Crisi climatica Europa

La crisi climatica avanza, nessun Paese in Europa sta facendo abbastanza per salvare il Pianeta

La crisi climatica è una realtà, ma le azioni messe in campo dall'Europa non bastano: ad affermarlo è lo State of Climate Action 2022, che analizza - sulla base di 40 parametri - le azioni concrete dell'UE per fermare i cambiamenti climatici.

Un nuovo report valuta le azioni messe in atto in Europa contro la crisi climatica, ma i risultati non sono affatto nuovi: nessun Paese sta facendo abbastanza contro il climate change. A dirlo è lo State of Climate Action 2022, che analizza 40 indicatori del grado di azione che i vari Stati hanno intrapreso finora per invertire la rotta, con deadline 2030 e 2050. Tra gli obiettivi anche l’eliminazione del carbone nella produzione di elettricità, lo stop alla deforestazione e la riduzione delle emissioni di metano.

E proprio parlando di riduzione delle emissioni di metano, il report afferma a chiare lettere che limitare il consumo di carne a due hamburger a settimana è imperativo per quantomeno evitare la catastrofe climatica. Questo perché, ormai è cosa nota, l’industria zootecnica è strettamente legata all’emissione di gas inquinanti, metano in testa. Eppure, le azioni messe in atto in Europa per ridurre in maniera efficace il consumo di carne e derivati sono pressoché inesistenti.

Crisi climatica: l’Europa non agisce, cosa possiamo fare noi?

Il mondo sta assistendo alla devastazione provocata dall’aumento di solo 1,1°C delle temperature. Ogni frazione di grado conta nella lotta per proteggere le persone e il Pianeta. Stiamo assistendo a importanti progressi nella lotta ai cambiamenti climatici, ma non stiamo ancora vincendo in nessun settore.” ha affermato Ani Dasgupta, amministratore delegato del World Resources Institute, una delle organizzazioni dietro il rapporto, in merito ai risultati.

Crisi climatica Europa

Tutto questo, lo ricordiamo, all’interno della strategia “Farm to Fork”, che mira a rendere il sistema alimentare europeo più sostenibile entro il 2030. Sostenibile, sì, ma ancora pericolosamente (e follemente) ancorato alla produzione alimentare zootecnica, tanto che i finanziamenti al settore non si fermano: secondo un report di Greenpeace, solo negli ultimi anni, l’UE ha speso 252 milioni di euro per sostenere il consumo di carne e derivati animali.

Oggi, mentre si celebra il World Vegan Day, ricordiamo che c’è ancora tanto da fare, e bisogna farlo in fretta: mentre le politiche nazionali e internazionali si attardano, passare a una alimentazione plant-based è la scelta migliore e più efficace che ognuno di noi possa fare per salvare il Pianeta.

Leggi anche: Impatto ambientale: quale sarebbe il “prezzo reale” di carne e derivati animali?


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