Carni esotiche?

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Può una carne essere considerata “esotica”? Partendo dal presupposto che è considerata un alimento e già questo ci sembra strano, bisogna considerare che per alcuni l’esotismo è un plus. È per questo che, soprattutto durante le feste natalizie, questi prodotti, che arrivano da molto lontano, hanno un successone. Si troveranno quindi carni come quella di […]

Può una carne essere considerata “esotica”?
Partendo dal presupposto che è considerata un alimento e già questo ci sembra strano, bisogna considerare che per alcuni l’esotismo è un plus. È per questo che, soprattutto durante le feste natalizie, questi prodotti, che arrivano da molto lontano, hanno un successone. Si troveranno quindi carni come quella di struzzo e canguro ad affiancare la povera selvaggina immolata per le feste. Questi nuovi “prodotti” sono stati imposti sul mercato come speciali ed indicati per festeggiare, nonostante i dubbi dei consumatori circa il loro sapore. D’altronde lo sappiamo: una buona campagna pubblicitaria riesce a forgiare l’opinione pubblica e convincere i consumatori della bontà di qualsiasi cosa! Ecco spuntare quindi negli scaffali coccodrilli, antilopi etc.
Gli animali sfruttati e maltrattati per le carni sono quelli che tutti conoscono: maiali, pollame, ovini, caprini, bovini, cavalli, ma in effetti tutte le tipologie che si distinguono da queste sei grosse categorie possono essere considerate “esotiche” o “selvaggina”, quindi: struzzo, canguro, antilope, capriolo, alligatore, canguro, zebra… si può generalizzare dicendo che la carne di animali non domestici e di origini lontane da noi è considerata esotica.
Certe ditte di produzione e distribuzione che si occupano di ristorazione si sono specializzate in questo settore a dir poco insolito ma resta il fatto che queste “nuove carni” vengono consumate maggiormente durante le feste, momento in cui i consumatori (di questo macabro banchetto n.d.r.) cercano specialmente i prodotti insoliti per stupire i propri commensali.
Ecco quindi che struzzo e canguro salgono alla ribalta per le feste, sotto forma di arrosto o bistecca, lo struzzo viene consumato durante tutto l’anno, ma la metà delle vendite si effettuano a fine dicembre, ad un prezzo pari a quello cui viene venduto il manzo. Nella vicina Francia se ne consumano 1.250 tonnellate all’anno, contro le 1.000 tonnellate in Italia. Ma anche la classica selvaggina come capriolo o cinghiale sono molto consumate.
Ma perché le persone mangiano regolarmente maiale e manzo ma non canguro? Sicuramente per dei fattori ambientali legati alla geografia e al clima, ma anche alla storia ed alle abitudini. I consumatori prediligono la carne degli animali che sanno essere allevati a tale scopo da più tempo, così certe abitudini di consumo di altri Paesi ci shoccano, come il mangiare insetti, mentre l’abitudine di mangiare lumache o cosce di rana stupisce chi consuma insetti…
Si può affermare quindi che l’uomo è abituato a mangiare gli animali che gli sono vicini… ma non troppo:  sì a maiale e manzo ma no a cane e gatto insomma, ma neanche elefante o lucertola. I consumatori riescono dunque a far rientrare nei loro gusti alimentari quegli animali che pur essendo esotici non lo sono poi così tanto, senza essere abbastanza vicini a noi da sembrare non-mangiabili: misteri della mente umana.
Fermo restando il fatto che è vietato cacciare gli animali protetti, va ricordato che tutti questi alimenti “esotici” provengono dagli allevamenti.
Le associazioni per la protezione degli animali e le associazioni veg puntano il dito su queste nuove abitudini alimentari che si stanno creando. Brigitte Bardot poco tempo fa, proprio in occasione delle feste di fine anno ha dichiarato: “Questi scaffali debordanti con antilopi, zebre, canguri trasformano il Carrefour di Labège in uno spaventoso cimitero di animali, un quadro di caccia spaventoso e ignobile. In questo periodo di crisi è indecente e profondamente shoccante uccidere così massicciamente per riempire degli scaffali già pieni di cadaveri”. Senza calcolare il traffico illegale legato a questo tipo di carne: uno studio dell’Istituto di zoologia di Londra, pubblicato nel 2012 quantifica a 5 tonnellate settimanali la quantità di carne “esotica” nascosta e in transito nel maggiore aeroporto francese.
La vendita di queste carni è in continuo, lento, costante aumento. In Gran Bretagna dal 1999 al 2004 c’è stato un aumento del 17%: un giro d’affari di 72,4 milioni di dollari nel solo 2005, secondo lo studio di Mintel.
Una motivazione di questo successo è stata imputata ai problemi igienico-sanitari che colpiscono gli allevamenti moderni, queste carni sono quindi viste come più sane e anche meno grasse. Il sapore strano soddisfa la curiosità dei consumatori  dando loro l’impressione di fare qualcosa di diverso e originale. I ristoranti si applicano per aggravare la situazione cavalcando l’onda ed è così che si può trovare la carne di bisonte offerta in intere catene di ristoranti.
Ma non sempre è stato così, in Svizzera, per esempio, c’è stato un boom alla fine degli anni ’90, quando 4.000 tonnellate di selvaggina erano importate ogni anno, per poi scendere drasticamente a solo qualche tonnellata: il canguro è considerato troppo simpatico per essere mangiato e il coccodrillo spaventa anche se fatto a pezzi.
Concludendo se ne deduce che molto importante resta il fattore “moda”: i consumatori si fanno trasportare sull’onda dell’entusiasmo, ma le carni di bisonte o struzzo perdono velocemente tutte le loro attrattive se gli allevamenti vengono installati nei Paesi consumatori. Il fatto di non poter allevare le carni esotiche in loco impedisce il calo dei prezzi e la diffusione del consumo delle stesse e probabilmente l’effetto moda farà il resto, come si dice: non c’è un male (per gli allevatori) che non sia un bene (per gli animali).
(Foto di JoshBerglund19 su Flickr)
 

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Un commento “Carni esotiche?”

  • Renata

    dice:

    Chissa’ che grand’uomini e che gran cosa gli sembrera’ di fare a mangiare carne di canguro o di bisonte..salvo poi, nel caso dovessero trovarsene davanti uno vivo, battersela a gambe.
    Mi fermo perche’ ho gia’ i pensieri quasi saturi di improperi e vere parolacce!

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