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Bambini vegani: educare al rispetto degli animali e dell’ambiente

La Dott.ssa Tiziana Annicchiarico, pedagogista e membro del comitato etico di Assovegan, ci spiega come educare al meglio i bambini al veganismo e all'antispecismo

Le persone che seguono uno stile alimentare a base vegetale possono portare in tavola una varietà di colori, sapori e nutrienti adeguata a soddisfare i propri fabbisogni nutrizionali. Anche i bambini possono seguire un’alimentazione a base vegetale, crescere bambini vegan è possibile.

I bambini vegani sono educati al rispetto nei confronti di tutte le forme di vita e nei confronti dell’ambiente in cui viviamo. Crescere un bambino con un’alimentazione vegan è molto semplice e permette non solo di avere grandi vantaggi per la salute, ma si trasmettono ai più piccoli dei valori importanti. Ci sono bambini che decidono in maniera autonoma di non mangiare animali all’interno di una famiglia che consuma carne. Questi bambini vanno ascoltati, per capire se si tratta solo di un gioco o di qualcosa di più. Succede in genere intorno agli otto anni, (stadio operatorio concreto – J. Piaget) quando si acquisisce la consapevolezza della morte e si può associare quello che c’è nel piatto con l’uccisione di un animale.

bambini rifiuto carne

Il rapporto fra uomo e animale, soprattutto dal punto di vista interattivo e comunicativo, ha origini antiche che risalgono agli albori stessi della vita umana. L’interazione e la relazione con l’animale offrono una serie di peculiarità funzionali all’apporto di situazioni e di benessere psicofisico nell’uomo attraverso canali comunicativi esclusivi e privilegiati.
Un aspetto importante riguarda la facilità di condivisione di sentimenti di affetto tra essere umano e animale. Il rapporto con l’animale può spesso facilitare lo sviluppo della capacità empatica. L’utilizzo esclusivo del canale non verbale permette all’animale di instaurare una relazione o condividere un’interazione anche con soggetti le cui capacità comunicative verbali sono compromesse da deficit fisici o psicologici. Gli animali sono in grado di stabilire profondi legami affettivi senza pregiudizi riguardo a condizioni socioculturali, aspetto fisico, età, sesso, disabilità, proprio perché essi non vedono la “differenza” ma la persona, non giudicano né criticano, ma forniscono accettazione e approvazione senza riserve e pregiudizi. Tutto ciò rappresenta per i piccoli un grande esempio.

Veganismo vs Antispecismo

Il veganismo è uno stile di vita che rifiuta lo sfruttamento degli animali a scopo alimentare, di vestiario, di sperimentazione, e in tutti gli altri settori in cui gli animali vengono impiegati per soddisfare i bisogni degli esseri umani.

L’antispecismo rappresenta un movimento, un atteggiamento di pensiero che si oppone allo specismo, al pregiudizio, alla rigida convinzione secondo cui la specie umana sarebbe superiore alle altre specie animali. L’antispecismo si basa sull’uguaglianza, sostenendo che l’essere umano non può disporre della vita e della libertà di esseri appartenenti a un’altra specie. È necessario vedere ogni risorsa non come qualcosa da sfruttare per la sopravvivenza umana, ma da preservare e difendere. Il più forte non deve abusare del più debole. Ogni essere vivente deve avere il diritto alla vita a prescindere dalla specie di appartenenza.

bambini rispetto animali

Educare i bambini all’antispecismo

I bambini sono “antispecisti” perché considerano gli animali amici, non cibo, hanno la capacità di non erigere delle barriere tra gli esseri umani e gli animali, non considerano le altre specie meno importanti della nostra. Inoltre, sono in grado di parlare con gli animali la stessa lingua delle emozioni.

Se i bambini durante le loro fasi di crescita non hanno ricevuto un’educazione etica da parte delle figure genitoriali, quando diventeranno adulti, avranno imparato che gli animali si possono amare e contemporaneamente mangiare. Nella prima infanzia si sviluppano le basi della personalità, esempi sbagliati possono incidere sullo sviluppo sociale dei bambini, rafforzare concetti specisti, far credere che il dominio sugli altri, soprattutto sugli esseri indifesi, rappresenti una possibilità per potersi affermare. Questi comportamenti, all’interno di un contesto violento e indifferente per i diritti degli altri, possono essere difficili da superare. È importante ricordare che la violenza e la crudeltà esercitate da bambini e ragazzi sugli animali rappresenta un forte segnale di allarme, poiché possono trasformarsi in condotte criminose nei confronti delle persone in età adulta.

La famiglia e la scuola sono due grandi agenzie educative che attraverso l’educazione devono offrire dei modelli di comportamento rispettosi, compassionevoli e gentili nei confronti degli animali. Educare i bambini nelle scuole al rispetto per la vita degli animali può contribuire a creare una società armonica e non violenta – ciò rappresenta un vantaggio per tutte le specie. È fondamentale una scuola che si occupa di promuovere la crescita integrale della personalità del bambino o del ragazzo, una scuola attenta a non tralasciare percorsi formativi che tengano conto anche degli aspetti emotivi del processo di sviluppo. Il rispetto per gli animali deve diventare materia di insegnamento in tutte le scuole di ogni ordine e grado. L’articolo 5 della legge 189/2004 promuove l’integrazione dei programmi didattici in materia di etologia comportamentale degli animali e del loro rispetto. Nel 2013, un ordine del giorno approvato dal Senato ha permesso al Governo di introdurre nelle scuole l’insegnamento dei diritti degli animali.

