Boom di finanziamenti per il settore plant-based: 5 “big” che sostengono il cambiamento

L'ultimo in ordine di tempo è stato il calciatore Chris Smalling, ma sono tanti i nomi di personaggi famosi ad aver investito ingenti somme in aziende impegnate nella produzione di alimenti alternativi a quelli di origine animale.

 

L’interesse per le proteine vegetali è alle stelle, e rispecchia il cambiamento culturale (ed economico) degli ultimi anni. Sono sempre di più le aziende che producono alternative vegetali ai prodotti animali e sempre di più sono gli investitori che puntano sui prodotti che rappresentano la svolta del settore alimentare, quindi in primis la carne vegetale e le alternative plant-based ai prodotti lattiero caseari. L’ultima notizia in ordine di tempo riguarda la start-up spagnola Heura Foods, che in poche ore ha raccolto 4 milioni di euro grazie a una campagna di crowdfunding. Tra gli oltre 3 mila investitori, anche il calciatore della Roma Chris Smalling, che da cinque anni è vegano e impegnato a sensibilizzare i follower sulle motivazioni che lo hanno spinto a cambiare il proprio stile di vita.

La missione di Heura per il cambiamento rispecchia esattamente la mia missione personale – ha dichiarato il difensore inglese – “Loro si spingono oltre al brand perché vogliono lasciare un’impronta sul modo in cui le persone pensano alle diete a base vegetale e al benessere degli animali, oltre a realizzare prodotti incredibili. Siamo entrambi molto impegnati nel creare un impatto positivo, quindi appena ho avuto l’opportunità di investire nell’azienda, ho colto subito l’occasione al volo”.

La parabola ascendente che ha visto la carne vegana diventare, in pochissimi anni, uno dei prodotti simbolo della rivoluzione vegetale in atto, è fatta però anche di altri grandi nomi che hanno investito in aziende che la producono. Primo tra tutti, Bill Gates, che è da sempre sostenitore di una dieta plant based per la salvezza del Pianeta e uno tra i più importanti investitori in Beyond Meat, azienda numero uno a livello globale per la produzione di fake meat. Una precisazione è d’obbligo: Gates non è un sostenitore dell’alimentazione 100% vegetale in sé, ma dell’innovazione tecnologica (anche nella veste della carne vegan, dunque). Per questo, in un’intervista si è dichiarato favorevole alla possibilità di modificare geneticamente gli animali allevati nei paesi poveri, in modo che possa aumentare la quantità di carne prodotta in rapporto alle emissioni. Resta il fatto che, con i suoi investimenti, ha contribuito all’ascesa di questi prodotti sul mercato alimentare globale.

Altro grande sostenitore della carne vegetale è Leonardo DiCaprio, noto per le numerose campagne ambientaliste portate avanti negli anni nonché uno tra i primi e più importanti finanziatori di Beyond Meat, proprio insieme a Bill Gates. Di recente l’attore ha incoraggiato il consumo di carne vegetale sui social; pur non essendo vegano, ha più volte sottolineato l’importanza di diminuire il consumo di carne per il bene del pianeta.

 

Un’altra figura di spicco nel panorama economico mondiale ad aver puntato sugli investimenti “green” è Jeff Bezos, fondatore di Amazon; l’imprenditore ha investito ingenti capitali nel settore plant-based, portando avanti diverse campagne di sensibilizzazione sui social sulla connessione tra cambiamenti climatici e alimentazione. Insieme a Bill Gates e Richard Branson, fondatore di Virgin Group, ha investito 90 milioni di dollari in una start-up di ingredienti alimentari con sede a Boston che sviluppa e commercializza alimenti di nuova generazione. Ma non è tutto, perché lo scorso anno Bezos ha investito nella start-up NotCo, che crea alternative vegetali agli alimenti come maionese, latte e gelato e che ha raccolto 30 milioni di dollari in pochissimo tempo. L’imprenditore ha dato vita anche al Bezos Earth Fund, un fondo da 10 miliardi di dollari che cerca di supportare scienziati, attivisti e organizzazioni non governative nella salvaguardia del Pianeta, ma che potrà essere impiegato anche nel finanziamento di aziende che si occupano di alimenti plant-based.

Oltre ai grandi nomi che puntano soprattutto sulla fake meat, non bisogna dimenticare che in generale il settore delle alternative plant-based vanta investimenti da record: secondo il Good Food Institute (GFI), a livello globale nel 2020 sono stati investiti 3,1 miliardi di dollari nel settore delle alternative vegetali e della carne coltivata, triplicando la cifra del 2019. Non è un caso che questo risultato sia stato raggiunto proprio nell’anno della pandemia: le alternative animal free sono considerate una soluzione ad alcune delle questioni più importanti del nostro secolo, dal cambiamento climatico alla fame nel mondo. I capitali raccolti sono fondamentali per lo sviluppo, la ricerca e l’innovazione tecnologica, che consentiranno ai player di questo mercato di raggiungere sempre più consumatori con prodotti buoni, sostenibili e accessibili economicamente.

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