Istituita dall’Onu nel 2013, la Giornata Mondiale della Fauna Selvatica rappresenta un’occasione per riflettere sulla salvaguardia delle specie selvatiche e sulle azioni da intraprendere prima che, per molte di loro, sia troppo tardi.
Secondo i dati riportati dalla Lista Rossa delle Specie Minacciate, stilata a cura dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), attualmente sono considerate in pericolo critico oltre 8.400 specie di fauna e flora selvatiche. Altre 30.000, invece, sono attualmente ritenute in pericolo o vulnerabili.
La situazione in Italia
Nel nostro Paese, le stime dell’ISPRA contano 60.000 specie di fauna selvatica terrestre. Di queste, è considerato minacciato o in pericolo il 23% dei mammiferi e il 27% degli uccelli nidificanti.
Solo nel 2022 l’Enpa ha accudito circa 12600 animali selvatici, soccorrendone 6618 e liberandone 6251: numeri che sottolineano come la situazione sia piuttosto allarmante. Il WWF ritiene il nostro Paese un “crocevia di crimini contro la fauna selvatica”: le norme contro il bracconaggio esistono, ma non sono sufficienti a tutelare le specie a rischio.
Pericoli principali per le specie sono i cambiamenti climatici, la caccia e il commercio illegale di quelle protette o esotiche. Minacce queste non solo per gli animali, uccisi barbaramente, ma anche per l’uomo.
La distruzione degli ecosistemi e il commercio illegale di animali, infatti, sono il modo migliore per favorire la diffusione di malattie zoonotiche, come accaduto con il Covid. Oggi, tre quarti delle infezioni possono definirsi zoonosi, cioè malattie trasmesse da animali infetti all’uomo. Il commercio di animali, vivi o morti, che ospitano agenti patogeni è un rischio enorme per la salute pubblica.
Senza contare la questione etica: nel 2022, è ora di dire basta a qualsiasi tipo di sfruttamento nei confronti degli animali, domestici o selvatici che siano: con le tue scelte, anche tu puoi fare la differenza.
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