Gambero Rosso: Vino VEGANOK

Il settimanale Tre Bicchieri del Gambero Rosso intervista la dott.ssa Paola Cane, direttrice di Osservatorio VEGANOK per parlare della diffusione di vini vegani. Dopo la notizia dell’inserimento dei prodotti 100% vegetali nel paniere ISTAT sono tanti i giornali e le riviste del settore interessate ad approfondire l’argomento. Il settimanale Tre Bicchieri si chiede se si […]

Il settimanale Tre Bicchieri del Gambero Rosso intervista la dott.ssa Paola Cane, direttrice di Osservatorio VEGANOK per parlare della diffusione di vini vegani.

Dopo la notizia dell’inserimento dei prodotti 100% vegetali nel paniere ISTAT sono tanti i giornali e le riviste del settore interessate ad approfondire l’argomento. Il settimanale Tre Bicchieri si chiede se si tratta di “semplice moda o ricerca di benessere, questione di allarmismi in salsa enogastronomica o questione di etica, contagio mediatico o reale sensibilità per il cruelty free“, noi della redazione ci auguriamo sia per quest’ultima!

Lo provano i fatti, anzi, i numeri. Nell’ultimo anno i vegani sono triplicati per un totale di 1,8 milioni di persone (quasi tre italiani su cento), per una percentuale del 2,8%. Numeri che parlano quindi di un fenomeno in continua crescita.

L’Osservatorio VEGANOK, sotto il coordinamento scientifico di Paola Cane, nasce per soddisfare la continua richiesta di dati in questo settore inarrestabile.
E chi se non lo Standard più diffuso d’Europa poteva decidere di avviare questo progetto?!

VEGANOK Network è infatti l’unica realtà gestita interamente da vegani, la cui mission è sostenere le realtà vegan e arrivare in tutte le altre lontane dal mondo vegan e sensibilizzarle. Il tutto viene portato avanti con rigore. Tant’è che il disciplinare VEGANOK è il più restrittivo delle certificazioni al mondo in materia vegan.

Il rapporto che si instaura con le aziende è di comprensione reciproca, perché la volontà di cambiare è sempre un percorso non facile ma che porta alla felicità!

Dai dati dell’Osservatorio fra i prodotti preferiti spiccano i secondi sostitutivi dei piatti tradizionali, le bevande a base di soia, riso e altri legumi e cereali, i piatti pronti (soprattutto zuppe).

E il mondo del vino?

Se ci si sposta sul fronte vino, i numeri si fanno più incerti. Si parla di un settore molto di nicchia, la cui lettura è resa ancora più complicata dall’impossibilità di tracciare le vendite dirette in cantina e nelle enoteche. Inoltre, difficilmente le aziende vitivinicole producono esclusivamente vino vegano, ma affiancano questa produzione alle altre. Comunque secondo l’Osservatorio VEGANOK il mercato di vino vegano (considerate le diverse certificazioni), può essere stimato in un giro d’affari che si attesta intorno ai 6 milioni di euro. Mentre le aziende che nell’ultimo anno hanno richiesto in maniera specifica la certificazione VEGANOK sono aumentate del 35% e ad oggi sono 37, a cui vanno aggiunte quelle in attesa di certificazione o quelle che ancora non commercializzano il prodotto. Possibile anche tracciare una mappa regionale delle certificazioni rilasciate dall’Ente: in testa Toscana con il 28% delle certificazioni, a seguire Abruzzo (20%) e Piemonte (17%). C’è, poi, anche una discreta presenza tra i vini a denominazione“. – Loredana Sottile, Tre Bicchieri

I vini certificati VEGANOK sono per il 54% Igt, per il 17% Doc/Dop e per l’1% Docg

Vino vegano, la definizione che non c’è.

La dott.ssa Paola Cane spiega che al momento “non esiste una normativa in merito, pertanto non esiste una definizione univoca di vino vegano. Per cui la dichiarazione vegan fa parte delle informazioni volontarie fornite dal produttore in etichetta ex reg. 1169 Ue. Di conseguenza ogni standard di certificazione adotta una propria definizione”.

Lo Standard VEGANOK

Il disciplinare di certificazione VEGANOK considera sia la parte di lavoro in vigna e cantina, sia l’intera filosofia aziendale. Ad esempio, un’azienda che produce vino vegano, ma che ne proponga l’abbinamento con carne o pesce, non può ricevere la certificazione.

Gli elementi che il marchio prende in considerazione sono, quindi:

Ingredienti/Materiali: non è consentito l’uso di prodotti di origine animale per la chiarificazione e stabilizzazione del prodotto come ad esempio, albumina, caseina, colla di pesce, gelatine animali, ecc.

Etichettatura: “Non è consentito l’uso di colle, inchiostri, lubrificanti di origine animale o qualsiasi altro materiale di origine animale per l’etichettatura e il confezionamento del prodotto.

Concludiamo con questi dati questa notizia che ci fa ben sperare che un mondo migliore è possibile, anzi, lo stiamo costruendo giorno per giorno, quindi un brindisi a chi impegna la propria vita alla diffusione dell’etica vegan è dovuto! Cin Cin!

SCARICA IL RAPPORTO “IN VINO VEGAN” DELL’OSSERVATORIO VEGANOK:
www.veganok.com/report/anteprima-rapporto-veganok-in-vino-vegan-2017.pdf

www.osservatorioveganok.com

www.veganok.com


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