Il seme della compassione

In che modo possiamo spiegare ai bambini il valore delle proprie scelte, le motivazioni fondamentali per uno stile di vita vegan e l’antispecismo? Cosa possono fare concretamente i genitori per sviluppare nei bambini l’empatia non solo per gli animali domestici ma per tutti gli animali?

antispecismo

È importante utilizzare un linguaggio e una terminologia molto semplice e adatta a loro. I bambini di solito sono portati naturalmente a evitare la sofferenza agli animali. Dobbiamo cercare di far capire loro che la relazione con la natura non deve essere basata su un rapporto di dominio, bensì sull’incontro, sul rispetto e sulla cura. Trasmettere tutto questo ai più piccoli li porta a riconsiderare la Terra e tutti i suoi abitanti come una grande entità da rispettare, cercando di creare un’alleanza consapevole con tutta la natura.

Il comportamento dei bambini nei confronti degli animali deve essere sempre rispettoso, anche nei confronti degli insetti, i quali per loro possono apparire brutti o spaventosi, ma nel nostro pianeta hanno una funzione molto importante.
Spesso i bambini tendono a considerare gli animali, soprattutto quelli più piccoli, come giocattoli: catturano per divertimento insetti, lucertole, ecc., per non parlare degli animali marini che ogni estate vengono catturati, torturati all’interno dei secchielli per gioco e che sono destinati a morire anche se rimessi in acqua. I genitori devono far comprendere ai più piccoli che bisogna osservare, non catturare.

Per approfondire: Gli animali marini non sono giochi da spiaggia!

L’esempio dei genitori

L’atteggiamento dei genitori nei confronti degli animali è il principale esempio nell’educazione del proprio figlio. Il bambino può imparare attraverso l’insegnamento dei genitori che ci sono comportamenti corretti e sbagliati. Il ruolo del genitore è determinante per la responsabilizzazione dei figli nei confronti di qualsiasi animale. Ciò rappresenta un momento importante nella costruzione dell’identità psicofisica dei bambini.

Attraverso giochi di ruolo simbolici possiamo sviluppare empatia nei più piccoli in modo tale che nel loro spazio tra realtà e fantasia possa nascere il gioco del “far finta”, che ha un ruolo molto importante nello sviluppo del bambino. I bambini possono utilizzare oggetti, identità, situazioni diverse in modo tale che possano rappresentare attraverso l’immaginazione nella loro mente qualcosa che non è realmente presente.

Cerchiamo di spiegare loro cosa sono gli allevamenti utilizzando immagini, facendo loro fare dei disegni in base alla loro fantasia, riportando il fatto che gli animali trascorrono tutta la loro vita rinchiusi in piccoli spazi che non gli permettono nemmeno di girarsi. Tutti gli animali provano dolore se maltrattati, spostati dal proprio habitat naturale, catturati, uccisi. I bambini spesso sono attratti dai circhi e dagli zoo; è necessario che gli adulti – genitori, insegnanti, educatori – spieghino loro che gli animali dovrebbero vivere liberi nel loro habitat e non chiusi in gabbia o costretti a svolgere dei ridicoli esercizi per intrattenere e far divertire il pubblico. Portare i bambini allo zoo non è istruttivo, visto che l’unica cosa che si può imparare lì è quella di ignorare la sofferenza degli animali e divertirsi mentre loro sono tristi. Il bambino può comprendere tutto questo attraverso spiegazioni corrette e l’ausilio di racconti e immagini. Difendere la libertà e la dignità degli animali dipende anche da noi.

Se, giustamente, ci indigniamo per il maltrattamento di un cane e di un gatto, dobbiamo farlo anche per tutti gli altri esseri viventi. Gli animali hanno bisogno di luce, suoni, contatto con gli altri; l’amore fa parte della loro natura. È necessario far comprendere il rispetto: tutti, nessuno escluso, hanno diritto alla libertà e alla vita. Gli esseri umani non sono i padroni degli altri esseri viventi, gli animali non sono qualcosa da usare a nostro piacimento; gli animali vivono con noi, non per noi, in questo bellissimo pianeta Terra.

Educazione emotiva

La cosa più importante che dobbiamo insegnare ai bambini è l’educazione emotiva. L’educazione e l’alfabetizzazione emotiva sono importanti per il benessere psicofisico del bambino, poiché lo aiutano a crearsi un’immagine di sé positiva e a maturare relazioni gratificanti con gli altri.

