SAFE è un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro con sede a Bruxelles il cui obiettivo è garantire che la salute dei consumatori sia al centro della legislazione alimentare dell’UE: ha partecipato al Forum Europeo per l’alimentazione e l’agricoltura.
SAFE ha preso parte al “Food and Farming Forum” – Forum europeo per l’alimentazione e l’agricoltura (EU3F): la conferenza finale è stata il risultato di una collaborazione durata due anni sul tema della costruzione di sistemi alimentari sostenibili in Europa. L’EU3F si è rivelato essere un evento unico e stimolante in cui i partecipanti provenienti dalla società civile, dalla comunità scientifica e dalle istituzioni politiche, hanno avuto la possibilità di intervenire attivamente in significativi dibattiti interdisciplinari e tradurre le preoccupazioni dei cittadini in raccomandazioni politiche, che saranno utilizzate per progettare una politica alimentare europea .
L’evento ha riunito 250 persone, tutte con l’obiettivo comune di discutere non solo sulle modalità ma anche sulla imprescindibile necessità di adottare una “politica alimentare comune” che sia esauriente, finalizzata alla creazione di sistemi alimentari sostenibili e democratica. I partecipanti all’evento hanno lavorato su un totale di 117 proposte ispirate a cinque laboratori politici creati da IPES-Food (International Panel of Experts on Sustainable Food Systems) a Bruxelles, quattro laboratori locali che si sono svolti a Friburgo, Milano, Montpellier e Torino. Il progetto ha visto la collaborazione di oltre 30 organizzazioni di ricerca e società civile, incluso SAFE.
Durante il forum di due giorni, i partecipanti hanno esaminato e rivisto le proposte nell’ambito di numerosi tavoli di discussione, riunendo delegati provenienti da contesti molto diversi e con una vasta gamma di prospettive. Le proposte che che non hanno ottenuto sufficiente sostegno, sono state accantonate mentre quelle che hanno ricevuto un’ampia approvazione sono state classificate in ordine di priorità e riformulate. Alla fine sono emerse circa 50 mozioni prioritarie, che forniscono le basi per il Quadro di valutazione alimentare sostenibile vale a dire la serie di azioni coordinate su base temporale che dovrebbero essere adottate per procedere verso l’introduzione di sistemi alimentari sostenibili in Europa.
Passi successivi: il quadro di valutazione alimentare sostenibile è attualmente in fase di completamento e le 50 proposte saranno ulteriormente analizzate dal punto di vista giuridico da un team di avvocati specializzati che lavoreranno per identificare gli aspetti legali dei progetti. A breve IPES-Food pubblicherà anche una relazione finale sul focus “Una politica alimentare comune per l’UE”, rendendo note le principali idee e i principi cardine delle proposte emerse da EU3F.
Successivamente alla divulgazione dei piani della Commissione per la creazione di una Politica Agricola Comune (PAC), la necessità di una politica alimentare condivisa sta ottenendo un sempre maggiore interesse e i cittadini europei hanno iniziato a rendersi conto che un lavoro serio di riforma della PAC dovrà includere diversi settori politici e coinvolgere tutte le parti interessate: dagli agricoltori alle ONG (Organizzazioni non governative) che si occupano della tutela dei consumatori alle ONG che lavorano sullo sviluppo ai governi locali; dai gruppi che lavorano al tema degli aiuti alimentati ai nutrizionisti fino alle ONG ambientali, agli esperti del commercio ecc. Questo è il motivo per cui è così importante che tutti gli attori che condividono un interesse comune nella riforma dei sistemi alimentari, collaborino per consolidare quelle piattaforme che riuniscono organizzazioni della società civile, movimenti sociali e gruppi di agricoltori.
Olivier De Schutter, co-presidente di IPES Food ha dichiarato in una intervista:
“Abbiamo bisogno di una politica alimentare condivisa perchè nel tempo, molte opportunità non sono state colte a causa del fatto che non esiste una visione chiara sulla direzione che l’Europa dovrebbe prendere in tema di sistema agroalimentare. Siamo rimasti intrappolati nelle maglie della path dependence, in programmi a breve termine e abbiamo lanciato segnali fuorvianti: ad esempio abbiamo cercato di supportare i piccoli agricoltori e lo sviluppo rurale ma abbiamo delle politiche commerciali che in realtà premiano l’export agricolo e le aziende che lavorano su larga scala. Oppure per fare un altro esempio, abbiamo il pacchetto delle direttive per il clima e l’energia attraverso il quale dovremo ridurre le emissioni di gas serra nei prossimi anni, ma non c’è la volontà di approfondire il tema della agroecologia. Non c’è quindi una strategia unificata che possa rappresentare un terreno comune per settori come agricoltura, ambiente, salute, lavoro, commercio ecc. In questo senso una politica alimentare comune apporterebbe maggiore coerenza, permetterebbe la creazione di sinergie per facilitare la costruzione propositiva ed eliminare le contraddizioni.
Il forum è stato un processo profondamente democratico in cui persone che non sono normalmente abituate a lavorare insieme, si sono incontrate nell’intento comune di definire un piano d’azione. Persone dal mondo della sanità pubblica o della nutrizione che lavoravano con agronomi o con rappresentanti di organizzazioni che si occupano di ambiente; delegati di organizzazioni che tutelano i piccoli agricoltori che dialogavano con scienziati in merito alle questioni relative ai sistemi alimentari… questo processo di condivisione è importante tanto quanto il risultato finale perché ha chiaramente attestato che sta nascendo un movimento per il cibo che esige che la questione cibo diventi prioritaria per l’Unione Europea.”
Ecco l’intervista integrale ad Olivier De Schutter:
La tavola completa dei contenuti del forum è consultabile QUI
Scopri di più sull’attività di SAFE a questo link: www.safefoodadvocacy.eu

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