Negozi chiusi negli ultimi due venerdì di settembre per protestare contro il cambiamento climatico: così Lush – nota azienda inglese che produce cosmetici naturali, quanto più possibile senza plastica e hand-made – si unisce ai “venerdì di protesta” organizzati dall’attivista svedese Greta Thunberg per puntare i riflettori sulla questione ambientale. L’azienda prevede infatti di chiudere i battenti dei suoi negozi negli Stati Uniti il 20 settembre, mentre il 27 settembre sarà la il turno dei punti vendita canadesi; in più, in quelle giornate rimarranno inattivi anche la sede centrale, gli impianti di produzione e lo shop online. Inoltre, Lush sta incoraggiando i suoi oltre 5.000 dipendenti e milioni di consumatori a scendere in piazza per unirsi alla campagna di sensibilizzazione.
Una manifestazione pacifica che fa eco all’attivismo di Greta Thunberg, studentessa svedese di soli 16 anni, che ha smosso le coscienze di milioni di persone nel mondo con i suoi “Fridays for future“, giornate che la ragazza trascorre lontano da scuola, di fronte al Parlamento svedese. Lì, tenendo fra le mani un cartello che recita “Skolstrejk för klimatet” (ovvero “sciopero della scuola per il clima”), la giovane chiede che il governo del suo paese riduca le emissioni di anidride carbonica secondo quanto stipulato nell’accordo di Parigi del 2015. Con lei, tantissime persone nel mondo – soprattutto studenti di tutte le età – sono scese in piazza per dire “no” ai cambiamenti climatici prima che sia troppo tardi.
Lush, già impegnata sul fronte della tutela ambientale in diversi modi, è di fatto la prima grande azienda a prendere una posizione così netta contro il cambiamento climatico, sulle orme della giovane attivista svedese. Nel suo impegno nel rispetto ambientale, l’azienda britannica vende circa la metà dei propri prodotti “nudi” (ovvero senza imballaggio); laddove non sia possibile, Lush si impegna a usare materiali riciclati per diminuire la produzione di rifiuti, spingendo la clientela a riportare in negozio i contenitori vuoti in cambio di prodotti omaggio. A questo si aggiunge l’impegno per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica per produrre, trasportare e vendere i prodotti, nonché il risparmio idrico associato alla produzione di numerosi cosmetici solidi.
Dal momento che però non tutti i cosmetici prodotti da questa azienda sono 100% vegetali, vi invitiamo a consultare il nostro BioDizionario.it, piattaforma libera e gratuita per un consumo consapevole che permette di analizzare gli ingredienti cosmetici (e alimentari) per capire se siano o meno di derivazione animale, ma anche di valutarne l’impatto ambientale e sulla salute.
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