Anche Claudio Bongiovanni, autore assieme a Mauro Casciari del servizio de Le Iene riguardante la Grindadràp, sarà con noi al VeganFest, dal 9 al 12 Settembre a Bologna.
Entrambi saranno ospiti della puntata “In difesa del Mare“, di sabato 10 Settembre, del format “VeganFest LIVE”, per raccontare l’esperienza vissuta durante la realizzazione del servizio andato in onda lo scorso novembre dopo un viaggio alle Isole Fær Øer, regione autonoma della Danimarca, divenuta famosa, purtroppo, per la Grindadráp, la tradizionale caccia ai globicefali.
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Una terribile mattanza che si ripete ogniqualvolta venga avvistato un gruppo di cetacei dalle coste della regione. La maggior parte degli abitanti sono favorevoli alla tradizione pur non consumando affatto la carne proveniente dagli animali barbaramente uccisi.
Abbiamo fatto due chiacchiere assieme a Claudio Bongiovanni in attesa di incontrarlo al VeganFest.
-In questo periodo si sente nuovamente parlare di Grindadrap. Durante l’ultima battuta di caccia sono stati ammazzati almeno 120 cetacei. Voi come siete venuti a conoscenza di questa tradizione?
“Personalmente seguivo le notizie provenienti da Sea Shepherd da qualche tempo e speravo tramite il programma in cui lavoro di potermi rendere utile alla causa. Noi abbiamo questa possibilità: puntare una luce su quello che ci colpisce. Io volevo puntare la mia alle Faroer. Così ne ho parlato al mio capo-autore e a Mauro Casciari, che appena ha visto di cosa si trattava, mi ha subito appoggiato.”
-Quanto tempo ci è voluto per la realizzazione di questo servizio che ha aperto gli occhi a moltissime persone?
Per quanto riguarda i tempi nostri, de Le Iene ,è bastato un attimo, come sempre: racconti cosa vuoi realizzare al boss, Davide Parenti, ti confronti con lui e se gli “piace” in un secondo ti dice “fallo!”
E da lì inizi. Poi di tempo ce n’è voluto molto: il lavoro è cominciato oltre un anno prima tra email e telefonate con Andrea Morello e Cristina Giusti di Sea Shepherd Italia, tanto che eravamo pronti ad agire già nell’estate precedente. Io e Mauro aspettammo qualche tempo in Islanda l’inizio delle Grind: volevamo essere vicini alle faroer per giungere sul posto più velocemente di quanto ci avremmo impiegato partendo dall’Italia. ma non ci furono mattanze in quel periodo, per fortuna: il lavoro dei volontari aveva ottenuto risultati incredibili.
Così rinviammo di 12 mesi, mantenendoci in continuo aggiornamento con Sea Shepherd.
Sapevo di avere una grossa chance per fare una cosa in cui credevo e non volevo fallire: mi dicevo che se avessimo fatto bene questo reportage di sicuro la gente ci avrebbe ascoltato e avremmo potuto farne ancora, di altri. dovevamo aspettare un anno ma era fondamentale tornare a casa con le prove. E il momento è arrivato l’anno dopo..
-Come si è svolta la collaborazione con Sea Shepherd?
Come dicevo sopra, con un sacco di telefonate ed email. Loro sono super e lo hanno dimostrato anche in questo! Da Andrea e Cristina, così come poi anche da Michelle di Sea Shepherd Global, avevo tutto l’appoggio che potevano darmi.
-Avete più avuto notizie dei volontari che, dopo la vostra partenza dalle isole, erano stati fermati dalla polizia?
Siamo sempre rimasti in contatto con loro, almeno con quelli italiani che abbiamo anche rivisto quest’anno. Perché la collaborazione con Sea Shepherd non si è interrotta
-Alla televisione, fino poco tempo fa, si parlava poco di sofferenza animale, anche se ce n’è un gran bisogno. Pensi le cose stiano cambiando? Pensi sia difficile mandare in onda servizi di questo tipo?
Credo che in generale, poco a poco, si stia iniziando a prendere coscienza che la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, flora e fauna, è fondamentale e coinvolge ognuno di noi. Bisogna far capire che tutto è in equilibrio e a difendere questo equilibrio siamo chiamati tutti.
Poi credo che per non fare degli autogol di comunicazione e ottenere l’effetto contrario, sia necessario trattare la sofferenza animale con la stessa attenzione e completezza di argomentazioni con cui si trattano altri temi. Se non si hanno prove a supporto di quanto si dice, meglio non dire, perché quando le persone ti concedono la loro attenzione tu non devi sprecarla.
-Non vediamo l’ora di incontrare te e Mauro Casciari al VeganFest il 10 di settembre per parlare assieme della vostra esperienza. Cosa ti aspetti da questa edizione del festival?
Non ho mai partecipato al festival…mi aspetto una grande esperienza, da cui imparare molto…
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Ti aspettiamo al VeganFest!
Info: Alessandro Tulli 335.429716
[email protected]
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.