Maggiore è lo stato di benessere psicologico dei consumatori, maggiore è anche la propensione al consumo di carne coltivata: a rivelarlo è una ricerca realizzata congiuntamente dagli esperti della School of Social Sciences della Singapore Management University e della Lee Kong Chian School of Business.
Lo studio è stato condotto tra giugno e luglio 2022 a Singapore, l’unico Paese al mondo ad aver già dato il via libera alla commercializzazione di questo prodotto, coinvolgendo 948 adulti e proponendo un questionario online. Quello che è emerso è che esiste una correlazione positiva tra il benessere psicologico di una persona, l’umore positivo e la sua disponibilità a consumare carne coltivata. Il motivo? Secondo gli esperti, la maggiore disponibilità ad avvicinarsi a questo prodotto sarebbe spiegata da una migliore comprensione dei suoi benefici, compresa la sua sicurezza per la salute e i suoi benefici per la società.
La chiave sarebbe quindi da trovarsi in una maggiore “accettazione” della carne made-in-lab, che ricordiamo essere carne vera e propria prodotta però senza macellazione, con l’impiego di cellule staminali animali fatte crescere in vitro.
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Carne coltivata: il benessere come chiave per la comunicazione?
In merito a questa ricerca, la professoressa Angela KY Leung, che ha co-condotto lo studio, ha confermato: “È molto interessante scoprire perché le persone che dimostrano un benessere più elevato tendono ad avere un atteggiamento più tollerante nei confronti della carne coltivata. La loro maggiore propensione è guidata dalla percezione che la carne coltivata sia sana e nutriente, sicura, e che abbia la stessa qualità sensoriale della carne convenzionale, essendo però più vantaggiosa per la società“. Proprio per questo motivo, gli esperti ritengono che le aziende che producono carne in vitro dovrebbero puntare su questi aspetti per la propria comunicazione: è dimostrato che i consumatori che stanno meglio sono più propensi a fare ricerche online utilizzando parole chiave come “carne sana”, “carne sicura” e “carne rispettosa dell’ambiente”.
Anche se l’opinione pubblica è ancora divisa sulla possibilità di dare fiducia a questa tecnologia e la sua commercializzazione sia ancora in uno stato embrionale praticamente ovunque, puntare su questi aspetti e sui consumatori che “stanno meglio” potrebbe contribuire ad accrescere l’interesse per questo prodotto – con enormi benefici etici e di salvaguardia ambientale.
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