Anche la Spagna adotta l’etichetta a semaforo Nutri-score

La Spagna è diventata il terzo paese europeo ad adottare la NutriScore come etichetta nutrizionale ufficiale.

L’Agenzia per i consumatori, la sicurezza alimentare e la nutrizione del governo spagnolo ha annunciato una serie di misure volte a contrastare l’obesità, compreso l’uso di NutriScore. Il logo è stato progettato per il governo francese ed è entrato in vigore in Francia nell’ottobre dell’anno scorso e successivamente, è stato adottato anche in Belgio. Si stanno susseguendo diverse manifestazioni di interesse e adesioni in Europa e nel mondo.

Il ministro spagnolo della salute, del consumo e dell’assistenza sociale, María Luisa Carcedo, ha dichiarato: “Sebbene sia stato un progresso molto importante, non è sufficiente. Queste informazioni permetteranno ai cittadini di confrontarsi facilmente con altri prodotti simili e prendere una decisione informata e motivata per seguire una dieta più sana”.

Il Ministero aprirà un tavolo di lavoro con l’industria alimentare, in modo tale che le aziende possano adattarsi gradualmente all’uso del Nutri-Score.

Che cos’è l’etichetta Nutri-Score?

L’etichetta a semaforo consiste in un logo a cinque colori – dal verde al rosso – e cinque lettere – da A a E – da apporre nella parte anteriore delle confezioni. Il sistema attribuisce un colore e una lettera a ogni prodotto in base al contenuto di zuccheri, grassi saturi, sale e calorie (nutrienti da limitare) e di fibre, frutta e verdura, e proteine (nutrienti positivi).

Come altre etichette nutrizionali, tuttavia, NutriScore è volontario e i produttori possono scegliere di aggiungerlo ai loro prodotti o meno. Carcedo ha fatto l’annuncio alla XI edizione di NAOS Awards (Nutrizione, Attività fisica e prevenzione dell’obesità) che si sono svolti presso la sede del Ministero della sanità, dei consumi e della previdenza sociale.

Altre misure volte a rafforzare la strategia NAOS per prevenire l’obesità includono la limitazione dell’offerta di junk food e cibi estremamente raffinati  in scuole, ospedali, centri sanitari e altri spazi pubblici. “I prodotti alimentari e i pasti venduti nelle mense e nei distributori automatici dovranno soddisfare i criteri nutrizionali in aggiunta ai criteri di sicurezza alimentare”, ha affermato.

Ha inoltre aggiunto: “A tal fine, il governo svilupperà un protocollo o una guida nazionale che “garantisca l’equilibrio e la qualità nutrizionale del cibo” in linea con le raccomandazioni dell’Unione europea e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)”.

Carcedo ha anche espresso il proprio sostegno al “Piano di collaborazione”, un impegno assunto da oltre 500 società nel febbraio di quest’anno, impegnandosi a ridurre gradualmente la quantità di zuccheri aggiunti, sale e grassi saturi nei prodotti alimentari e bevande entro il 2020.  Il piano interesserà più di 3.500 prodotti.

In Italia?

Mentre in Europa si manifesta in molti paesi l’interesse ad adottare l’etichetta a semaforo, l’Italia la osteggia. Sia il Ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio che Coldiretti, hanno dichiarato fortemente la loro contrarietà all’introduzione di qualsiasi tipo di etichettatura nutrizionale semplificata nel nostro Paese, perché potrebbe arrecare danno ai prodotti Made in Italy.


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