Un nuovo rapporto finanziato dal governo britannico e redatto dalla Royal Agricultural University (RAU) offre una visione approfondita sulle implicazioni della carne coltivata per l’agricoltura nel Regno Unito. Il rapporto, frutto di un progetto di due anni, ha analizzato le reazioni sui social media, discusso con gruppi di agricoltori e allevatori e collaborato con diverse aziende agricole in tutto il Regno Unito per sviluppare approcci innovativi alla produzione di carne coltivata basata su sottoprodotti agricoli.
Un futuro per la carne coltivata e l’agricoltura tradizionale
Il rapporto è stato accolto con favore da Guy Poppy, direttore del programma “Transforming UK Food Systems SPF“, che ha dichiarato: “Questo rapporto offre sinergie e un futuro percorso volto a colmare il divario tra allevatori e produttori di carne coltivata. L’importante appello per una maggiore comunicazione e discussione sarà cruciale per molte innovazioni sviluppate per far sì che la produzione alimentare e l’agricoltura diventino una soluzione al cambiamento climatico e non più una delle sue principali cause“.
Sfide e opportunità della carne coltivata per gli agricoltori
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, molti agricoltori britannici non vedono la carne coltivata come una minaccia immediata, ma piuttosto come una possibile opportunità. Secondo il rapporto, le reazioni degli agricoltori variano dal pragmatismo all’apertura verso nuove possibilità di mercato. Infatti, sebbene alcuni rimangano scettici riguardo agli impatti a lungo termine, molti vedono potenziali benefici nell’integrazione della carne coltivata con le loro pratiche agricole attuali.
Fase iniziale del progetto
La prima fase del progetto ha esaminato le reazioni degli agricoltori alla carne coltivata. Grazie a dei focus group con 80 agricoltori, rappresentanti vari settori e distribuiti in tutto il Regno Unito, si è arrivato a comprendere quale sia la loro percezione della carne coltivata e i potenziali impatti che questa può avere sull’agricoltura. Sono emerse tematiche ricorrenti riguardanti i rischi per l’alimentazione e l’agricoltura, ma anche alcune possibili opportunità.
Collaborazione con le aziende agricole
Successivamente, i realizzatori del progetto hanno collaborato con nove aziende agricole, selezionate per rappresentare quelle più probabilmente influenzate dagli impatti identificati, in dei focus group. Insieme, sono stati elaborati piani aziendali per ciascuna azienda, delineando come queste potrebbero adattarsi nella fase di transizione. I risultati sono stati utilizzati per analizzare un possibile futuro in cui la carne coltivata sarà presente nei ristoranti e sugli scaffali dei supermercati.
Sottoprodotti agricoli e carne coltivata
Il progetto ha rilevato come i sottoprodotti agricoli potrebbero essere utilizzati nella produzione di carne coltivata. Modelli economici e ambientali dettagliati hanno confrontato prodotti come la farina di semi di colza, il residuo solido derivato dall’estrazione dell’olio, utilizzato come mangime per animali o fertilizzante, come fonte di aminoacidi per il mezzo di coltura delle cellule. È stata inoltre analizzata la fattibilità economica della produzione in azienda, con risultati che suggeriscono che l’uso di sottoprodotti agricoli potrebbe ridurre i costi e l’impatto ambientale della carne coltivata.
Le risposte degli agricoltori
Le risposte degli agricoltori intervistati sono state varie, ma la maggior parte ha mostrato una certa apertura verso l’esplorazione delle nuove opportunità offerte dalla carne coltivata. Molti agricoltori, pur mantenendo un forte legame con l’allevamento tradizionale, riconoscono la necessità di adattarsi alle nuove sfide e opportunità del mercato.
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Conclusioni del rapporto
Il rapporto della RAU suggerisce che la collaborazione tra il settore della carne coltivata e gli agricoltori potrebbe portare a benefici reciproci. Agricoltori e produttori di carne coltivata potrebbero lavorare insieme su progetti di ricerca congiunti e sviluppare nuove catene di approvvigionamento che utilizzino prodotti agricoli esistenti. Inoltre, la produzione di carne coltivata direttamente nelle aziende agricole, utilizzando strutture come bioreattori, potrebbe rappresentare una nuova fonte di reddito per gli agricoltori.
Verso una transizione alimentare sostenibile
Il rapporto conclude che una maggiore comunicazione e cooperazione tra il settore della carne coltivata e quello agricolo sarà cruciale per il futuro. In un contesto di crescente consapevolezza e, di conseguenza, pressione per ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare, la carne coltivata potrebbe rappresentare una soluzione complementare all’agricoltura tradizionale, contribuendo a creare un sistema alimentare più sostenibile e resiliente.
Il rapporto della Royal Agricultural University apre nuove prospettive per l’agricoltura, offrendo una visione di come la carne coltivata possa integrarsi con le pratiche agricole esistenti. Gli agricoltori britannici, pur con alcune riserve, stanno dimostrando apertura e adattabilità, pronti a esplorare le opportunità offerte dalla carne coltivata per contribuire a un futuro alimentare più sostenibile.
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