Chi ha rubato le uova alla tartaruga?

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Costa Rica, spiagge, abitanti del luogo carichi di grandi sacchi bianchi pieni di uova di tartaruga, donne, uomini e bambini intenti a raccogliere le uova sotto gli occhi indifferenti delle tartarughe stesse… Da circa un anno circola un messaggio e-mail di denuncia dello scempio che viene fatto ai danni delle tartarughe in Costa Rica, l’azione […]

Costa Rica, spiagge, abitanti del luogo carichi di grandi sacchi bianchi pieni di uova di tartaruga, donne, uomini e bambini intenti a raccogliere le uova sotto gli occhi indifferenti delle tartarughe stesse…
Da circa un anno circola un messaggio e-mail di denuncia dello scempio che viene fatto ai danni delle tartarughe in Costa Rica, l’azione viene descritta come una “vergogna internazionale” ed additata come causa del rischio di estinzione delle tartarughe. Io l’ho ricevuta due volte, probabilmente anche molti dei nostri lettori l’hanno ricevuta. Nel messaggio ci sono molte foto di persone intente a raccogliere le uova e a trasportarle in grandi sacchi bianchi. Le foto di cui parlo (ne pubblico solo due a titolo indicativo) potete trovarle con una semplice ricerca su Internet. Le quantità di uova che si vedono raccogliere e trasportare sono veramente importanti, di che lasciar attoniti, anche se fin dalla prima ricezione la cosa che mi aveva colpita era la straordinaria calma e tranquillità con la quale le persone fotografate si lasciavano riprendere. Parlandoci chiaro: se un discreto numero di persone si fosse organizzato per compiere un’azione illegale non si lascerebbe fotografare come se niente fosse, a viso scoperto, proprio mentre compie un illecito! Da lì è scattata la curiosità e…
Da diverse ricerche ho trovato che la spiaggia più frequentata (famosa?) per questo genere  di raccolta è quella di Ostional, villaggio che conta circa 400 abitanti in Costa Rica, su questa spiaggia si possono vedere molte donne, sedute sulla sabbia, che raccolgono uova grosse circa come una palla da ping pong, con gesti svelti e precisi, abilità data dall’abitudine, le infilano nei sacchi di plastica. Poco distante una tartaruga, che ha a sua volta da poco deposto delle uova, rimane indifferente alla scena. Dopo aver vuotato il nido la raccoglitrice passa a quello successivo.
Queste donne non si recano sulla spiaggia da sole, sono numerose e accompagnate da uomini e bambini, in tutto sono un centinaio alla volta, tutti insieme allegramente sulla stessa spiaggia, raccolgono migliaia di uova da poco deposte dalle verdi tartarughe dal nome “Lepidochelys olivacea”, specie classificata come “vulnerabile” dall’Unione Internazionale della Natura (UICN).
Ma in realtà, benché le immagini possano risultare impressionanti, non c’è nulla di illegale in tutto questo, la spiaggia di Ostional è un sito protetto, in cui la raccolta delle uova di tartaruga è legale ed addirittura incentivata e regolamentata nel quadro del programma di tutela di questa specie, iniziativa lanciata dal Governo nel lontano 1987. Ma secondo quali criteri la raccolta di tre milioni di uova all’anno è autorizzata in un Paese famoso per la sua politica di difesa della natura?
Lo spiega Marc Girondot, membro dell’UICN e specialista dell’ecologia delle tartarughe all’Università Parigi-Sud. “Ritirare le uova deposte ha un effetto positivo sulla specie, su questa spiaggia l’uomo gioca il ruolo del predatore naturale, esattamente come gli uccelli o gli altri mammiferi.” Ogni mese, durante la settimana dell’ultimo quarto di luna, centinaia di migliaia di tartarughe arrivano qui a deporre uova, giorno e notte, nello stesso posto. A Ostional, ma non solo, anche in un’altra dozzina di spiagge nel mondo, in Messico ed in India.
Circa dieci milioni di uova vengono deposte durante queste ondate (arribadas in spagnolo) e la densità di tartarughe è impressionante. Dai sette ai quattordici nidi vengono scavati per metro quadrato! Quindi su di una spiaggia una tale concentrazione può essere letale per la riuscita dell’incubazione, spiega il dr. Girondot.
