Ex vegan motivazioni

“Ero vegan, poi ho detto basta”: le nostre risposte alle motivazioni degli ex vegan

Le motivazioni degli ex vegan sono diverse, ma esprimono spesso dubbi infondati o mancata conoscenza dell'argomento: in questo articolo rispondiamo a quelle più comuni, punto per punto.

Sarà capitato anche a te di parlare con qualcuno o di ascoltare le dichiarazioni di qualche volto noto che, dopo un periodo, abbia deciso di abbandonare la scelta vegan. Le motivazioni che gli ex vegan portano a sostegno di questa decisione sono diverse, e in questo articolo vogliamo rispondere, punto per punto, alle più comuni.

Ovviamente, il nostro obiettivo non è schierarci contro né colpevolizzare chi, per diversi motivi, non è riuscito o non ha voluto portare avanti una scelta che è prima di tutto etica per svariati motivi. L’obiettivo, invece, è quello di rispondere a molti dei dubbi attorno alla scelta vegan, spesso corroborati da chi l’ha lasciata tornando al consumo di carne e derivati animali. Vediamo cinque tra le motivazioni più diffuse tra gli ex vegan.

“Sono un ex vegan per motivi di salute o per carenze nutrizionali”

Partendo col dire che ogni situazione di salute è personale e lungi da noi generalizzare, è bene specificare che un’alimentazione plant-based ben studiata, con l’integrazione di vitamine come B12 e/o D, ha tutti i nutrienti necessari per sostentarci e mantenerci in salute. 

Sull’integrazione, poi, è bene specificare che molto spesso gli onnivori o i vegetariani stessi sono carenti di B12 (che no, non è prodotta dagli animali, ma dai batteri che ingeriscono consumando i mangimi).

Per saperne di più: Vitamina B12: come integrarla correttamente?

“Ho smesso di essere vegan perché le scelte del singolo non possono cambiare le cose”

Sebbene siano necessarie, per un cambiamento radicale, azioni sistemiche e interventi da parte delle istituzioni, è bene non sottovalutare la potenza e il riverbero delle scelte individuali sulla società e sui suoi consumi.

Solo vent’anni fa era raro trovare alternative vegan in supermercati e piccoli market: ora la situazione è pressoché ribaltata, con alimenti vegan presenti praticamente ovunque, specie nei grandi supermercati. Occorre pazienza, ma i nostri sforzi non sono tutti inutili e non sempre ha senso aspettare l’intervento di un deus-ex-machina.

“Dove vivo c’è poca varietà di cibo vegan: l’alimentazione vegan è difficile da portare avanti”

Questa motivazione si collega alla precedente. L’alimentazione plant-based non si basa solo su tofu, hummus confezionato o seitan, anzi: abbiamo la fortuna di vivere in un Paese in cui la tradizione fornisce numerosissimi piatti già vegan che mangiamo da quando siamo bambini.

La pasta al sugo è vegan, la pasta e fagioli è vegan, le orecchiette con le cime di rapa sono vegan, così come le patate al forno o la farinata. Partire da questi piatti aiuta senz’altro a seguire un’alimentazione varia e 100% vegetale anche quando non sembrano esserci opzioni per noi.

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“La mia famiglia/i miei amici non mi supportavano: mi sentivo discriminat*”

Le critiche come il giudizio altrui è qualcosa a cui qualsiasi minoranza fa fronte quando segue una filosofia o uno stile di vita che devia dalla norma. 

Ciò, però, non deve intimidire né rendere intransigenti alla curiosità altrui: molto spesso, dietro ai dubbi sulla scelta vegan, si nasconde soltanto una mancata conoscenza di cosa significhi davvero seguire questo stile di vita. Con un po’ di pazienza e con la volontà di confrontarsi in modo – speriamo – rispettoso, sarà possibile spiegare l’essenza del veganismo e perché è importante farlo proprio. Se credi davvero che le istanze vegan siano vicine al tuo sentire, difficilmente ci sarà un giudizio negativo che potrà farti cambiare idea. 

“Non si può essere vegan perfetti, quindi tanto vale provarci”. 

Un tema spinoso, certo, che però si basa su un presupposto sbagliato. La perfezione non esiste, in alcun ambito della vita. Rincorrere un ideale che si erige su fondamenta utopiche rischia di demoralizzare anche il più volenteroso dei vegan. Esistiamo, quindi occupiamo questa Terra e per viverci siamo costrett* a consumare e mangiare: questo non toglie però di voler farlo in modo meno impattante, crudele e quindi più empatico possibile.

Non sarà la perfezione assoluta, ma è sempre meglio fare quanto nelle nostre possibilità piuttosto che mollare tutto e ignorare qualsiasi problematica terrestre. 

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