Quando la sperimentazione sugli animali incontra la logica del profitto, accade che un gruppo di scienziati arrivi a clonare tre mucche per produrre più latte vaccino: siamo in Cina e più precisamente presso la Northwest University of Agricultural and Forestry Science and Technology, dove è stato avviato un programma di allevamento che ha dell’incredibile.
Scopo dell’esperimento era quello di riuscire a clonare tre mucche di razza olandese, tre “super mucche” come sono state definite, la cui particolarità è la capacità di produrre più del 50% in più di latte rispetto ad esemplari di altre razze. I tre vitellini frutto della clonazione sono nati tra dicembre e gennaio scorsi, tramite una gravidanza surrogata: gli scienziati hanno creato 120 embrioni clonando le cellule dell’orecchio della razza Frisona Holstein, impiantandoli poi in esemplari di un’altra razza locale. E proprio per questo, il parto è avvenuto con taglio cesareo, perché il vitellini erano troppo grandi e pesanti per nascere naturalmente da esemplari di una razza più piccola.
Una volta raggiunta la maturità, queste mucche saranno in grado di produrre 18 tonnellate di latte all’anno, contro le 12 tonnellate all’anno prodotte in media da altri esemplari, secondo i dati del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.

“Abbiamo in programma di impiegare dai due ai tre anni per costruire una mandria composta da oltre 1.000 “super vacche”, come solida base per affrontare la dipendenza della Cina dalle vacche da latte d’oltremare e il problema del rischio legato all’approvvigionamento.” ha dichiarato Jin Yaping, lo scienziato a capo del progetto.
L’ennesima aberrazione in nome del profitto
Anche se un esperimento di questo tipo è un’assoluta, spiazzante novità, iniziamo col dire che la manipolazione genetica sugli animali in nome di una maggiore produttività, è alla base del sistema degli allevamenti intensivi: un esempio tra tutti è quello dei polli di razza broiler, a rapida crescita. Questi animali sono stati creati dall’uomo tramite selezioni genetiche e incroci, e riescono a raggiungere il peso di macellazione in poco più di un mese, quando sono ancora dei cuccioli.
Inutile dire che questo tipo di selezioni genetiche, che riguardano i polli ma anche altre specie, comportano una serie infinita di gravi problemi di salute per gli animali, che vengono considerati alla stregua di oggetti, nati al solo scopo di “servire” all’essere umano.
Arrogarsi il diritto di pensare a una presunta superiorità morale, in funzione della quale la macchina degli allevamenti intensivi è considerata lecita, è una delle peggiori aberrazioni del nostro tempo. La clonazione è solo l’ennesimo, deviante tassello che si aggiunge a un sistema di convinzioni, azioni e comportamenti che di “umano” hanno ben poco.
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