Andrea Cisterino

“Non abbiamo acqua e cibo, aiutateci”: l’appello di Andrea Cisternino, bloccato con i suoi 450 animali in mezzo alla guerra in Ucraina

Aprire un corridoio sicuro per inviare approvvigionamenti ad Andrea Cisternino e ai suoi animali bloccati dalla guerra: questo l'appello di LNDC e LAV alle autorità italiane.

Da più di 24 ore senza acqua né cibo, insieme ai suoi 453 animali per cui è rimasto a Kiev, nonostante la minaccia della guerra. La situazione di Andrea Cisternino, ex fotografo ed oggi attivista vegan italiano che dal 2012 gestisce un rifugio per animali in Ucraina, il Rifugio Italia KJ2, è sempre più grave: l’opinione pubblica e le istituzioni non hanno perso tempo manifestando la propria attenzione sulla questione del nostro connazionale, che ha chiesto aiuto in un messaggio lasciato lo scorso 19 marzo.

Andrea Cisternino: una vita per gli animali

Quella di Cisternino è una storia di amore per gli animali che ha radici profonde, e che l’ha portato nel 2015 a dover affrontare una tragedia aberrante. Nel 2015, l’attivista si trovò a dover gestire l’incendio del suo canile “Italia”, costruito nei pressi di Kiev. Un atto doloso, che portò alla morte di 75 cani, arsi vivi dalle fiamme. 

Una struttura d’eccellenza per il rifugio dei cani randagi, costruita nel 2012 da Cisternino e dalla moglie in occasione degli Europei di calcio: un evento che comportò l’uccisione di  migliaia di cani randagi per “ripulire” le strade della città. 

Da quel momento, Cisternino ha scelto di dedicare la propria vita al recupero di animali in difficoltà, partendo proprio con dai cani randagi. Una decisione che ha portato il volontario a scontrarsi con i cosiddetti Dog’s Hunters,i cacciatori di cani che uccidono in modo crudele raccapricciante: da lì, l’incendio al rifugio nel 2015, che sarebbe stato cosparso con del liquido infiammabile proprio da alcuni individui di questo gruppo.

Immagini strazianti di animali morti o agonizzanti, che hanno suscitato indignazione da parte dell’opinione pubblica internazionale. Cisternino e il suo gruppo di volontari, però, hanno scelto di non arrendersi alle intimidazioni, continuando il proprio lavoro di volontariato con coraggio e determinazione: il rifugio “Italia” ha raccolto nel tempo non solo cani randagi, ma anche animali “da reddito” salvati dal macello, fino alla situazione di difficoltà legata allo scoppio della guerra.

Il disperato appello di Cisternino: “Abbiamo bisogno di aiuto”

“Mi trovo all’interno del rifugio con quattro persone, di cui tre donne, e 453 animali di tutte le specie. Siamo senza acqua da più di 24 ore, senza cibo per animali e umani. Chiediamo aiuto”, ha scritto l’ex fotografo romano lo scorso sabato. 

Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Ansa, l’ambasciata italiana in territorio ucraino monitora attentamente la situazione, ma purtroppo la collocazione di Cisternino è attualmente difficile da raggiungere per via dell’occupazione russa. Lo scorso 12 febbraio, la Farnesina aveva invitato gli italiani residenti in Ucraina a lasciare temporaneamente il Paese, ma Cisternino non ne ha voluto sapere: “Da anni mi prendo cura di oltre 400 animali, che ho salvato da maltrattamenti e allevamenti e ho deciso di restare, di non abbandonarli. Costruire questo rifugio è costato molta fatica, io non me ne vado”.

In queste ore Lega Nazionale per la Difesa del Cane, una delle più antiche e importanti associazioni protezionistiche presenti in Italia, in veste della presidentessa Piera Rosati ha scritto una lettera indirizzata al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, per sollecitare la richiesta di apertura di un corridoio sicuro per poter portare approvvigionamenti. Anche altre associazioni, come LAV, si uniscono all’appello per aiutare Cisternino e i suoi animali: tramite il Presidente Gianluca Felicetti, l’associazione ha recapitato un appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, un comunicato segnala che “la Farnesina segue con la massima attenzione la situazione del connazionale Andrea Cisternino” e che la possibilità di fare giungere viveri nell’area è legata ad una sospensione dei combattimenti da parte dei belligeranti. Rimaniamo in attesa di sviluppi.

VEGANOK manifesta la sua più sentita vicinanza ad Andrea Cisternino, sperando di dar luce alla situazione e poter mettere in campo azioni concrete per aiutare lui e gli animali la cui vita è in pericolo in questi giorni.


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