Il consumo di carne rossa può concorrere a peggiorare i sintomi dell’endometriosi: a rivelarlo è una revisione sistematica di alcuni studi, condotta di recente e pubblicata sulla rivista medica Frontiers in Nutrition. Parliamo di una patologia che, solo in Italia, secondo il Ministero della Salute colpisce il 10-15% delle donne in età riproduttiva ed è caratterizzata dalla presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero. Una condizione non solo dolorosa e invalidante, ma anche concausa di infertilità e difficoltà di concepimento.
Questa nuova revisione è frutto del lavoro dei ricercatori del Physicians Committee for Responsible Medicine (PCRM) – organizzazione che promuove, tra le altre cose, il passaggio a un’alimentazione a base vegetale come mezzo di prevenzione di numerose patologie – e aveva proprio lo scopo di comprendere il ruolo della nutrizione nella prevenzione e nel trattamento di questa patologia.
A emergere è la relazione tra il consumo di carne (specialmente rossa e lavorata, ma non solo) e il peggioramento dei sintomi dell’endometriosi, a causa dei livelli più elevati di estrogeni e grassi collegati al consumo di questi prodotti. Si stima infatti che le donne che consumano più di due porzioni di carne rossa al giorno hanno un rischio maggiore del 56% di insorgenza di endometriosi rispetto a coloro che consumano meno di una porzione di carne rossa alla settimana. Al contrario, la revisione ha rilevato che un maggiore apporto di fibre, che si trovano solo negli alimenti vegetali, aiuta a ridurre i livelli di estrogeni fino al 25%.
“Mangiare carne e cibi grassi può portare a un eccesso di estrogeni nel corpo, che può causare il riacutizzarsi del dolore legato all’endometriosi, mentre le fibre, che si trovano solo in frutta, verdura, cereali e legumi, possono aiutare a ridurre il dolore, eliminando al contempo l’eccesso di estrogeni dal corpo. ”, spiega infatti la Dottoressa Hana Kahleova, coordinatrice della ricerca.
Dieta vegetale e salute: una correlazione evidente
Non si contano, ormai, gli studi scientifici che associano a una dieta a base vegetale una salute migliore e questa revisione riguardo all’endometriosi è solo l’ultima evidenza in ordine di tempo. Di recente, è emerso che una dieta a base vegetale può aiutare a rallentare la progressione del cancro alla prostata del 52%, ma anche ridurre le probabilità di recidive, mentre è dello scorso anno uno studio condotto dall’Università di Oxford, secondo il quale eliminare la carne riduce il rischio di cancro del 14%.
In generale, la scienza conferma sempre più di frequente che la carne non è un alimento adatto all’alimentazione umana: non solo non ne abbiamo bisogno, ma non siamo nemmeno biologicamente strutturati per assimilare correttamente le proteine di origine animale, il cui consumo ha comprovati danni sulla salute dell’organismo.
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