Ci sono superstizioni che vengono tacitamente accettate, senza che spesso se ne conosca l’origine. Sono credenze che affondano le loro radici in epoche antiche e che andrebbero lette e interpretate proprio nell’ambito del contesto al quale si riferiscono. Nel caso della superstizione secondo la quale il gatto nero porta sfortuna si deve risalire al Medioevo. In questo contesto culturale si possono rintracciare vari motivi che hanno dato origine a questa credenza.
Innanzi tutto bisogna considerare che i gatti neri erano considerati più abili nel catturare i topi, per questo motivo venivano spesso messi a bordo delle navi dei pirati. Se si vedeva un gatto nero, voleva dire dunque che si aveva a che fare con una nave pirata, che di certo non rappresentava un incontro favorevole.
Il colore nero era, inoltre, messo in relazione con una dimensione diabolica e con le streghe; proprio il nero faceva in modo che di notte il gatto fosse poco visibile, causando paura ai cavalli che più facilmente si imbizzarrivano, mettendo a rischio coloro che li cavalcavano.
Da qui l’origine della superstizione sul gatto nero.
Ma nella nostra società di oggi, in cui non assistiamo più ad attacchi di pirati, in cui non ci muoviamo più con i cavalli e in cui le strade sono caratterizzate dall’illuminazione pubblica, diventa difficile spiegare le ragioni di una superstizione che trova il suo nascere in un mondo medievale, le cui condizioni di vita erano molto diverse e per molti aspetti inferiori alle nostre.
Allora, il gatto nero era considerato portatore di sfortuna, perché si pensava che incarnasse il male. Ancora oggi, tuttavia, esiste questa diceria. Così l’AIDAA: Associazione Italiana difesa Animali e Ambiente, ha istituito la giornata per “la tutela e la dignità del gatto nero”. In pratica si tratta di un Convegno a cui partecipano tutte le associazioni animaliste per discutere sul lavoro svolto durante l’anno per la loro tutela e salvaguardia.
La giornata dedicata al gatto nero è il 17 novembre, per due motivi: diciassette perché è il numero che rappresenta, per i superstiziosi, sfortuna, e novembre perché è il mese in cui si raggiunge il culmine di uccisioni di mici neri.
Perciò, sempre a cura dell’Aidaa, iniziano in questo periodo le ronde salva gatti neri: un gruppo di volontari dell’associazione comincerà a tenere d’occhio, soprattutto la sera, i luoghi frequentati dai gatti randagi per salvarli, a pochi giorni da Halloween, dal pericolo numero uno: il rapimento. I poveri mici potrebbero, infatti, finire nelle grinfie di chi, nella notte delle streghe, si diverte a mettere in scena macabri sacrifici e riti esoterici nei boschi. Dopo cinque anni di intensa campagna pro gatti neri e di ronde nei luoghi a rischio, il numero dei randagi immolati il primo novembre è calato. «Ma l’allerta resta alta – spiegano i volontari dell’Aidaa – soprattutto in certe zone, tra cui il Varesotto, conosciuto come uno dei luoghi magici della Lombardia e quindi oggetto di celebrazioni di lugubri riti semi propiziatori. L’attenzione resta alta perché la morbosa attenzione verso i mici neri da parte di persone che poi li uccidono o li torturano nel corso di vari riti è ancora presente, visto che il gatto nero ancora oggi viene considerato come animale portatore di sfortuna».
Stando alle stime dell’osservatorio sono almeno 30 mila i gatti neri, randagi e non, che per diversi motivi vengono uccisi ogni anno in Italia, come sono almeno 15 milioni gli italiani che ogni giorno alla vista di un gatto nero fanno gli scongiuri. Pertanto l’Aidaa lancia un appello ed invita ad aderire alle ronde, per salvare questi dolci ed innocenti animali, oltre che a prestare particolare attenzione ai propri gatti neri, magari liberi nel giardino di casa. «La questione delle uccisioni di gatti neri – spiega Lorenzo Croce, presidente del gruppo – è tremendamente seria e noi non abbassiamo la guardia».
Nell’antico Egitto il gatto nero era considerato portatore di fortuna. Si diceva che le famiglie che possedevano un gatto nero si ammalavano meno rispetto a chi non ne possedeva uno. Anche in molti Stati Europei, tra i quali la Gran Bretagna, i gatti neri vengono considerati portatori di fortuna e, come tali, vengono aiutati ed accuditi, oltre ad essere legati a tantissime leggende.
E’ perciò auspicabile che, attraverso una forte presa di consapevolezza, le persone si rendano conto di quanto poco senso abbiano le superstizioni: non sono i gatti neri a portare “sfortuna”, ma l’ignoranza.
http://www.ilgiornale.it/milano/riti_esoterici_ronde_salvare_gatti_neri/18-10-2010/articolo-id=480858-page=0-comments=1
http://guide.supereva.it/antropologia/interventi/2010/04/il-gatto-nero-origine-di-una-superstizione
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
jane
dice:Ho nutrito talmente tanti gatti neri nella mia vita che adesso dovrei essere la persona piu’iellata che esista a questo mondo,e invece mi considero una donna fortunatissima nella vita,in ogni campo.
Nella mia casa ho una bellissima gatta nera,salvata dalla strada.E’la gatta piu felice del mondo perche’ha trovato una padroncina che sa sorridere alla vita …e di conseguenza la vita sorride a lei….!!
LA SFORTUNA ,E’ LA CONSEGUENZA DI UN “ATTEGGIAMENTO OSTILE “ALLA VITA O AD ESEMPIO DI UN ATTEGGIAMENTO SUPERSTIZIOSO VERSO IL PASSAGGIO DI UN GATTO NERO..!
