Si conferma l’interesse dei consumatori italiani per i prodotti per la cura della casa con un animo “green”: è ciò che emerge dai dati forniti dall’ottava edizione dell’Osservatorio Immagino GS1 Italy, che racconta il mondo del largo consumo italiano. Quelli dei prodotti sostenibili è un paniere in forte espansione, che nell’ultimo anno è cresciuto del 22,2% in termini di sell-out e del 15,5% in termini di referenze disponibili. Gli italiani preferiscono infatti i prodotti per la cura e la pulizia dell’ambiente domestico che riportino in etichetta il loro contributo alla sostenibilità ambientale: non a caso, si tratta di prodotti che rappresentano ormai l’8,2% dell’assortimento della grande distribuzione.
Il claim più presente in assoluto è “biodegradabile“, che infatti è riportato sul 3,9% delle referenze e ha visto un incremento delle vendite del 26,6% negli ultimi 12 mesi, per un valore di oltre 93 milioni di euro. Anche in questo caso – come accade per le nuove abitudini plasmate dalla pandemia in ambito food – siamo di fronte a un tipo di acquisto legato all’emergenza sanitaria in atto; con l’aumento dell’acquisto di prodotti usa e getta come le salviette igienizzanti per le superfici, i consumatori hanno indirizzato i propri acquisti verso prodotti più sostenibili.
Ottime performance anche per la dicitura “vegetale“, presente sul 3,7% dell’offerta – e con un giro d’affari che sfiora i 70 milioni di euro, cresciuto dell’11% nel periodo di interesse. Il terzo claim per rilevanza è invece “senza nichel“, presente sul 2,5% delle referenze e le cui vendite sono state trainate dai detersivi per la lavatrice e per stoviglie a mano.
Packaging in plastica: sì, ma riciclata
Anche il tema della sostenibilità del packaging risulta particolarmente caro ai consumatori italiani: si è registrata una crescita delle venditew del 15,5% per i prodotti che presentano in etichetta il claim “plastica riciclata“, la cui offerta è aumentata del 30,5% negli ultimi 12 mesi. Anche i prodotti con il claim “meno plastica” hanno visto un aumento del sell-out pari al 34,5%, soprattutto grazie alle vendite di detersivi per lavatrice, stoviglie e ammorbidenti.
Il tema della sostenibilità e della riciclabilità del packaging è particolarmente sentito in diversi ambiti merceologici, anche al di là della cura della casa: in ambito food, la pasta è la categoria in cui viene comunicata maggiormente la riciclabilità dell’imballaggio – seguita dalla gastronomia vegetale. Il comparto dei prodotti per la cura della persona, invece, rappresenta quello in cui vengono riportate meno indicazioni in assoluto sullo smaltimento del packaging. In generale, l’Osservatorio Immagino ha rilevato che il 47,3% dei 21 miliardi di unità vendute, si deve al 28,2% dei prodotti che comunicano la riciclabilità in etichetta.
Cura della persona: è (ancora) boom per l’acido ialuronico
Come lo scorso anno, nel settore della cura della persona vanno per la maggiore i prodotti che riportano il claim “dermatologicamente testato“, sia per numero di referenze (18,1%) che per valore delle vendite (11,5% sul totale complessivo). A questo proposito, ricordiamo che nel documento “Linee guida al regolamento (UE) n. 655/2013 della Commissione che stabilisce criteri comuni per la giustificazione delle indicazioni utilizzato in relazione ai prodotti cosmetici” pubblicato anche dal Ministero della Salute
“il claim “dermatologicamente testato” implica che il prodotto è stato testato su esseri umani sotto la supervisione di un dermatologo. A seconda della presentazione del claim, lo stesso potrebbe fare riferimento ad una efficacia specifica o alla tolleranza del prodotto.”
Di fatto, significa che il prodotto è stato testato su volontari umani e, a seconda della presentazione del claim, ci si può riferire ad una specifica efficacia o tollerabilità del prodotto. La stessa logica può essere applicata a claim riferiti ad altre discipline mediche (ad esempio, “oftalmologicamente testato” o “ginecologicamente testato”).
Anche quest’anno, inoltre, tra gli ingredienti che hanno generato le migliori performance di vendita c’è l’acido ialuronico, che ha registrato +11,6% di sell-out. Anche se i prodotti che indicano la presenza di questo ingrediente in etichetta sono ancora un numero abbastanza limitato, sono in costante aumento, specialmente quelli per la cura e la pulizia del viso donna, i solari e i dentifrici. In linea con questa tendenza, sono moltissimi i prodotti cosmetici certificati VEGANOK che contengono acido ialuronico, e che allo stesso tempo rispondono alla sempre maggiore richiesta di prodotti vegani e cruelty-free.
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Laura Di Cintio

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