Grandi notizie dagli Stati Uniti, dove la California – uno dei suoi stati più influenti e popolosi – ha deciso di bandire e vietare la vendita di nuovi prodotti ricavati da pellicce animali. Un grande, enorme passo avanti nella tutela degli animali, di cui si è cominciato a parlare nel 2019 con l’introduzione di una legge che è finalmente entrata in vigore a gennaio 2023.
Da oggi in poi, niente più vendita di pellicce nuove in California
In tutta la California, quindi, non si potranno più produrre né acquistare capi in pelliccia animale, con il divieto da applicarsi non solo alla vendita al dettaglio, ma anche a quella online.
Un grande colpo all’industria della pelliccia animale, se si pensa che secondo alcuni dati di qualche anno fa (2017, ndr), la California da sola rappresentava il 25 % di tutte le vendite di pelliccia statunitensi, nonostante non vi fossero aziende che ne producessero nei confini del Golden State. Questo perché la stragrande maggioranza di queste pellicce proveniva da Cina o da Paesi Europei, oppure dai vicini stati a stelle e strisce di Idaho, Utah e Washington.
Un esempio da seguire per altri Stati?
Non è da escludere che una mossa così veemente da parte di uno Stato così forte e conosciuto come la California ne possa ispirare altri, nord-americani e non, a seguire un esempio lodevole ed eticamente necessario. Ricordiamo che gli allevamenti di pellicce sono già illegali in molti Paesi europei come l’Italia, la Norvegia, la Croazia, il Regno Unito e la Repubblica Ceca.
“La fine delle vendite di pellicce in California è una vittoria significativa per gli animali non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo”, ha dichiarato a Plant Based News PJ Smith, direttore per la Humane Society degli Stati Uniti e la Humane Society International .
“Altri stati in tutto il paese stanno cercando di seguire l’esempio della California e ci aspettiamo di vedere i legislatori introdurre progetti di legge in tutti gli Stati Uniti nel 2023”, ha continuato Smith. “Le persone sono ora più consapevoli dei danni causati dalla produzione di pellicce, dagli aspetti crudeli alle gravi tossine ambientali che rilascia nelle comunità. Vogliono vedere la fine di questo settore e i politici li stanno ascoltando forte e chiaro”.
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