Fare un passo indietro per avvicinarsi ad abitudini di consumo più consapevoli e sostenibili. Un po’ come accade per il ritorno dei detersivi alla spina, che ricalcano il modello di acquisti di qualche decennio fa, anche l’attualissimo trend dei cosmetici solidi richiama alla mente i saponi e i prodotti di bellezza dei nostri nonni. In realtà, siamo di fronte a una tipologia di prodotti innovativi e diversi dalla classica saponetta, perché formulati con ingredienti che rispondono alle specifiche esigenze di ogni parte del corpo. I cosmetici solidi stanno rivoluzionando il modo di concepire la cosmesi e sempre più aziende danno il proprio contributo alla causa con nuove referenze pensate per fare leva sul crescente interesse dei consumatori per una cosmesi sostenibile.
Non solo saponi per il viso o il corpo: di cosmetici solidi è pieno il mondo, per parafrasare un noto detto popolare, e oggi sono disponibili un’infinità di prodotti senza contenitore. Anche shampoo, balsamo per capelli, deodoranti, creme idratanti, dentifrici e perfino creme per la rasatura trovano facilmente posto tra i cosmetici solidi, in una formulazione nuova e in linea con i principi della sostenibilità e della bellezza “green” che spopolano ormai da qualche anno.
Cosmetici solidi: i vantaggi ambientali (e non solo)
Così come accade per il settore alimentare, anche in quello cosmetico l’imperativo morale è ormai quello di evitare il più possibile sprechi e rifiuti, ed ecco che questa tendenza si concretizza nel concetto di “zero waste“. In ambito cosmetico, questo concetto si traduce nella scelta di prodotti con imballaggi ecologici – come vetro, carta o alluminio – privi di materie prime inquinanti e formulati con ingredienti “green”; il passo successivo è rappresentato dai cosmetici solidi, che coniugano tutte queste caratteristiche con ulteriori vantaggi.
- Meno acqua: si calcola che circa l’80% della formulazione di un tradizionale shampoo liquido sia costituito da acqua; allo stesso modo, i classici packaging in bottiglia sprecano una quantità enorme di risorse idriche specialmente in fase di produzione. I cosmetici solidi risolvono il problema perché non contengono acqua: secondo i dati più recenti, la sola produzione e vendita di shampoo solidi, a livello globale, evita lo spreco di 1.350.000 litri d’acqua all’anno.
- Meno (o zero!) plastica: i brand che producono cosmetici solidi rispondono alle richieste di un mercato sempre più attento alla “questione plastica”, uno dei più grossi problemi ambientali dei nostri giorni. Basti pensare che ogni anno nel mondo si producono 400 milioni di tonnellate di plastica, delle quali 8 milioni finiscono negli oceani di tutto il mondo. I cosmetici solidi, invece, vengono venduti all’interno di confezioni eco-friendly in cartone, alluminio o vetro, o addirittura senza packaging.
- Praticità: i cosmetici solidi sono piccoli, leggeri e compatti, il che li rende facili da trasportare e più pratici in viaggio, specialmente se ci si sposta in aereo.
- Formulazioni “green”: anche se non è una regola, il più delle volte le formulazioni di questi cosmetici sono eco-compatibili, in linea con il concetto di sostenibilità che rappresentano. In più, non è raro che i cosmetici solidi siano anche vegani: il motivo è legato alla tendenza a offrire ai consumatori (non necessariamente vegani) prodotti che rimandino al concetto di animal free e cruelty free. Sono soprattutto i giovani a trainare questo mercato, che secondo gli esperti raggiungerà un valore di 20,8 miliardi di dollari entro il 2025, proprio per la ricerca di cosmetici che rispondano all’esigenza di un impatto etico e ambientale ridotto, unita all’impiego di ingredienti considerati sicuri – nonché benefici – per il consumatore.
Cosmetici solidi: un trend in forte ascesa
Tra i cosmetici solidi dominano la scena gli shampoo, tra i primi prodotti lanciati sul mercato in forma solida come alternativa “eco” alla controparte liquida. In generale, siamo di fronte a un mercato di cui nel complesso non esistono ancora numeri certi ma del quale si prevede un’espansione per i prossimi anni. In questo momento le aziende, tanto i grandi colossi della detergenza così come le piccole realtà artigianali, stanno lavorando per inserirsi all’interno di questo settore.
Aumentano le referenze immesse sul mercato, così come la pubblicità relativa al lancio di nuovi prodotti, che puntano sempre di più e sempre con maggiore forza ai concetti di sostenibilità e tutela ambientale. In questo contesto, sono molti i player del mercato a puntare anche sul concetto di vegan e vegetale, dal momento che la cosmesi animal free è in forte ascesa e secondo gli esperti raggiungerà un valore di 20,8 miliardi di dollari entro il 2025, con un CAGR del 6,3% durante il periodo di previsione. Per questo molte aziende scelgono di aderire al rigido standard VEGANOK, per garantire ai consumatori prodotti cosmetici in linea con elevati standard etici: tra queste anche Hazzouri Art & Natura con i suoi numerosi olii solidi idratanti per il corpo, e il Saponificio Aquaviva, specializzato nella realizzazione di saponi solidi di elevata qualità.
“Sono molto felice che sempre più aziende, anche le più “commerciali” si stiano orientando verso la produzione di saponi e shampoo solidi – dichiara la Dott.ssa Erica Congiu, responsabile del BioDizionario – E’ stato fatto un grande sforzo per rendere i cosmetici più “green”, con formulazioni eco-compatibili e biodegradabili. Grazie al biodizionario possiamo capire quali ingredienti hanno un grosso impatto ambientale ed evitarli. Ma anche volendo scegliere i cosmetici più ecologici in circolazione, rimaneva il problema delle confezioni in plastica. I detergenti solidi sono sicuramente il futuro della cosmesi, ma ci sono alcune cose a cui bisogna prestare attenzione: innanzitutto, per loro natura tendono ad essere un po’ più aggressivi rispetto la controparte liquida. Se si ha una pelle particolarmente sensibile e una cute secca, bisogna valutare attentamente le singole formulazioni. Inoltre “detergente solido” non è sinonimo di “vegan”, potrebbero essere comunque presenti ingredienti di origine animale come cera d’api e/o cheratina. In mancanza di una certificazione, sempre meglio analizzare l’INCI su BioDizionario.it o mediante l’omonima app”.
Leggi anche:
Cosmesi: 3 miti da sfatare con la Dott.ssa Erica Congiu
Laura Di Cintio

Scegli i prodotti certificati VEGANOK e sostieni così la libera informazione!