Ogni anno in Europa vengono allevati e macellati 7 miliardi di polli, e solo in Italia il numero arriva a mezzo miliardo. La stragrande maggioranza di questi animali appartiene alla razza broiler a rapida crescita, un tipo di pollo selezionato e geneticamente manipolato per raggiungere il peso di macellazione in appena 42 giorni di vita. Ma cosa si cela davvero dietro questo ciclo di vita così accelerato?
La crescita sregolata dei polli: un peso insostenibile
Il broiler è una creazione dell’uomo, frutto di decenni di selezione artificiale e manipolazione genetica, con l’obiettivo di massimizzare la resa della carne nel minor tempo possibile. Questo significa che, in poco più di un mese, un broiler raggiunge un peso che, in proporzione, equivarrebbe a quello di un bambino di tre anni che pesa circa 180 kg! Un ritmo di crescita mostruoso, che comporta una serie di problemi devastanti per la loro salute.
I polli allevati per il consumo sviluppano gravi deformazioni alle zampe e alle articolazioni, poiché le ossa e il sistema muscolare non sono in grado di sostenere il peso in costante aumento. Molti di loro non riescono nemmeno a camminare e sono costretti a passare gran parte della loro breve vita distesi a terra su escrementi e urina, esponendosi al rischio di infezioni e malattie.
La sofferenza invisibile
Oltre alle deformazioni fisiche, i polli soffrono di malattie respiratorie e perdono le piume a causa delle condizioni in cui sono costretti a vivere negli allevamenti intensivi. Alcuni muoiono addirittura di ictus o infarto, poiché il cuore non riesce a sostenere il peso e la crescita accelerata. Questo ciclo di vita insostenibile e crudele porta alla morte di 180 milioni di polli ogni giorno per il consumo umano. Un numero impressionante che fa riflettere: tutto questo accade in ogni momento, anche mentre stai leggendo queste righe.
Un’alternativa è possibile
Di fronte a questa realtà, la domanda è inevitabile: ne vale davvero la pena? È davvero giustificabile la sofferenza di miliardi di animali solo per soddisfare il nostro desiderio di carne? La buona notizia è che abbiamo il potere di fare la differenza, attraverso le nostre scelte alimentari. Optare per uno stile di vita più sostenibile e compassionevole, come il veganismo, è un passo concreto per dire basta a questo ciclo di sofferenza.
Le alternative vegetali alla carne sono sempre più accessibili e gustose. Scegliere di non sostenere questo sistema di sofferenze significa non solo prendersi cura degli animali, ma anche contribuire a ridurre il nostro impatto sull’ambiente.
Il cambiamento è nelle nostre mani
Ogni nostra scelta conta. Ogni volta che decidiamo cosa mettere nel piatto, stiamo decidendo che tipo di mondo vogliamo sostenere. Cambiare le nostre abitudini alimentari è un atto di responsabilità e compassione verso gli animali, l’ambiente e noi stessi.
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