Nell’ambito del SANA – Salone internazionale del biologico e del Naturale – l’ecocosmesi è di casa, ma come ben ci ha insegnato il forum di BioDizionario NON sempre ecobio è sinonimo di etico. Oggi sul palco del VeganFest ospitiamo Erica Congiu, direttrice del sito e del forum BioDizionario.it e coordinatrice dello standard etico BIODIZIONARIO Approved, e Sauro Martella, storico fondatore di Promiseland e ideatore del VEGANOK Network, che hanno presentato il libro appena uscito “BioDizionario: Guida al consumo consapevole di cosmetici, detergenti e prodotti alimentari”. Presentatrice d’eccezione dell’evento è Laura Serpilli, già direttrice di Promiseland e ad oggi direttrice della nuova testata Osservatorio Veganok.
BioDizionario: dal web alla carta. Qual è l’idea dietro a questo progetto?
“Dopo anni di passione per la cosmesi ecobio mi sono chiesta: quali erano gli strumenti che mi erano necessari per basare i miei acquisti su criteri consapevoli” risponde Erica Congiu “È un libro per “addetti ai lavori” con informazioni scientifiche corrette che però possono essere facilmente consultate e capite da tutti. C’è una tendenza negli ultimi anni nel mondo dei cosmetici a fare formulazioni sempre più naturali senza siliconi e parabeni: sostanze che danno un aspetto migliore dal punto di vista estetico ma una volta esaurita la funzione cosmetica, sono pessime per la pelle ed i capelli, inoltre queste sostanze, derivate dal petrolio, per cui sono semafori rossi . Molti prodotti sono sempre più attenti agli allergeni, ai profumi, sostanze che nel BioDizionario erano spesso in giallo (per la maggior parte delle persone sono innocui, ma per gli allergici sono molto pesanti). Possiamo dire che nei quasi 20 anni di attività del BioDizionario, abbiamo fatto grandissimi passi avanti nel cambiare le cose: siamo riusciti a spronare le aziende a eliminare alcuni ingredienti nocivi o derivati da animali dalle formulazioni, a migliorarle ed essere più trasparenti sulle fonti da cui derivano, ma come al solito, c’è anche chi vuole approfittarsi di questa “febbre ecobio” per vendere prodotti che hanno ben poco a che fare con questo nome.”
Uno degli intenti programmatici del libro è appunto quello di tutelare il consumatore dagli ecofurbi
Risponde Sauro Martella “Si deve tutelare il consumatore dal greenwashing, ovvero un’operazione di marketing che usa termini come “naturale”, packaging con immagini di natura e via dicendo: ingredienti devono rispondere alle categorie europee dell’Inci (inglese e latino), e solo dall’INCI si può valutare oggettivamente se è o meno naturale come dichiara la confezione. Il BioDizionario permette di dare un senso a tutto ciò. L’Inci (International Nomenclature Cosmetics Ingredients) è una nomenclatura unica, condivisa a livello europeo, ma i suoi termini sono difficilmente comprensibili, essendo alcuni in inglese altri in latino. A questo proposito entra in gioco il libro di BioDizionario, che ha rispetto al sito internet il vantaggio di poter essere consultato ovunque, anche offline (sembra strano anche pensarci nel nostro mondo pieno di wifi, ma esiste anche un mondo senza internet!) da persone che non hanno accesso ad internet o che non hanno dimestichezza con la tecnologia. È un libro “democratico“: tutti devono poter aver accesso alle informazioni necessarie per esercitare delle scelte in campo di consumo.
Com’è nato il sito di BioDizionario? E come è invece nato il progetto del libro?
L’attività di veganok network che è nata con Promiseland: c’era e c’è un forum che ha una sezione che si chiama Ecobiocosmesi, e dalla necessità di non ripetere le stesse risposte è nato il primo nucleo del sito del BioDizionario. Prima si trattava di elenchi, poi un sito online con alcuni nomi dell’Inci. Insieme al mio socio storico Cesare Patara che ha sviluppato tutte le pagine in codice html puro per realizzare la struttura del sito. Divenne subito la Bibbia dell’eco-bio-cosmesi. Le aziende stesse ormai usano i criteri del BioDizionario per fare pubblicità. Erica è una biologa vegan, sa bene come dare un giudizio su un prodotto a livello etico. Una volta entrata “al timone” di BioDizionario, abbiamo inserito le descrizioni di ingredienti anche alimentari, abbiamo rivisto le categorie dei semafori, abbiamo rivisto il sito di BioDizionario nella sua totalità. La nomenclatura a semaforo è ormai diventata uno standard. Personalmente ho disegnato i cerchietti del semaforo con un vecchio software di disegno vettoriale. Adesso è usata anche nel campo alimentare.
