Emissioni di gas serra e consumo alimentare: calo del 70% con alimentazione vegan

Il report sull'impatto del veganismo (Veganism impact report) suggerisce anche che se i consumatori di carne del mondo diventassero vegani libererebbero un miliardo di ettari di terra attualmente utilizzati per l'agricoltura animale in tutto il mondo.

Le emissioni di anidride carbonica legate all’alimentazione potrebbero essere ridotte del 70% (o 9,6 miliardi di tonnellate) se l’attuale popolazione onnivora diventasse vegana: è quanto emerge dal secondo il Rapporto sull’impatto del veganismo.

Lo studio e i dati sono consultabili qui: Veganism Impact Report 

La relazione sull’impatto del veganismo utilizza le statistiche sul consumo annuale di prodotti animali, consumo, commercio, salute, ambiente ed economia nel Regno Unito e nel mondo per visualizzare come cambierebbe la società se l’attuale popolazione vegana consumasse prodotti animali o se la popolazione onnivora diventasse vegana. Si basano sull’1,16% della popolazione vegana e non tengono conto della popolazione vegetariana. Le statistiche dell’UE si basano sul 5,9% della popolazione che è vegana e vegetariana. Le statistiche sono state raccolte da fonti associate tra cui NHS, Macmillan, Office for National Statistics, Europa e RSPCA. Il rapporto include uno strumento interattivo che consente agli utenti di selezionare una percentuale della popolazione da 0 a 100 e mostra l’impatto che il cambiamento avrebbe se fossero vegani contro non vegani.

I dati relativi all’agricoltura dimostrano che uno shift ad un sistema alimentare vegan, significherebbe disimpegnare un miliardo di ettari della superficie terrestre mondiale attualmente utilizzata per l’agricoltura animale. I dati relativi alla salute predicono che se i consumatori di carne approcciassero un’alimentazione plant-based, nel solo Regno Unito si verificherebbero quasi 130.000 decessi in meno per malattie cardiache e circolatorie. Per fare un confronto, nel 2017 circa 150.000 nel Regno Unito sono deceduti per malattie cardiache. Il rapporto rileva inoltre che ci sarebbero probabilmente 8.800 casi di cancro in meno nel paese ogni anno. Attualmente, questo numero di casi di cancro è legato in maniera più o meno diretta al consumo di carne rossa o processata.

Perché questi dati interessano in primis in comparto produttivo?

Perché cambiare il paradigma di consumo significa in primis mutare il modo in cui si produce il cibo, approcciare un sistema di produzione volto all’innovazione e all’ascolto di esigenze sempre più specifiche del consumatore. Il rapporto 2018 dell’Osservatorio VEGANOK aveva aperto la disamina dei consumi dell’anno con un’affermazione: “l’alimentazione 100% vegetale sta diventando il new normal anche per i consumatori che non hanno abbracciato la scelta di vita vegana”. Le abitudini di spesa degli italiani stanno cambiando e vanno verso una direzione di consumo più consapevole. Gli scaffali della GDO ampliano lo spazio dedicato ai prodotti plant-based e lo studio delle materie prime permette di offrire prodotti sempre più in linea con le esigenze di mercato. Il consumo di prodotti a base vegetale aumenta vertiginosamente.

 


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