Animali in gabbia

Promiseland -

C’è un assoluto bisogno di educazione ambientale, di un’educazione che comprenda il rispetto per la Natura. Gli animali di tutto il mondo sono minacciati dall’essere umano, sia che vivano essi liberi o in cattività. E’ proprio di questi giorni, l’ulteriore notizia di gratuita violenza nei confronti degli animali costretti a vivere negli zoo di tutto il mondo. Le vittime, dopo Gustavito, l’ippopotamo […]

C’è un assoluto bisogno di educazione ambientale, di un’educazione che comprenda il rispetto per la Natura.

Gli animali di tutto il mondo sono minacciati dall’essere umano, sia che vivano essi liberi o in cattività.
E’ proprio di questi giorni, l’ulteriore notizia di gratuita violenza nei confronti degli animali costretti a vivere negli zoo di tutto il mondo.
Le vittime, dopo Gustavito, l’ippopotamo ucciso con spranghe e rompighiaccio a San Salvador un paio di settimane fa, sono stati un coccodrillo “ospite” dello zoo Belvedere di Tunisi, e il rinoceronte dello zoo di Parigi.
Al contrario di quanto accaduto in Sud America, l’episodio di Tunisi è avvenuto martedì scorso in pieno giorno, quando bambini e persone di ogni età possono pagare il biglietto per assistere allo “spettacolo” degli animali rinchiusi in gabbia.

In mezzo ad altre persone, due visitatori hanno lanciato, infatti, una pesante pietra in testa al povero coccodrillo, provocandogli un’emorragia che l’ha portato alla morte nel giro di poco tempo.
Secondo il veterinario dello zoo, Amor Ennaifer, “non c’è un’educazione ambientale, non avete idea di cosa gli animali devono sopportare. E’ terribile, i visitatori lanciano sassi contro i leoni e gli ippopotami, lasciano plastica e spazzatura ovunque…la situazione è catastrofica
Diversamente è andata per il rinoceronte Vince dello zoo di Thoiry, alle porte della capitale francese. Freddato, questa settimana, nella notte tra lunedì e martedì, con tre colpi di arma da fuoco alla testa, i suoi assassini hanno tagliato via il suo corno con una motosega, lasciandolo in una pozza di sangue. Secondo il quotidiano francese Le Parisien uno dei killer ha forzato il portone, situato sul retro dello zoo, prima di penetrare nell’edificio che ospita tre rinoceronti. “E’ possibile che non abbiano avuto il tempo di attaccare le altre bestie“, dice una fonte vicina all’inchiesta. Un corno di rinoceronte vale tra i 30.000 e i 40.000 euro. In Cina gli vengono addirittura riconosciute proprietà afrodisiache. Secondo la stampa francese, pare sia la prima volta che accade una cosa del genere in uno zoo d’Europa, proprio perché, in genere, i ladri sottraggono le corna nelle vendite all’asta o in altri luoghi di esposizione.
Le voci concordi sull’inutilità degli zoo di tutto il mondo si sprecano ed episodi come questo non possono che far crescere la consapevolezza del fatto che tutti gli animali abbiano il diritto a vivere in libertà, lontani dalla follia umana del volerli vedere sempre come una oggetti da possedere.
Queste “ombre” di animali costrette a vivere in gabbia non somigliano che per aspetto ai loro simili liberi in natura. Ogni giorno seguono i ritmi degli esseri umani: mangiano, dormono, si riproducono quando lo decide l’uomo, che, in nome del Dio Denaro, è in grado di convincere i suoi simili del fatto che sia assolutamente indispensabile, e di grande valore didattico, poter vedere un canguro in Germania, o un orso polare in Australia.

Ciò che è davvero indispensabile è l’informazione, il grande lavoro fatto ogni giorno dalle associazioni che si battono per i diritti degli animali e dell’ambiente in tutto il mondo. Grazie alle investigazioni e alla divulgazione dei retroscena, molte persone hanno acquisito maggiore consapevolezza e si sono uniti alla lotta a favore di un mondo migliore per tutti.
Dobbiamo svuotare le gabbie, non renderle più grandi” scriveva Tom Regan.
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