Il progetto del libro era in cantiere da quasi dieci anni, e, una volta che ne ho parlato con Erica, è stato subito accolto e quindi abbiamo colto la palla al balzo. Per il libro abbiamo scelto un formato tascabile, quindi si può portare con sè ovunque, ad esempio tenerlo in borsa andando in giro per negozi. I consumatori sono sempre più attenti, ma cosa distingue questo libro dagli strumenti che ci sono già in commercio.? Molti libri parlano di ecobio cosmesi ma c’è sempre una confusione tra ecobio e vegan. Ho dovuto ovviamente cercare di fare un focus sulle sostanze che sono probabilmente di origine animale. Adesso abbiamo delle tecnologie che ci possono dare ingredienti performanti non più derivati da animali. Qualche esempio?Il famoso acido ialuronico: un tempo derivato animale, adesso creato in laboratorio grazie ai batteri. Stessa cosa per lo squalane era di origine animale, adesso viene prodotto in prevalenza a partire da batteri, ma ancora non abbiamo una certezza che sia di origine non animale, per cui lo abbiamo incluso nella “terra di mezzo degli ingredienti”, ovvero in quelli con il semaforo giallo per i quali si invita gli utenti a fare delle domande sul forum.
Il libro include le risposte alle domande più frequenti degli utenti, le cosiddette FAQ.
Molte persone chiedono opinione su degli ingredienti, sul loro impatto ambientale e salutistico. Alcune persone sono molto preoccupate, le risposte servono proprio per questo, soprattutto perchè esistono non poche “leggende metropolitane“. Ci sono domande tipiche tipo sulle leggende metropolitane sugli usi di detergenza e cosmesi efficaci del bicarbonato, se le noci nepalesi funzionano o no per lavare e tante altre. Per gli aggiornamenti sugli ingredienti e le normative sulla cosmesi oltre al libro c’è il web. Le due entità possono anzi dovrebbero dialogare tra loro. È inutile dire che vi invitiamo a iscrivervi gratuitamente al forum di BioDizionario.
In aiuto dei consumatori viene anche lo standard BIODIZIONARIO Approved, novità recente del VEGANOK Network: è uno standard molto, molto severo, per cui per poterlo usare bisogna rispettare paletti molto alti in campo di etica e ambiente. Se un prodotto si fregia del marchio BIODIZIONARIO Approved, ci dobbiamo trovare davanti a un prodotto davvero eccezionale. Fitocose, Volga, Milmil (che si trova anche nella grande distribuzione), winni’s, TeaNatura: sono tutte aziende che hanno “passato il check-in” etico ed ecobio dello standard BIODIZIONARIO Approved. Winni’s è, ad oggi, il marchio di prodotti naturali per la detergenza più diffuso in Italia. Ovviamente si possono certificare solo alcuni prodotti che rispondono a tutte le esigenze: il requisito è che non siano presenti rossi, i gialli vengono discussi con l’azienda cercando di trovare alternative possibili nella formulazione, e ci deve essere una buona quantità di verdi e doppio verdi. La grande differenza tra molti che parlano di ecobio è che noi per etica escludiamo alcuni ingredienti col bollino rosso perché derivati da sfruttamento animale, ma per altri standard ecobio sono accettabili. Questioni di priorità: per noi avere un prodotto performante, che rispetti la pelle e sia ecocompatibile ma che usi prodotti nati di sfruttamento animale non è accettabile. Il rispetto per l’ambiente e la salute deve andare pari passo con quello di tutti gli esseri viventi.
Cosa significa aderire a uno standard etico?
