La ristorazione “fast” è sempre più vegan: è di questi giorni la notizia dell’apertura in Germania del primo Burger King al mondo completamente meat-free. Il nuovo fast food aprirà i battenti dal 7 all’11 giugno a Colonia e offrirà solamente fake meat del marchio europeo The Vegetarian Butcher. In questa occasione, Burger King presenterà ai clienti tedeschi anche il nuovo Vegan Royale, la versione vegetale del suo iconico Chicken Royal: un sandwich a base di “pollo vegetale” servito con maionese vegana, all’interno di un panino ricoperto di semi di sesamo.
Non è ancora chiaro se nella nuova sede temporanea di Colonia anche i condimenti saranno 100% vegetali o verranno servite anche salse a base di latticini e uova. Quello che è certo, è che la catena di fast food coglierà l’occasione per mostrare un’ulteriore apertura verso l’alimentazione plant-based. Burger King, infatti, aveva già portato nei suoi ristoranti delle opzioni senza carne: prima l’Impossible Whopper lanciato nei punti vendita americani, poi il Rebel Whopper, che ha debuttato in Europa alla fine del 2019 (ma che attualmente non è più disponibile).
Parliamo di una novità che all’epoca ha suscitato l’interesse di una fetta importante di consumatori in tutto il mondo, ma anche numerose critiche, per quella che è stata definita come pubblicità ingannevole. Il panino, per quanto senza carne, conteneva maionese a base di uova e il burger veniva cotto sulla stessa griglia degli hamburger di carne. L’azienda presentava il panino come “100% vegetale”, ma senza specificare in maniera chiara questi due aspetti; per questo, nel Regno Unito l’Advertising Standards Authority ne ha censurato la pubblicità, in quanto il panino non risultava adatto al consumo da parte di vegetariani e vegani, come invece lasciavano intendere gli spot.
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Ristorazione “fast”: la svolta vegan è sotto gli occhi di tutti
L’esempio di Burger King è solo uno dei tanti che testimoniano un fenomeno in espansione a livello globale: sulla scia di uno shift dei consumi in chiave vegetale che interessa tutta la ristorazione, oltre che i consumi domestici, anche i fast food si adeguano al cambiamento proponendo almeno una referenza senza carne.
In linea con la scelta di un’alimentazione più sana e sostenibile ricercata da un numero crescente di consumatori, aumentano i locali che scelgono di offrire piatti vegetali, a partire dai sostituti della carne fino al “pesce” vegan. Accanto alle piccole imprese specializzate nella produzione di piatti vegetali in stile fast-food, come la catena di ristoranti italiani Flower Burger – che nel 2019 è sbarcata in Inghilterra – spiccano i colossi della ristorazione veloce. È il caso non solo di Burger King, ma anche di McDonald’s con il suo panino a base di “fake meat”, e di KFC che ha scelto di vendere nuggets di pollo stampati in 3D.
A guidare il cambiamento non è solo l’aumento del numero di vegetariani e vegani nel mondo, ma anche una maggiore consapevolezza rispetto alla connessione tra alimentazione vegetale e salute. A questo si aggiunge che, in generale, i consumatori vedono questi prodotti come migliori per l’ambiente: ormai da tempo si parla di una nuova tipologia di consumatori, i “climatariani”, coloro che scelgono prevalentemente cibi dal ridotto impatto ambientale.
Sicuramente, il fatto che multinazionali storiche come Burger King e McDonald’s – che per decenni hanno basato il proprio business sulla vendita di carne – mettano a disposizione alternative meat free lancia un messaggio forte: l’alimentazione vegetale si “normalizza” ed è disponibile anche tra i tavoli dei fast food di tutto il mondo.
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