Prendere un messaggio lanciato a livello internazionale e stravolgerne il senso, approfittando di un momento di enorme visibilità: questa sembra la strategia di marketing adottata in queste ore dal marchio Camoscio d’Oro, prodotto dalla multinazionale francese Savencia Fromage & Dairy. Sulla pagina Facebook dell’azienda è comparso un post pubblicitario che accosta la vittoria agli Oscar 2020 di Joaquin Phoenix come miglior attore protagonista nel ruolo di “Joker” a un prodotto dell’azienda stessa, “fette morbidissime che meriterebbero la statuetta“.
Una premessa doverosa riguarda ciò che la stampa italiana ha deciso di fare con il discorso dell’attore a favore dei diritti animali: sono veramente poche le testate che abbiano scelto di riportarlo per intero, senza tagli e senza storpiature. La maggior parte degli organi di stampa, specialmente sul web, ha scelto di omettere deliberatamente la parte riguardante i diritti degli animali, che ne era pressoché il fulcro. Per alcuni le parole di Phoenix sono diventate un discorso contro il razzismo, per altri una dedica al fratello River, morto a soli 23 per overdose, per altri ancora un ringraziamento da parte dell’attore per un riconoscimento così importante nonostante gli errori commessi in passato. Inutile dire che nessuno di questi argomenti, seppur toccato di sfuggita da Phoenix, rappresentasse il senso completo delle sue parole; quasi nessun media, infatti, ha riportato questa parte, spiccatamente a favore dei diritti animali (e contro l’industria del latte) e antispecista:
Ci sentiamo autorizzati a inseminare artificialmente una mucca e a rubare il suo piccolo non appena lo dà alla luce, nonostante i suoi inequivocabili pianti di disperazione. Poi prendiamo il suo latte che sarebbe destinato al cucciolo e lo mettiamo nel caffè o nei cereali. Credo che abbiamo paura dell’idea del cambiamento personale perché pensiamo di dover sacrificare qualcosa, o rinunciare a qualcosa. Ma gli esseri umani al loro meglio sono creativi e ingegnosi. Quando usiamo l’amore e la compassione come principi guida possiamo creare, sviluppare e implementare sistemi di cambiamento che fanno bene a tutti gli esseri senzienti e all’ambiente.
Le polemiche dal web sulla campagna di Camoscio D’Oro
Dopo questa premessa risulta più facile capire l’indignazione e le critiche suscitate dal post dell’azienda produttrice di formaggio, che ha scelto di cavalcare l’onda mediatica attorno a Joaquin Phoenix per ottenere visibilità.
Ecco il post rimosso:
Una strategia comunicativa che, a quanto pare, non ha riscosso successo dal momento che non mancano i commenti di critica sotto al post. Eccone alcuni esempi:
Formaggio? Sì, ma vegan
Dal punto di vista economico, intanto sul mercato si riscontra globalmente l’ascesa dei sostituti vegetali del formaggio. Ricordano i loro predecessori di derivazione animale ma non si limitano all’emulazione. Sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo compaiono formaggi spalmabili, a pasta morbida, grattugiati, a fette e stagionati.
L’alternativa. Il Vegambert: il classico Camembert si evolve in un prodotto 100% vegetale
In questo quadro di rinnovato interesse per i sostituti dei prodotti caseari si colloca anche il Vegambert ( VEGAN D’OR FIORITO), prodotto biologico 100% vegetale dell’azienda VeganDelicious che si propone di ricalcare i sapori di questa tipologia di formaggi ma in senza alcun tipo di sfruttamento animale.
Fonte: Rapporto Osservatorio VEGANOK 2018
Nell’ambito dell’offerta di prodotti vegan, abbiamo analizzato le ricerche degli utenti di Google mettendo a confronto i due maggiori trend che interessano la macro area delle opzioni plant-based. Abbiamo verificato l’andamento delle ricerche per le query “formaggio vegetale” e “burger vegetale”: sostituto del prodotto caseario e sostituto della carne. Una lotta tra titani, uno scontro tra le due categorie più in espansione nell’ambito del consumo di alimenti 100% vegetali.
Le ricerche su Google dei consumatori: vegan cheese
Il grafico mostra il trend delle due categorie negli ultimi 5 anni in tutto il mondo. Il trend è in ascesa per entrambi ma le ricerche a livello globale per “vegan cheese” coinvolgono un numero nettamente maggiore di utenti del web. Gli utenti della rete sono fortemente interessati ai sostituti dei prodotti caseari lasciando anche intuire un consolidamento di questa tipologia di referenze. E le aziende? Le aziende non sono indifferenti al fenomeno e sono quanto mai interessate ad incrociare la domanda crescente con prodotti adeguatamente formulati e competitivi.
I commenti sulla campagna Camoscio D’oro:
Sauro Martella fondatore di VEGANOK NETWORK e ideatore del GRAND’OR Fiorito (Vegambert):
“Camoscio D’Oro con questa campagna offende e sfida i vegani! Strumentalizzare stravolgendo le parole di Joaquin Phoenix è un modo davvero poco etico di lavorare. Mi chiedo perché, invece di usare una pubblicità irridente, un brand del calibro di Camoscio D’Oro, non ne approfitti per cogliere le opportunità concrete dietro all’enorme consenso globale riscosso da quel discorso. Un consenso che ci dice una cosa importante: cresce la consapevolezza di cosa si nasconda dietro la produzione di derivati animali. Le persone cominciano a volere altro, a chiedere alternative. E allora, cosa aspettano i grandi colossi a ripensare le produzioni in chiave sostenibile? Io sono orgoglioso di aver dato vita a questo prodotto, il Vegambert! Un prodotto che si posiziona in una strategia di cambiamento concreta: la confort zone dei sapori caseari ma 100% vegetale e senza sfruttamento animale, totalmente cruelty free! Questa è la strada!”
Renata Balducci presidente di Associazione Vegani Italiani Onlus AssoVegan:
“Il discorso di Phoenix è stato davvero molto importante, nel contesto in cui è stato pronunciato e per la risonanza che ha avuto. Questa campagna pubblicitaria è davvero poco rispettosa. Hanno utilizzato il messaggio associandolo proprio al settore denunciato da Phoenix; una mistificazione in piena regola. Ci spiace, oggi come oggi, constatare così poca etica nel lavoro. Facciamoci portavoce di messaggi di cambiamento, positivi e non pieghiamoli a infime strategie di mercato.”
Aggiornamento: a seguito dell’invasione di commenti negativi, il brand Camoscio D’Oro ha cancellato sia il post che tutti i commenti. Non sono state pubblicate scuse o rettifiche.

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