Molto, troppo spesso quando ci sono notizie legate al mondo vegan in Italia non c’è da essere contenti: il nostro Paese potrebbe presto imporre nuove, severe regole per le etichette della “carne vegetale”, impedendo alle aziende di poter utilizzare termini legati originariamente alla carne. Questo perché, sia mai, i consumatori potrebbero confondersi (ancora?) e acquistare un hamburger vegan, ma anche per proteggere il “Made in Italy”, anche se fa male ad ambiente, persone e animali.
Mentre il mondo va avanti e abbraccia sempre più il vegetale, il nostro Governo non smette di guardare al passato.
Regole più stringenti per i prodotti vegetali in Italia
Il Governo ha infatti in mente un disegno di legge che in pratica imporrà un divieto su tutti quei prodotti a base vegetale che utilizzano termini come hamburger, pancetta, salsicce, legati in principio ad alimenti di origine animale. Una mossa retrograda simile a quella che, fortunatamente, non ha mai visto la luce in Francia.
Il motivo di questa decisione? Be, ovviamente supportare e rafforzare il “nostrano” settore dell’allevamento italiano, nonostante tutti i segnali d’allarme a livello ambientale, etico e per la nostra salute che la scienza sta lanciando da anni ma che in Italia, per proteggere il tanto amato “Made in Italy”, cadono nel vuoto, a quanto pare. E poi, tanto per cambiare, c’è la tanto amata giustificazione della potenziale confusione dei consumatori, come se le persone potessero davvero confondere una cotoletta di soia con una di pollo.
Una misura anacronistica, che è giusto condannare
Non mancano chiaramente le critiche a un disegno di legge che davvero, nel 2023, non ha alcun senso di esistere. Sul fatto che la misura del governo si basi sulle differenti proprietà nutrizionali dei prodotti vegetali rispetto a quelli animali, è persino intervenuta l’organizzazione globale ProVeg International: “questo argomento è fuorviante, in parte perché le alternative a base vegetale sono nutrienti e hanno meno colesterolo rispetto ai prodotti a base di carne convenzionali, ma anche perché hanno una serie di altri vantaggi rispetto ai prodotti a base di carne convenzionali”.
Senza contare che ormai da anni sempre più italiani si riconoscono come vegan (circa l’1,3% della popolazione, mentre i vegetariani sono il 5,4%) e che sempre più persone – onnivore, vegetariane o flexitariane – sono molto propense a sostituire sempre più spesso la carne animale con quella vegetale. Stando ad un sondaggio del 2021, ben 1/5 degli italiani non ha infatti problemi a mangiare carne vegetale regolarmente. Le associazioni italiane afferenti al mondo vegan si sono già fatte sentire e promettono battaglia: “Coinvolgeremo e mobiliteremo i consumatori per evitare che questo disegno di legge sia approvato“, ha dichiarato Claudio Pomo, responsabile dello sviluppo dell’organizzazione attivista italiana Essere Animali. “Questa proposta è un tentativo di rallentare la crescita di questo mercato e far fallire i piani dell’UE per un sistema alimentare sostenibile”.

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