E i bambini muoiono..

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Agghiacciante rapporto dell’Unicef. Per mancanza di igiene e medicine, nel 1999 sono morti 11 milioni di bimbi con meno di 5 anni. Nei Paesi africani la mortalità infantile più elevata. ROMA – Tre secondi. Un lasso di tempo impercettibile, lo spazio di un respiro, o meglio, di quello che viene a mancare. Perchè ogni tre […]

Agghiacciante rapporto dell’Unicef. Per mancanza di igiene e medicine, nel 1999 sono morti 11 milioni di bimbi con meno di 5 anni. Nei Paesi africani la mortalità infantile più elevata.

ROMA – Tre secondi. Un lasso di tempo impercettibile, lo spazio di un respiro, o meglio, di quello che viene a mancare. Perchè ogni tre secondi nel mondo un bambino muore per mancanza di igiene e di medicine. Cause facilmente evitabili, ma che non hanno impedito lo scorso anno la morte di 11 milioni di bambini con meno di cinque anni: 30.500 al giorno, 1.270 l’ ora, 21 al minuto.
Una sequenza drammatica, contenuta nel rapporto annuale dell’Unicef dedicato alla
prima infanzia.

Questi i Paesi dove è più alta la mortalità infantile:
Sierra Leone, Angola, Niger, Afghanistan, Liberia, Mali, Malawi, Somalia, Congo e Mozambico. Agli ultimi posti, Svizzera, Svezia, Singapore e Giappone. L’Italia (165/a) compare in fondo alla classifica, fra gli ultimi venti.

Un bambino di inizio terzo millennio, specie se vive nei Paesi in via di sviluppo, di solito muore così: in un caso su cinque per insufficienti cure perinatali, il 18% per infezioni respiratorie, il 17% per malattie intestinali, il 15% per patologie evitabili con i vaccini, il 7% per malaria ed un altro 7% per il morbillo. Circa 177 milioni di bambini, poi, presentano ritardi nella crescita soprattutto a causa della malnutrizione delle madri durante la gravidanza.

L’ Aids è un’ altra emergenza: sono sieropositivi un milione e 300 mila bambini con meno di 15 anni e oltre 10 milioni hanno perso la madre o entrambi i genitori a causa del virus. Entro il 2001, 13 milioni di bambini in tutto il mondo rimarranno orfani per via dell’ Hiv; il 90% di questi vive nell’ Africa subsahariana.

Secondo la Banca Mondiale, mezzo miliardo di bambini (su un complessivo miliardo e 200 milioni di persone) vive in miseria con meno di un dollaro al giorno. Nei Paesi in via di sviluppo il 20% dei bambini non frequenta la scuola; 20 milioni di bambini sono sfollati a causa di conflitti armati; ogni anno quasi 15 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni diventano madri e avvengono circa 8 milioni di aborti spontanei e decessi neonatali a causa della malnutrizione e della scarsa assistenza sanitaria durante il parto. Meno del 50% delle nascite è adeguatamente assistito. E un terzo delle nascite non è registrato: bambini a cui sarà negato l’ accesso ai servizi di base e all’ istruzione e che non riceveranno assistenza sanitaria.

A causa di conflitti armati, negli ultimi dieci anni, 2 milioni di bambini sono stati massacrati, sei milioni hanno subito ferite gravi o sono stati resi permanentemente invalidi, 12 milioni sono rimasti senza tetto. Negli ultimi 30 anni la popolazione infantile mondiale sotto i 15 anni è passata da 1,4 a 1,8 miliardi; nel 1999 sono nati circa 129 milioni di bambini.
Meno del 30% è allattato esclusivamente al seno nei primi quattro mesi; l’ Unicef ha calcolato che l’ incremento dell’ allattamento al seno potrebbe salvare circa un milione e mezzo di bambini ogni anno.

I neonati sono anche esposti alla violenza consumata sulle madri: solo in Usa si stima che da 2 ai 4 milioni di donne subiscono abusi dai mariti.
La violenza in casa – sottolinea l’ Unicef – pregiudica la sopravvivenza dei bambini.

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