Giornata mondiale delle api, custodi della biodiversità

Oggi 20 Maggio 2019, si celebra la seconda edizione della giornata internazionale dedicata alle api. Ad oggi conosciamo 20’000 specie di api e tutte sono minacciate dall'attività umana che rischia di minare le condizioni di sopravvivenza di questo prezioso insetto, custode della biodiversità terrestre. I pesticidi, rappresentano la più grande minaccia.

Oggi, 20 Maggio 2019, si celebra la seconda edizione del World Bee day, nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo di questi insetti, essenziali per l’equilibrio dell’ecosistema, la cui sopravvivenza è minacciata dall’attività umana, dal cambiamento climatico, inquinamento e dall’utilizzo spropositato dei pesticidi.

Sono i numeri in primis a decretare l’importanza delle api.

Secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO),  il 90 % di prodotti alimentari in tutto il mondo proviene da circa 100 specie vegetali:  71 tra queste, sono impollinate dalle api. La maggior parte delle colture dipende dall’impollinazione degli insetti: le api hanno un valore fondamentale per la conservazione della biodiversità. Eppure, stando alle stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), le api sarebbero soggette a livelli di estinzione tra le cento e le mille volte più elevati del normale.

Oggi alcuni rappresentanti di Stati membri dell’Unione Europea si riuniranno per discutere l’attuazione del “Bee Guidance Document”, nel quale sono contenuti gli standard per la valutazione della tossicità, elaborati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) già nel 2013.

I pesticidi rappresentano la minaccia più grande per questi impollinatori.

Nel 2012, nuove scoperte scientifiche hanno indicato che alcuni insetticidi presentavano rischi elevati per le api, in particolare i neonicotinoidi: tre pesticidi di questa classe di sostanze chimiche – clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam – sono state dichiarate pericolose sia per le api mellifere, sia per quelle selvatiche (bombi e api solitarie). Lo ha ribadito l’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) dopo un’attenta revisione della letteratura scientifica sul tema (588 studi), avviata nel 2015. Leggi lo studio: Neonicotinoidi: confermati i rischi per le api.Dopo numerose battaglie, sono stati messi al bando.

Recentissima inoltre è la diffusione di un nuovo studio condotto dal team di ricercatori dell’università del Texas, ad Austin secondo cui il glifosato, l’erbicida più usato al mondo, sia molto dannoso per le api: abbatte la popolazione di batteri “buoni” presenti nel loro intestino e le espone ad un altissimo rischio di infezioni e morte.

 

Ecco alcuni approfondimenti sul tema:

Piano Bee: l’era delle api robotiche è alle porte?

Francia: “no a tutti i pesticidi che uccidono le api!”

“Se l’ape scomparisse dalla terra all’umanità resterebbero quattro anni di vita; niente più api, niente più impollinazione, niente piante, niente alberi, niente esseri umani”. 

Questa frase, che seppur con qualche obiezione è stata attribuita ad Albert Einstein, rischia di diventare una tragica profezia. Auspichiamo che si trovino da subito soluzioni che favoriscano il sano ripopolamento delle api.


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