Nella famiglia si pongono le basi per sviluppare l’empatia, ovvero la capacità di comprendere la sofferenza, di provare compassione, che si tratti di un essere umano o di un animale. Gli adulti devono aiutare i bambini a immedesimarsi nell’altro chiedendo come starebbero se fosse successa a loro una determinata cosa. È necessario parlare dei sentimenti, riconoscendo le emozioni e favorendo l’alfabetizzazione emotiva che permetterà ai più piccoli di riconoscere e gestire le proprie e altrui emozioni. In questa fase così delicata che riguarda il percorso di crescita, è necessario che gli adulti diano il buon esempio. Educare all’alfabetizzazione emotiva in relazione agli animali e alla natura significa costruire nuove strade educative di crescita personale che permettono di costruire un mondo compassionevole verso tutti. Inoltre, possiamo leggere ai bambini delle fiabe e storie, in modo tale da far capire loro che gli animali in determinate situazioni soffrono.

L’immaginazione di un bambino si costruisce soprattutto con le esperienze emotive che determinate letture possono provocare. È necessario prestare molta attenzione alle letture da proporre ai bambini, poiché nella nostra società esistono molti pregiudizi e idee sbagliate sul mondo animale; basti pensare al ruolo che questi ricoprono in alcune favole, come il “lupo cattivo” nella favola di Cappuccetto Rosso.
Il modo in cui vengono trattati gli animali negli allevamenti è terribile, e ciò dipende dal fatto che in molti casi non si ha alcuna considerazione per la loro vita e si pensa che non abbiano emozioni, che siano stupidi e non abbiano coscienza di sé. Queste convinzioni sono così radicate che anche il nostro linguaggio ne è completamente intriso. Avete mai pensato a quante volte usiamo gli animali per descrivere i comportamenti negativi delle persone? È un’abitudine così interiorizzata che nemmeno ce ne rendiamo conto:

– Che maiale che sei, la tua camera è un porcile!
– Cervello di gallina! Sei proprio un pollo! Che oca giuliva!
– Sei una capra! Che asino che sei!
– Che fifone, sei un coniglio!
– Non fare la pecora, smettila di seguire il gregge!
– Sei un pesce lesso!
– Sei matto come un cavallo!

È fondamentale che gli adulti intervengano illustrando le caratteristiche tipiche delle varie specie, i loro bisogni e le motivazioni dei loro comportamenti, in modo tale che i bambini abbandonino il loro egocentrismo (di cui parlava J. Piaget in determinati stadi dell’intelligenza dello sviluppo cognitivo del bambino) e si pongano in un rapporto positivo con gli altri esseri, sia animali, sia umani, migliorando le capacità di socializzazione e interazione anche all’interno di un contesto più ampio, che è quello della natura. Anche la corretta educazione ambientale del bambino risulta più facile se questo impara a conoscere gli animali, la loro storia, il loro habitat, le loro necessità, in che modo e di cosa si nutrono, a rispettare l’ambiente in cui vivono.

L’instaurarsi di un rapporto affettivo con l’animale, sia esso un cane, un gatto, un cavallo o un coniglietto, favorisce nel bambino atteggiamenti di cura e protezione. Tali comportamenti sono di aiuto poiché promuovono nei piccoli il senso di responsabilità, un’immagine positiva di sé che accresce l’autostima. Accarezzare un animale, giocare con lui e sentirne il calore porta a calmare e rilassare i più piccoli, riducendo lo stress attraverso un sostegno emotivo. L’interazione tra bambini e animali è molto importante poiché permette ai bambini di comprendere meglio le emozioni degli altri permettendo una crescita equilibrata.

È importante ispirare un interesse sincero verso l’ambiente, stimolando la partecipazione diretta e attiva, e la consapevolezza di poter davvero essere protagonisti della difesa e della salvaguardia del mondo in cui abitiamo. Affinché si possa costruire un rapporto positivo tra bambini e animali è molto importante l’esperienza che può avvenire attraverso la frequentazione di animali liberi all’interno dei rifugi, animali che vivono felici senza mai dover temere di finire in un macello, né di dover subire alcuna forma di sfruttamento. Questa esperienza diretta è molto valida, poiché facilita nei bambini la comprensione che tutti gli esseri viventi, nessuno escluso, hanno diritto alla libertà, alla dignità e alla vita.

I rifugi permettono ai bambini di entrare in contatto con gli animali e costruire un rapporto autentico nel rispetto reciproco. Il rapporto con l’animale determina nei bambini un aumento dell’autostima e una riduzione del rischio di isolamento. Un rapporto ottimale con gli animali permette lo sviluppo psicologico e sociale di bambini e adolescenti, permette di rispettare l’altro in ogni sua forma, favorendo comportamenti pro-sociali che permettono di agire per promuovere un beneficio a vantaggio di qualcun altro.

I bambini, i giovani tutti, dovrebbero essere educati a riflettere sui bisogni degli altri sviluppando il pensiero critico, in modo tale che la logica predominante di possesso e dominio che fortemente contraddistingue la nostra società non possa condizionare le loro scelte.

Articolo a cura della Dott.ssa Tiziana Annicchiarico, pedagogista e membro del comitato etico di Assovegan.


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