Migliaia gli animali allevati che con l’ondata di maltempo si ritrovano bloccati nelle zone colpite dai terremoti che continuano a susseguirsi nel centro Italia.
Gli allevatori, alcuni dei quali vivono lontano dagli animali, a causa dell’inagibilità delle strade coperte di neve non sono in grado di portar loro da mangiare o controllare più semplicemente il fatto che siano vivi o meno.
Le strutture di emergenza fornite in seguito alle scosse di terremoto rischiano di crollare sotto il peso della neve che continua ad accumularsi e sempre a causa di essa le vie di fuga sono bloccate nel caso in cui gli animali tentassero di scappare.
L’Enpa, Ente nazionale protezione animali, interviene sull’emergenza:”Finalmente è stato disposto un rafforzamento della presenza dell’Esercito nell’area del sisma. Stiamo chiedendo con forza non solo per ripristinare le vie di comunicazione ma anche affinché il Genio militare costruisca le stalle per gli animali, superando così tutti i problemi burocratici che hanno avuto solo l’effetto di far morire di freddo centinaia e centinaia di animali”. Così l’Enpa che poi aggiunge: “In seguito all’ultimo sciame sismico, per quasi un’ora si sono persi i contatti con quindici allevatori di Arquata, andati come tutti i giorni in zone rosse per alimentare i loro animali. Per evitare ulteriori problemi e per non aggravare l’emergenza ancora di più, ma soprattutto per non mettere ulteriormente a rischio l’incolumità di persone e animali, si dia all’Esercito il compito di costruire tempestivamente le stalle”, conclude l’Enpa.
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Marilena
dice:Il terremoto, la neve.. e i soccorsi che non riescono a raggiungere il luogo per mancanza di mezzi, eppure alle emergenze di questo tipo si dovrebbe essere preparati e i “mezzi” non dovrebbero mai mancare!