Cosmesi vegan: quali sono i dati?
Negli ultimi anni, il concetto di vegan ha superato i confini di una semplice scelta alimentare, diventando un fenomeno culturale e di consumo che coinvolge anche il mondo della cosmetica. Sempre più consumatori cercano prodotti di bellezza che non implichino lo sfruttamento di animali, spinti da una crescente consapevolezza etica e ambientale. Questa tendenza sta aprendo un ventaglio di nuove opportunità per le aziende del settore: la cosmesi vegan, un tempo nicchia di mercato, è ora in piena espansione e non accenna a rallentare. Le imprese che ignorano questo cambiamento rischiano di perdere rilevanza in un mercato in evoluzione, mentre chi abbraccia per tempo i valori vegan può posizionarsi come pioniere di un cambiamento epocale. In questo articolo approfondiremo i numeri chiave del fenomeno e i motivi per cui il trend della cosmesi vegan non può più essere trascurato.
I numeri del mercato globale
Il mercato globale della cosmesi vegan sta crescendo con decisione, sostenuto da dati che ne evidenziano l’ascesa costante. Le più recenti analisi di settore collocano il valore di questo mercato entro il 2028 nell’ordine di decine di miliardi di dollari, con tassi di crescita annui compresi tra il 5% e il 7%. Secondo Vantage Market Research, il comparto raggiungerà 21,5 miliardi di dollari entro il 2028, registrando un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 6,1%
Un altro report, a cura di Fortune Business Insights, stima addirittura un valore di quasi 24,8 miliardi di dollari nel 2028, partendo dai 15,9 miliardi già toccati nel 2021.
In termini pratici, il settore è più che raddoppiato rispetto ai 12,7 miliardi di dollari del 2020 e continua ad espandersi. Anche le previsioni di Technavio confermano il trend: si attende un incremento di circa 6,5 miliardi di dollari tra il 2024 e il 2028, con un CAGR attorno al 6,8%
Nonostante alcune differenze nelle cifre assolute fornite dalle varie fonti, il quadro generale è chiaro: la domanda di cosmetici vegan cresce a ritmo sostenuto, anno dopo anno. Il quadro finale, incrociando i dati e le proiezioni illustrate nei report statistici più recenti, stima un valore di 20,8 miliardi di dollari nel 2025, destinato ad arrivare a circa 24,7 miliardi nel 2028 con un tasso di crescita medio annuo (CAGR) intorno al 6%. Tutte le principali ricerche convergono dunque sull’idea di un mercato in espansione robusta e duratura.
Vale la pena notare che questa tendenza non è solo globale ma coinvolge da vicino anche il nostro paese. In Italia, ad esempio, i cosmetici con connotazione green (naturali, sostenibili e spesso coincidenti con prodotti vegan) rappresentano ormai circa un quarto dell’intero mercato cosmetico (dati Cosmetica Italia). A fine 2023 il valore di questi prodotti ha superato i 3,1 miliardi di euro, in crescita del 7,6% rispetto all’anno precedente.
Ciò indica che l’attenzione verso formule senza ingredienti di origine animale e a basso impatto etico-ambientale sta diventando centrale anche nelle scelte dei consumatori italiani. Di conseguenza, le aziende cosmetiche – grandi o piccole – osservano con interesse questi numeri: ignorarli potrebbe significare perdere quote di mercato, mentre coglierne le opportunità può tradursi in un vantaggio competitivo significativo.
