Carissimo Sauro…

Promiseland -

Carissimo Sauro, Che piacere risentirti, è passato un pò di tempo dall\’ultima volta e tante cose sono cambiate. Vedo che la tua Promiseland cresce e vedo con piacere che tu sei quello di sempre. Sono passati quasi quattro anni da quando abbiamo iniziato a smanettare con l\’informazione alternativa, io con quel sito tutto nero e […]

Carissimo Sauro,

Che piacere risentirti, è passato un pò di tempo dall\’ultima volta e tante cose sono cambiate.
Vedo che la tua Promiseland cresce e vedo con piacere che tu sei quello di sempre.

Sono passati quasi quattro anni da quando abbiamo iniziato a smanettare con l\’informazione alternativa, io con quel sito tutto nero e pieno di K, tu già con le idee chiare e il tuo progetto Promiseland.
Certo eravamo diversi, ma ci acccomunava una convinzione: troppe cose non vengono dette, troppe notizie non passano il muro.
Internet ci dava lo strumento, la nostra coscienza ci dava la spinta.

\”Quello che gli altri non dicono\” , ricordi?

Poi è arrivato l\’11 settembre, le torri, gli aerei, l\’Afghanistan, la guerra. E subito di corsa a cercare nella rete, per capire, per pubblicare le cose che, in quel mare di parole che seguirono gli attentati, continuavano a restare nell\’ombra. Dopo pochi giorni scrissi un articolo, non ero molto pratico ma ero convinto. E l\’articolo uscì bene, fece un gran successo. Forse credevo di aver capito tutto, oggi so che le cose sono più complesse di quanto immaginassi: non pensavo ancora che la \”guerra globale\” sarebbe entrata così pesantemente nelle nostre vite e nelle nostre coscienze.

Piano piano, cominciai ad avvertire una brutta aria. Aria di guerra. Non avevo mai pensato che mi sarei sentito un ipocrita: perchè non ci preoccupiamo delle guerre? – mi chiedevo – perchè ce ne interessiamo solo quando rischiano di toccarci personalmente?
Eppure nel mondo di guerre ce ne sono parecchie – mi dicevo – perchè non sembra importare niente a nessuno?

Ancora una volta c\’era la grande rete, pronta a darmi le risposte. Ancora una volta ho pensato che forse potevo sacrificare un pò del mio tempo libero per qualcosa di giusto e di utile: informare la gente sugli orrori della guerra.
Mi sono buttato con tutte le forze nella gestione di Warnews.it, l\’unico sito specializzato nell\’informazione quotidiana sulle guerre nel mondo.
L\’unico posto dove tutti i morti e i feriti hanno uguale diritto di fare notizia , siano essi poveri o ricchi, neri o bianchi, vicini o lontani.

Seguiamo tutte le guerre in corso nel mondo, anche e soprattutto le più dimenticate, lontane dai riflettori, nella convinzione che sia davvero utile dare un quadro generale di quanto la guerra sia uno strumento tanto terribile quanto inadatto a risolvere davvero le controversie.
Sono riuscito a mettere su una vera redazione e gli articoli li scriviamo \”in proprio\”, non è la solita rassegna stampa. E\’ un grosso impegno, gestirlo è davvero impegnativo, ma credo che ne valga la pena. Warnews è una realtà che produce informazione indipendente, senza condizionamenti commerciali e senza fine di lucro. Di questo, in tempo di guerra, c\’è un gran bisogno.

Ti confesso che non mi dispiace aver chiuso il mio caro vecchio sito con le Kappa, mi dispiace invece moltissimo vedere come l\’aria di questo post-undici settembre abbia inciso sui rapporti umani, sul modo di scrivere nei forum e su tante altre cose. Mi dispiace sentir parlare certa gente come come se fossero tanti soldatini della parola. Mi rattrista vedere tanta violenza verbale e tanto astio contro culture e civiltà diverse dalla nostra.

Per quanto mi riguarda, invece, in questo mondo sempre più insanguinato dalla guerra ed offeso dall\’ingiustizia, credo sempre di più nel valore della pace.

Adesso ti saluto, scusa se mi sono dilungato un po\’ troppo. Ti auguro tutte le cose migliori che riesco ad immaginare,

ciao,

Paolo

www.warnews.it

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