Negli anni ’80 si è notato che le uova deposte per prime nell’arribada venivano disseppellite dalle femmine arrivate successivamente e schiacciate. Con la conseguente putrefazione una fanghiglia purulenta contaminava le altre uova con la sua carica batterica ed attirava altri predatori (uccelli, mammiferi, crostacei…), con il risultato che circa il 60% delle uova andava perso a causa della forte concentrazione, questo risulta dagli studi condotti dall’Università del Costa Rica negli anni ’70 ed ’80.
Dal 1987 quindi gli abitanti hanno il diritto di raccogliere le uova deposte per prime, durante le prime 36 ore dell’arribada, cioè quelle che quasi sicuramente andranno completamente distrutte e che rappresentano circa l’uno per cento del totale delle uova deposte. La raccolta è regolamentata, non è che chiunque può effettuarla liberamente, sono circa due-tre cento le persone, membri di una cooperativa di abitanti di Ostional, a poterlo fare. I raccoglitori andranno in seguito a vendere le uova ai ristoranti, bar, negozi che hanno l’autorizzazione per farlo del Ministero dell’Ambiente.
Un sacco di duecento uova viene venduto a circa dieci euro, prezzo calmierato dal Governo per evitare il mercato nero, i proventi della vendita vengono distribuiti tra i membri della cooperativa ed il resto della comunità del villaggio, circa un centinaio di famiglie. In compenso gli stessi membri della cooperativa, nel restante periodo sono tenuti ad allontanare gli uccelli ed i cani erranti e a proteggere le successive uova dai “raccoglitori di frodo”, quindi sorvegliare la spiaggia, informare i turisti, costruire delle barriere naturali tra la spiaggia e le abitazioni…
Una situzione idilliaca quindi a Ostional? Non proprio, purtroppo la situazione in America Centrale non è rosea, la corruzione è molto diffusa e quindi non si può veramente avere la certezza che l’uovo di tartaruga in vendita provenga veramente dall’unica spiaggia del Paese in cui c’è l’autorizzazione alla raccolta (non che per noi vegan questo faccia la differenza, considerato che comunque non ci passa neanche per la testa di poter mangiare un uovo di gallina, figuriamoci di tartaruga!!!). Come riportato anche sulla stampa locale, se una persona viene colta in flagrante con la raccolta illegale di uova, l’unica “punizione” nella quale rischia di incorrere è di dover dividere le uova con il poliziotto, senza rischio di finire in prigione.  Quasi tutte le spiagge dell’America Centrale sono depredate dai bracconieri spiega Sea Turtle Restoration. Non risulta quindi chiaro se autorizzarne la vendita faciliti il commercio illegale di uova provenienti da altri Paesi, i pareri sono discordanti ed il bracconaggio rimane una minaccia per le tartarughe.
Secondo il Capitano Paul Watson di Sea Shepherd le uova di tartaruga raccolte a Ostional non verranno consumate in loco, ma esportate in Cina. Dove sono una costosa prelibatezza per pochi. Non ci sono studi, ricerche o monitoraggi sulle uova di Ostional, non hanno una “tracciabilità” e se risultasse che vengono esportate al di là dell’oceano tutto il castello dell’eco-sostenibilità sarebbe un inganno bello e buono. Come dice il Capitano Paul Watson: “Ancora una volta del commercio, solo che ora i bracconieri hanno il benestare del Governo e che i Cinesi hanno delle uova equo-solidali: non c’è niente di eco-sostenibile nel rubare delle uova!”
Concludendo, si fa per dire, l’uomo in America Centrale raccoglie e mangia uova di tartaruga da sempre, come “tradizione” (e già mi si accappona la pelle! n.d.r.) millenaria, quindi vi lascio con la domanda che si pone il Direttore di Kelonia (osservatorio di tartarughe marine di La Réunion): “Dobbiamo pensare che l’uomo fa parte dell’ecosistema o che è un intruso?”.

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