Esporre chiaramente l’etichetta climatica sui menu, contribuisce a far sì che i consumatori facciano scelte alimentari più sostenibili e mangino meno carne: lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA), secondo il quale la promozione di un consumo alimentare sostenibile passa anche dalle cosiddette etichette climatiche.
Etichette climatiche e decisione di mangiare meno carne: lo studio
La ricerca è stata condotta di recente, coinvolgendo 5.049 adulti statunitensi, a cui è stata mostrata la riproduzione del menu di un fast food contenente varie opzioni e chiedendo loro di sceglierne una per un’ipotetica cena. E non è un caso che come esempio siano stati scelti proprio i fast food, visto che – secondo i ricercatori – attualmente più di un terzo degli americani mangia in questo tipo di locali ogni giorno.
Per dimostrare l’efficacia delle etichette ambientali, e in particolare di quelle che indicano l’impatto ambientale negativo dei cibi, cono stati creati tre menu differenti, ciascuno riportante un tipo di etichetta diversa: etichette con codice QR su tutte le opzioni (gruppo di controllo); etichette verdi a indicare il basso impatto ambientale degli alimenti, tra i quali anche molti vegetali e a base di fake meat; etichette rosse a indicare prodotti ad alto impatto climatico, sulla carne bovina.
Le etichette possono aiutarci a compiere scelte alimentari più sostenibili ed etiche?
E i risultati parlano chiaro: rispetto a quelli del gruppo di controllo, il 23,5% in più di partecipanti ha selezionato una voce sostenibile quando i menu mostravano etichette ad alto impatto climatico, e il 9,9% in più dei partecipanti ha selezionato una voce di menu sostenibile quando lo stesso mostrava etichette a basso impatto climatico. Alla fine, durante un questionario, i partecipanti che hanno selezionato un’opzione etichettata come sostenibile (quindi senza carne rossa) hanno valutato il loro ordine come più salutare rispetto agli altri.
Le etichette che indicano un alto impatto climatico con cornice negativa, secondo lo studio, risultano più efficaci ma anche più difficilmente applicabili su base volontaria: difficilmente l’industria etichetterebbe un prodotto come negativo. “Nonostante questo, potrebbero essere facilmente adottate in ambienti come luoghi di lavoro, università, ospedali e altre istituzioni come incentivo al raggiungimento della neutralità climatica” dichiarano i ricercatori. Di etichetta climatica si parla ormai da tempo come un mezzo efficace per portare i consumatori a fare scelte alimentari più sostenibili, e di conseguenza anche migliori per la salute. In Europa la chiede il 67% dei cittadini, mentre in alcuni Paesi è già una realtà da tempo.
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