E-commerce: cresce la tendenza all’acquisto nel settore food

Cresce il numero degli e-shoppers: i canali digitali stanno diventando parte integrante dei percorsi di acquisto anche quando si tratta di generi alimentari.

La spesa online guadagna sempre più consensi secondo diversi studi recenti e le previsioni ci raccontano un mercato in via di espansione e consolidamento. L’America rappresenta il caso più significativo: secondo le agenzie americane Food Marketing Insitute e Nielsen Media Research, se il trend si confermerà anche nei prossimi anni, almeno il 70% dei consumatori americani acquisterà almeno parte dei propri alimenti online entro il 2022. A conferma del trend, risulta significativo il caso del colosso Amazon che ha acquistato per oltre 13 miliardi di dollari, il gigante dei supermercati americani Whole Foods.

Il trend è in crescita anche il Italia ma per il momento il fenomeno della spesa spesa online è ancora limitato rispetto agli acquisti effettuati «dal vivo» presso i negozi. In questo momento rappresenta il 2,7% del giro d’affari totale, per un valore di circa 940 milioni di euro (Dato rapporto Nielsen ‘Future opportunities in Fmcg e-commerce’).

Distribuzione degli acquisti online secondo lo studio Nielsem

Le previsioni parlano di una crescita a doppia cifra. Secondo un’altra analisi elaborata da Confcommercio si prevede che il valore delle vendite digitali di prodotti alimentari in Europa raggiungerà i 18 miliardi di dollari nel 2021, 8 miliardi in più rispetto al 2016. Situazione simile negli USA, mentre in Cina è previsto un boom che porterà il valore delle vendite online a pesare 30,3 miliardi di dollari.

Il trend in crescita però non implica che scomparirà nel tempo, la spesa nel negozio fisico: se da una parte è vero che c’è un passaggio dal fisico al virtuale, è anche vero che i due canali risultano essere sulla via dell’integrazione.

Secondo uno studio dell’agenzia Skulocal,“The Convenience Dynamic: How Digital Shopping Is Shifting the Grocery Ecosystem“, il canale virtuale non esclude affatto quello fisico. Gli acquirenti di età compresa tra i 18 e i 34 anni considerano le piattaforme di e-commerce come siti di distribuzione a domicilio prevalenti ma il 56% dei Millennial tende ad acquistare in negozi fisici alimenti naturali e biologici. Solo il 16% quando in gioco ci sono cibi sani e naturali del settore bio, preferisce utilizzare l’eCommerce.

L’acquisto digitale rappresenta in ogni caso, su scala globale, una vera rivoluzione per chi acquista e una grande opportunità per chi vende. Le motivazioni che spingono ad acquistare online sono diverse ma un ruolo fondamentale, è giocato dalla “convenience”: la necessità di ottimizzare il proprio tempo, aumentare la qualità della propria vita avendo la possibilità di fare i propri acquisti con semplicità a tutte le ore.

Come digitalizzare la vendita di cibi e bevande?

Il primo passo è certamente quello di conoscere gli aspetti legali e le licenze necessarie. Le regole per la vendita di prodotti da forno, merci non deperibili o qualsiasi tipo di cibo online sono complesse.

In Italia la normativa in tema di commercio elettronico viene integrata con il Regolamento comunitario 1169/2011/UE  che ne definisce meglio gli ambiti di applicazione e le prescrizioni, in particolar modo i principi, i requisiti e le responsabilità che disciplinano le informazioni sugli alimenti e l’etichettatura per tutelare la salute i consumatori. Per vendere prodotti alimentari all’estero è necessario poi essere in regola anche con le normative commerciali dei Paesi in cui si vorrebbe iniziare un’attività di vendita.


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