Basta tabù, le star chiedono di riconoscere il ruolo degli allevamenti nella crisi climatica

A novembre si terrà la conferenza Cop26, che per molti è l'ultima occasione per mettere in pratica azioni concrete contro i cambiamenti climatici. Una lettera indirizzata al presidente della conferenza e firmata da 18 celebrità vegane, chiede di riconoscere pubblicamente il ruolo degli allevamenti intensivi nella catastrofe ambientale che stiamo vivendo.

 

È arrivato il momento di riconoscere formalmente e pubblicamente il ruolo dell’agricoltura animale come uno dei maggiori responsabili del cambiamento climatico. Lo sostengono ufficialmente i 18 personaggi famosi – tra cui Billie Eilish, Joaquin Phoenix (in foto) e Moby – che hanno firmato la lettera inviata al deputato Alok Sharma, presidente della conferenza Cop26, fissata per discutere della crisi climatica. Questo vertice delle Nazioni Unite, che si terrà a novembre a Glasgow (UK), è per molti l’ultima occasione che abbiamo per mettere in campo azioni concrete ed efficaci prima che sia troppo tardi.

Volti noti a livello mondiale, che sono già attivisti vegani di lunga data, sfruttano la propria popolarità per portare sotto i riflettori quello che sembra l’argomento tabù per eccellenza quando si parla di cambiamenti climatici: gli allevamenti intensivi. Sì, perché i vertici sul clima degli scorsi tre decenni hanno placidamente ignorato l’agricoltura animale, che non è mai stata inserita tra gli argomenti di discussione. Eppure, la lettera indirizzata ad Alok Sharma parla chiaro: con un livello che va tra il 14,5% al 16,5%, questa industria è la seconda più grande causa di emissioni di gas serra antropogeniche (GHG) a livello globale, alla pari di tutti i settori dei trasporti messi insieme.

È impossibile raggiungere gli obiettivi fissati nell’accordo di Parigi senza apportare modifiche al nostro sistema alimentare globale – si legge nella lettera – Secondo gli scienziati, anche se tutte le altre principali fonti di emissioni fossero rinnovate, non basterebbe. Siamo sull’orlo della catastrofe climatica e, come ha ribadito l’attivista per il clima Greta Thunberg, “la nostra casa è in fiamme”.

L’obiettivo di questa lettera è dunque quello di spingere su questo tema, in modo che sia inserito tra gli argomenti urgenti che verranno affrontati dai vertici dell’ONU a Glasgow. Come riporta l’Independent, si chiede a Sharma di sottoporre al vertice tre proposte:

  • spostare i sussidi dall’agricoltura animale a un’agricoltura più sostenibile;
  • offrire incentivi economici per sviluppare alternative all’agricoltura animale;
  • indirizzare le priorità degli appalti pubblici verso un sistema più sostenibile.

Ovviamente ci auguriamo che questo intervento serva davvero a far scattare la molla giusta, ma non possiamo fare a meno di sottolineare che la conferenza Cop26 è stata soprannominata The Cow in the Room (letteralmente, “la mucca nella stanza”). Un gioco di parole che richiama l’espressione inglese “elefante nella stanza”, che indica una verità ben visibile ma che tutti fingono di non vedere. Esattamente quello che i politici stanno facendo – e che forse faranno anche a Glasgow? – con la seconda causa della crisi climatica nel mondo.

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