consumo carne

Ridurre almeno del 75% il consumo di carne per salvare il Pianeta: lo studio

Un nuovo studio, a cura dell'Università di Bonn, afferma che i Paesi ricchi dovrebbero ridurre il consumo di carne almeno del 75% per fermare la crisi climatica.

Arriva dall’Università di Bonn, in Germania, uno studio che approfondisce l’impatto dell’alimentazione dei Paesi ricchi sul Pianeta: per rispettare gli accordi sul clima, il consumo di carne dovrebbe essere ridotto subito del 75%.

I riflettori sono puntati specialmente su Stati Uniti e Europa: i cittadini di quest’ultima, in particolare, consumano circa 80 kg di carne all’anno pro capite (il doppio rispetto al quantitativo medio globale). Ma il Professor Matin Qaim, tra gli autori principali dello studio, non ha dubbi: per la salvaguardia ambientale, il dato deve scendere rapidamente almeno a 20 kg o meno. Se tutti gli esseri umani consumassero tanta carne quanta gli europei o i nordamericani – dichiara – mancheremmo sicuramente gli obiettivi climatici internazionali fissati a Parigi nel 2015, e molti ecosistemi crollerebbero“.

Una tassa sulla carne per salvare il Pianeta?

Una delle possibili soluzioni al problema, secondo gli esperti, potrebbe essere rappresentata da una tassa sulla carne. Una proposta di cui si parla già da tempo in Europa, ma che finora non ha trovato abbastanza seguito.

Anche se un sovrapprezzo del 10-20% non sarebbe sufficiente per avviare uno shift dei consumi abbastanza veloce e massivo, potrebbe essere un inizio per incoraggiare abitudini alimentari più sostenibili ed etiche. La carne ha un costo ambientale elevato che non si riflette nei prezzi attuali“, dichiara il Dott. Qaim. “Sarebbe del tutto ragionevole ed equo che i consumatori condividano maggiormente questi costi“.

Non va dimenticato il monito lanciato di recente dall’IPPC, il Panel scientifico ONU sul Cambiamento Climatico: mentre la crisi climatica si aggrava, la finestra temporale per agire è sempre più stretta. L’emergenza climatica riguarda tutti, e le azioni per contrastare l’innalzamento delle temperature devono necessariamente coinvolgere ognuno di noi, anche nella nostra quotidianità.

consumo carne

In questi anni abbiamo visto come i cambiamenti climatici siano strettamente legati alle nostre abitudini di consumo, in special modo a quelle alimentari. La maggior parte della popolazione dei Paesi più ricchi a livello globali fa affidamento su alimenti di origine animale, la cui produzione non solo non è etica, ma rappresenta anche potenziali pericoli per la salute pubblica ed è anche uno dei maggiori attori nella crisi climatica.

Scegliere un’alimentazione plant-based è il contributo migliore, più veloce ed efficace che ognuno di noi può dare per combattere il climate change. Anche solo cominciare a ridurre, per poi eliminare del tutto carne e derivati, è un passo verso il cambiamento.

Laura Di Cintio


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