidratazione. È il perfetto sostituto delle cere minerali e della cera d’api.
Miscela di trigliceridi di acidi grassi vegetali e di una frazione di glicerina degli stessi acidi grassi. È un ottimo emolliente.
Colorante di origine minerale.
Polvere minerale che conferisce “brillantezza” e lucidità ai cosmetici.
Estere di origine vegetale, generalmente derivato dall’olio di oliva, con funzione emolliente e viscosizzante.
Colorante di origine minerale.
Emulsionante naturale ottenuto da glicerina e acido stearico. Viene utilizzato nelle formulazioni di prodotti a base di olii e permette di emulsionare correttamente i coloranti di origine minerale.
È un olio emolliente ottenuto combinando gli esteri dell’alcool derivato dal cocco con gli acidi caprilico e caprico, anch’essi derivati dal cocco. È una valida alternativa naturale agli olii minerali e ai siliconi.
Colorante di origine minerale.
Colorante di origine minerale.
Una resina vegetale derivata da Glicerina e Colofonia. Quest’ultima deriva dalla distillazione della resina delle conifere, della quale conserva le proprietà adesive. Si utilizza nei rossetti per le sue proprietà fissanti.
Profumo, molto in basso nell’INCI, quindi presente in minime quantità.
Vitamina E. Conservante di origine naturale. Stabilizza gli olii e ne previene l’irrancidimento.
La maggior parte dei prodotti Purobio è certificata VEGANOK, ulteriore segno distintivo per un brand che ha fatto dell’attenzione verso l’ambiente e delle specie che lo popolano una vera e propria mission.
Nota bene: non tutti i rossetti del brand hanno ottenuto la certificazione VEGANOK, perché alcuni di essi contengono carmine (o carminio), un colorante rosso di derivazione animale indicato in etichetta come CI75470 o E120 (quest’ultima usata anche in campo alimentare).
Il commento dell’azienda
Quello dell’indagine di Altroconsumo è un risultato che ci lusinga ma che non ci sorprende. Prima dei paletti imposti dalle certificazioni, le nostre formule nascono già rispettando dei limiti che ci autoimponiamo e che, nella maggior parte dei casi, sono molto più stringenti. Questo approccio alla formulazione ci permette di fare quello che è il nostro dovere, ovvero sapere sempre ed esattamente cosa contengono i nostri prodotti e soprattutto cosa non contengono: oltre a Mosh e Moah, i nostri prodotti non contengono né siliconi né parabeni. Questo per onorare al meglio l’impegno implicitamente preso con i nostri clienti e che è contenuto nel nostro nome, cioè quello di essere sempre attenti alla salute della pelle e realizzare solo prodotti di make-up utilizzabili anche da chi ha particolari sensibilità come quella al nichel o ha fatto determinate scelte che non contemplano l’uso di prodotti di derivazione animale o sintetica. Auspichiamo che questa tipologia di ricerche comparative si diffonda sempre di più e su una platea di prodotti, non solo di make-up, più ampia possibile così da fornire più strumenti di valutazione e giudizio ai consumatori.
PuroBIO cosmetics.

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