Rispetto a molti disciplinari che si occupano di ecobio: ecologia e salute, ma anche etica: togliamo tutte le sostanze derivate da sfruttamento e uccisione di animali. Il biologico non si occupa per esempio dei prodotti apiari, accetta cere, miele, e propoli da api che comunque vengono sfruttate. ci sono sostanze equivalenti, non abbiamo bisogno di scomodare queste piccole creature.
Nel settore di ecocosmesi ci sono tante fakenews. alcuni pensano che il bio significhi buono: nel cibo c’è il marchio del bio alimentare: quindi per i cosmetici biologici ?
Purtroppo non c’è uno standard unico europeo. Ci sono degli enti certificatori, ma esistono molti standard. Ci sono prodotti definiti biologici e naturali, e che hanno criteri al limite della truffa (percentuale non minore del 3% di ingrediente bio sul prodotto finito). Nel settore della detergenza poi non si può per legge denominarlo “biologico”, solo “con ingredienti biologici. c’è una mancanza di controllo che crea pressappochismo. Noi facciamo anche informazione e formazione per le aziende. Il libro ha forse l’idea di essere un faro per gli acquisti, e forse anche per le aziende stesse che si approcciano all’ecobio. C’è un capitolo intero dedicato alle certificazioni. Nel tempo ci sono state copie del progetto, è un lavoro che va avanti da 20 anni, ogni “copia” è vecchia con risultati obsoleti e falsati. Noi vi consigliamo quindi di consultare sempre solo il BioDizionario “originale” e portare una copia di questo libro sempre con voi.
Un’ultima domanda: qualcuno potrebbe dire “ma scrivere su carta non è poco etico? non si abbattono gli alberi per fare la carta?”
Abbiamo una risposta anche a questo: il libro, come tutti i libri di TerraNuova Edizioni, ha una sua “filiera” proprio come una zucchina o un pomodoro. La carta su cui è stampato è Eural Offset certificata FC e Der blue Angel, prodotta al 100% con fibre provenienti da carta straccia. Una scelta ecologica che ha consentito il risparmio, rispetto alla stampa su carta da fibre vergini (i dati sono dell’EcoCalcolatore Due Emme pack, metodo Bilan Carbone), di 206 kg di rifiuti (pari a quelli di una famiglia di 3 persone per 52 giorni), di 641 kWh di energia elettrica (pari al consumo di energia di una famiglia di 3 persone per 66 giorni), 49 kg di CO2 (pari alle emissioni di una Fiat Grande Punto 1.4 benzina per ben 493 km), di 4.286 litri d’acqua (il consumo di una famiglia di 3 persone per 10 giorni), di 334 kg di legna (pari al taglio di 3 alberi). In poche parole, un libro che più etico di così non si può!
Potete vedere la conferenza per intero a questo link.
https://www.facebook.com/veganoknetwork/videos/312574592840516/
Scegli i prodotti certificati VEGANOK e sostieni così la libera informazione!

Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Anonimo
dice:Io ho la mia coooooopiaaaaaa 😃
Progetto utile come pochi per chi come me sta attento a leggere le etichette! Grazie!!! Ne ho anche regalate un paio 😊
Sauro Martella
dice:E adesso tutti al lavoro per il tour di promozione del libro !!!!! 👍
Adele Veg
dice:Ecco un libro che acquisterò subito !
Che bella idea farlo tascabile.
Posso ordinarlo anche online ?
FedericaMEG
dice:Sono un utente del Forum del Biodizionario e dico: era ora uscisse il libro
Compimenti e grazie !
Gilbert F.De Luccini
dice:Complimenti a TerraNuova edizioni, per la scelta di pubblicare questo libro è anche per la filiera adottata per la carta
Ogni casa editrice dovrebbe porsi il problema dell’abbattimento di alberi , soprattutto dovrebbero porsi il problema le edizioni di giornaletti Di gossip.
E ho detto tutto.
“Ecologia, cos’e ? “ ogni mattina dovremmo ripetere questo mantra ed essere attenti e rispettosi a e di tutti
Luana G.
dice:Comprato!!
Uno strumento davvero indispensabile!
Sauro Martella
dice:Il TOUR è ormai iniziato fan Posa. Prossimamente saremo a Catania e più tutte le date del Nord Italia.
Il BIODIZIONARIO è inarrestabile!!!