CREDO CHE L’UNICA COSA CHE PUO’ PORTARE” GRANDE SFORTUNA” E’ ESATTAMENTE IL CONTRARIO ,OSSIA UCCIDERE,O TOGLIERE LA VITA….ALLORA SI CHE VI PREPARERETE AL PEGGIO!
QUINDI RISPETTATE E AMATE I BELLISSIMI ,DOLCISSIMI E MITICI I GATTI NERI.
Daria Mazzali
dice:Adoro i gatti neri (Halloween un po’ meno 😆 )
ho una gatta nera che, nonostante l’età (16 anni), è uno splendore…
Barbara Primo
dice:Da quando conosco Lorenzo (dieci anni) ci siamo accorti che le rare volte che ci ha attraversato la strada un gatto nero era sempre poco prima (mezz’ora-un’ora) di un appuntamento importante, per esempio andando al vernissage della sua prima mostra qui in Francia o cose del genere… e subito dopo ci sono successe sempre delle belle cose, i progetti che avevamo andavano a buon fine! Per di più di gatti neri ne vediamo veramente pochi e quei quattro che abbiamo incontrato negli ultimi anni ci hanno SEMPRE attraversato la strada!!! Sarà perché “pensiamo positivo”… 🙂
Lentijini
dice:la cosa allucinante qui è che la gente superstiziosa solitamente non sa nemmeno l’origine delle superstizioni in cui crede! ignoranza nell’ignoranza. Davvero: quanti sanno perchè venerdì 13 porta sfortuna? o perchè i corvi sono considerati presagio di morte? o perchè sedersi in 13 a tavola non va’ bene? sono piccole curiosità divertenti, ma di sicuro i veri superstiziosi nemmeno le conoscono. Eppure si sentono in diritto di fare del male… senza nemmeno sapere il motivo.
Lentijini
dice:dato che ho lanciato il sasso….
Venerdì 13: Quando i Templari cominciarono a rappresentare un problema per la santa sede, il Papa mandò delle lettere segrete a uomini di fiducia che erano vicini (fisicamente) ai membrei dell’ordine dei Templari; le lettere dovevano essere aperte in un determinato momento e contenevano l’ordine di ucciderli tutti lo stesso giorno in modo che nessuno avrebbe potuto reagire. Il fatidico giorno era venerdì 13 ottobre 1307. Data la carneficina, di lì in avanti venne considerato un giorno sventurato.
I corvi: i corvi sono bestiole furbe e nel medioevo avevano capito che quando sentivano canglore di armature e spade e urla di battaglia, di lì a poco avrebbero avuto un bel po’ di cadaveri da mangiare. Così spesso erano attirati dal rumore di eserciti che partivano o si spostavano. Di fatto accompagnavano molti soldati veso la morte. Per questo è rimasta la credenza che siano un presagio di morte.
13 a tavola: sull’onda del venerdì 13 questo numero è stato legato a diverse superstizioni oscure. Sedersi in 13 a tavola non è un problema, ma la superstizione vuole che il primo ad alzarsi sarà il primo a morire. Un po’ come un macabro lancio del bouquet.
Akentos
dice:Grazie, non sapevo…però a mia discolpa posso dire di non sapere cosa sia la superstizione e di non leggere un oroscopo da vent’anni…amo i gatti, qualsiasi colore abbiano, non sono mai stata di un gatto nero, anche se uno mi prese in affidamento per molto tempo…fino a quando un umano mostro della zona non decise di agire..
Silvia
dice:Il destino dell’uomo e’ nel suo DNA,e….. un povero gatto nero e’ solo un animale che popola il mondo…..l’uomo con gli inquinamenti,i cibi alterati ,killer ogni giorno…..sara’ la sua sfortuna………e se la procuracon le proprie mani.
Lentijini
dice:Verissimo, anzi, con tutti i danni che fanno gli uomini, dovrebbero essere gli animali a fare gli scongiuri quando vedono passare un essere umano! 😛
claudia spagnuolo
dice:Ho una bellissima gatta nera che e’ arrivata da sola e vive con i miei 4 cani. Gli hanno sparato con un fucile ad aria compressa e ora vive , bene, nonostante un pallino nel polmone che non e’ stato possibile togliere. E’ bellissima e dolcissima e credo che chi ci danneggia realmente e’ la sopravvivenza di queste persone che disgraziatamente ancora sopravvivono nelle nostre citta’ e campagne . Spero che provino sulla loro pelle cio’ che fanno agli animali, sarebbe la cosa piu’ giusta!
Annalisa Ruffo
dice:Claudia credo profondamente che “Chi di spada ferisce, di spada perisce”, in un modo o nell’altro…
claudia spagnuolo
dice:Mi auguro fortemente che tu abbia ragione, ma questo avverrebbe se ci fosse giustizia in questo mondo, ma non mi pare che esista per cui credo che questa gente continuera’ nella loro opera idiota e criminale che ci fa vergognare di appartenere alla loro stessa categoria di esseri cosiddetti ” umani”.L’unico risultato e’ che adesso ogni volta che la gatta esce ho paura di non rivederla piu’ , e non posso impedirglielo perche’ abito in campagna e oltretutto sarebbe per lei una grossa cattiveria chiuderla in casa.
olmar
dice:Pashá, il mio gatto nero (otto anni, otto Kg) dorme felice, sopra il mio guanciale, mentre io leggo questo. Ë un gatto molto dolce.