Fattori di crescita
Cosa sta alimentando questa crescita della cosmesi vegan? I fattori sono molteplici e intrecciano cambiamenti nei comportamenti dei consumatori, evoluzioni normative e innovazioni di prodotto. In primo luogo c’è una trasformazione socio-culturale: sempre più persone adottano uno stile di consumo critico e consapevole, valutando i prodotti non solo in base alla qualità e al prezzo, ma anche all’impatto etico e ambientale. Le nuove generazioni in particolare – Gen Z e Millennials – stanno trainando il cambiamento. Secondo analisi di mercato recenti, i consumatori più giovani mostrano un interesse spiccato per i cosmetici vegan, percepiti come più sicuri (privi di certi composti chimici) e rispettosi dell’ambiente
L’etica negli acquisti non è più una nicchia: non si tratta solo di una moda passeggera tra i Millennials, ma di un fenomeno ampio in cui sempre più persone esprimono preoccupazioni per la sostenibilità e modificano le proprie decisioni d’acquisto di conseguenza, ad esempio rifiutando prodotti associati a crudeltà sugli animali. In sintesi, la sensibilità verso il benessere animale e la coscienza ecologica stanno ridefinendo le priorità del pubblico: la richiesta di cosmetici animal-free e cruelty-free è diventata un motore trainante a livello globale
Un secondo fattore cruciale è legato alle normative e regolamentazioni nel settore beauty. Negli ultimi anni molte giurisdizioni – in primis l’Unione Europea – hanno introdotto divieti sempre più stringenti sulla sperimentazione animale per i cosmetici. L’UE ad esempio vieta completamente i test su animali per prodotti cosmetici fin dal 2013, e simili misure si stanno diffondendo in altri mercati. Queste politiche non solo rispecchiano un cambiamento legislativo, ma influenzano attivamente la preferenza dei consumatori, che si orientano verso prodotti dichiaratamente non testati su animali e spesso vegan per coerenza con i propri valori. Le proteste globali contro l’utilizzo di animali nell’industria della bellezza e l’attenzione mediatica sul tema hanno contribuito a far crescere ulteriormente la domanda di alternative cruelty-free. In parallelo, anche il macro-trend della clean beauty – la ricerca di formulazioni più “pulite”, trasparenti e prive di ingredienti controversi – ha favorito lo spostamento verso prodotti vegan. Chi sceglie cosmetici vegan infatti spesso apprezza formule che evitano non solo ingredienti animali come cera d’api, miele, lanolina o carminio, ma anche tutta una serie di additivi ritenuti potenzialmente dannosi, sposando un’idea di bellezza più naturale e sostenibile
Infine, vi è il capitolo dell’innovazione nei prodotti. L’industria cosmetica sta investendo in ricerca e sviluppo per creare versioni vegetali o sintetiche di ingredienti tradizionalmente di derivazione animale. Questa spinta innovativa ha un duplice effetto positivo sul mercato vegan: da un lato migliora la qualità e la varietà dell’offerta (rendendo i cosmetici vegan performanti quanto quelli convenzionali), dall’altro rassicura i consumatori più esigenti sul fatto che scegliere vegan non comporta compromessi in termini di efficacia o piacevolezza del prodotto.
Opportunità per le aziende
Considerati i numeri e i driver descritti, è evidente che la cosmesi vegan offre opportunità interessanti per le aziende del settore beauty. Innanzitutto, puntare sul vegan permette ai brand di ampliare il proprio pubblico di riferimento. Non si parla più di soddisfare solo una ristretta cerchia di consumatori vegani strettissimi; al contrario, si può attrarre una fascia molto più ampia di clientela: dai cosiddetti flexitarian (persone non vegane al 100% ma che frequentemente scelgono prodotti plant-based per motivi di salute o etica) a tutti coloro che, pur non abbracciando uno stile di vita vegano integrale, preferiscono cosmetici naturali e cruelty-free in un’ottica di benessere personale e rispetto ambientale.
Il messaggio è chiaro: l’interesse verso i prodotti vegan è diventato trasversale, “normalizzato” anche presso il grande pubblico. Ciò consente alle aziende di attirare nuovi segmenti di clienti e di godere di una maggiore flessibilità e resilienza sul mercato, riducendo il rischio di dipendere da nicchie troppo ristrette.
In secondo luogo, l’adozione di una linea vegan può tradursi in un rafforzamento della brand reputation. Abbracciare principi etici in modo autentico conferisce credibilità e trasparenza all’azienda, specialmente se questa scelta viene comunicata in maniera coerente e documentata. Molte imprese hanno sperimentato come l’integrazione di valori etici e sostenibili nel proprio modello di business possa generare un vantaggio competitivo nel medio-lungo termine, grazie a un’identità di marca più solida e riconoscibile.
Chi si muove ora – investendo in formulazioni vegan, certificazioni credibili e comunicazione trasparente – avrà maggiori possibilità di conquistare la fiducia dei consumatori e di posizionarsi come leader in un mercato in trasformazione. In definitiva, il futuro della cosmesi sembra sempre più green e cruelty-free: prepararsi a questo futuro significa non solo inseguire un trend di mercato, ma contribuire attivamente a definire un nuovo standard di industria, dove bellezza e sostenibilità vanno di pari passo.

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