E\’ tradizione che i bracconieri Ischitani al pari dei loro \”colleghi\” Siculi e Calabri sullo Stretto di Messina, di questo periodo abbiano tirato giù dal chiodo lo schioppo (leggasi fucile) per impiombare impunemente la nostra fauna selvatica – patrimonio di tutti – durante la migrazione di ritorno verso il nord, incuranti del fatto che in questo periodo non solo la caccia è chiusa già da qualche mese, ma infischiandosene, pur sapendo, che l\’uccisione dei selvatici in questo periodo possa creare un doppio danno essendo questo il periodo di nidificazione.
Ma la tradizione è tradizione… e va rispettata e allora ecco udirsi i primi colpi di fucile sia sullo Stretto di Messina che nelle isole del Golfo di Napoli, lungo le coste, dove veleggiano i selvatici che faticosamente cercano di raggiungere il nord europa.
Poichè come detto prima, la tradizione è tradizione ed ecco allora anche… spuntare le Guardie Giurate del WWF che ormai da quasi 10 anni allestiscono dei campi antibracconaggio in detti luoghi: Stretto di Messina; Ischia e isole minori; Valli Bresciane; luoghi ove è fortemente radicato il bracconaggio ed è quindi necessario effettuare dei controlli contro questi specifici reati. Le Guardie WWF con la loro azione e presenza \”denunciano\” in maniera dirompente alle istituzioni pubbliche, la necessità di un controllo serio, puntuale, quotidiano. Scomodi controllori che pongono in imbarazzo Forze di Polizia e istituzioni che sembrano invece non accorgersi di nulla.
Le Guardie del WWF non vogliono certo sostituirsi allo Stato, ma solo pungolarlo e spingerlo ad effettuare con puntualità i loro compiti istituzionali, coadiuvandoli, supportandoli ed effettuare mirati servizi antibracconaggio, anche congiuntamente, ed è quello che sta accadendo ad Ischia.
Le Guardie del WWF giungono in sordina nell\’isola con mezzi e attrezzature e dopo il primo giorno dedicato alla logistica e sistemazione, non fanno in tempo ad effettuare il primo servizio di vigilanza che subito si presenta il primo \”problema\” dando così un segnale forte e chiaro ai bracconieri ischitani: viene arrestato un bracconiere a Lacco Ameno sopreso dalle Guardie Brocchi, Fanelli e Presenzini ad esercitare tale attività illecita fuori delle mura domestiche a circa 30-40 metri distanza dalla propria abitazione, cosa che avrebbe consentito al bracconiere di rifugiarsi in casa di fronte ad un eventuale pericolo, ma ciò non gli è servito, perchè le Guardie operanti diventate per l\’occasione degli alpinisti, scendono pericolosamente uno scosceso e scivoloso costone alto circa 70 metri e giunti silenziosamente alle spalle del \”Bracco\” che dopo il consueto tentativo di fuga – e dopo due rovinose cadute- viene bloccato e disarmato.
Chiesto l\’ausilio dei Carabinieri di Casamicciola e dopo la perquisizione domiciliare, saltano fuori altri 4 fucili illegali: arresto obbligatorio in flagranza. Il giorno di Pasquetta processo per direttissima a Napoli, il bracco viene condannato ad anni 1 e mesi 2 di reclusione senza sospensione condizionale della pena perchè aveva già usufruito di due sopensioni condizionali nel passato seppur per precedenti non specifici.
Come primo giorno non c\’è che dire: un bel biglietto da visita.
I giorni successivi sono stati un crescendo continuo di interventi, fughe, catture, un bracconiere viene filmato con un bel primo piano, sorpreso su una scogliera in Località Scannella di Panza, armato di fucile a cacciare alle 06.00 del mattino, stesso copione: fuga, inseguimento, chiesto e ottenuto ausilio dai Carabinieri di Ischia che invia una motovedetta perlustrazione della scogliera e salta fuori un fucile calibro 20 con matricola abrasa e 70 cartucce, il bracco lascia sulla scogliera il giubbetto, le sigarette, il cane e si dilegua nella boscaglia soprastante forte della conoscenza dei luoghi.
Piccola indagine, visione del filmato e… indentificazione del soggetto, trattasi di un noto commerciante, salumiere di Forio, denuncia a piede libero.
Altre denunce a piede libero per S.C. di Campagnano, poi S.S. di Barano, ed ancora B.G. di Ischia, ritrovati e sequestrati 13 fucili illegali anche con la matricola abrasa tra cui un moschetto 91 modificato, centinaia di munizoni, 500 solo in un giorno, fucili che spuntano da ogni anfratto, scogliera, decine di denunce contro ignoti, e il 30 maggio un intervento davvero singolare, inseguimento di un bracconiere che si faceva precedere da un minorenne in funzione di vedetta, fuga e abbandono di 5 cinturoni con relative munizioni, battuta l\’intera zone e salta fuori, appositamente scavata in una parete di tufo una piccola grotta opportunamente ricavata e debitamente occultata da frasche e ramaglie per mimetizzarla. Trovata la grotta, all\’interno la sorpresa: un tombino di acciaio di circa 60 x 60 cm del peso di circa 70 kg a protezione di qualcosa di prezioso. Detto tombino era affogato nel cemento armato e saldato su dei tubolari di ferro, nessun problema, già previamente attrezzati ad ogni evenienza con un piede di porco, mazza, scalpello martello sega a ferro e altri attrezzi dopo circa 1 ora di lavoro si è riusciti ad avere la meglio e… sorpresa, sotto il tombino di acciaio appare… una cassaforte anch\’essa saldata e affogata nel calcestruzzo. Si tenta a colpi di mazza e di piede di porco di scardinarla… nulla da fare: inviolabile.
Ci arrendiamo? neppure per sogno! Con l\’ausilio dei C.C. di Barano facciamo arrivare sul posto due squadre dei Vigili del Fuoco di Ischia che muniti con cannello ossidrico con punta da taglio, dopo 20 minuti di marcia in mezzo al bosco per raggiungere i luoghi e circa due ore di lavoro attorno alla cassaforte, riescono ad avere la meglio. Al suo interno… solo un richiamo, una batteria e un timer, e l\’evidente spazio e rifugio per il fucile che non è stato recuperato, probabilmente rimasto in mano al bracco in fuga che ora troverà un nuovo nascondiglio. Pensate a quanto lavoro è stato dedicato per allestire la \”tana del Bracconiere\” e a quali costi: due lucchetti blindati antitaglio, un tombino in acciaio di 70 Kg, una cassaforte, un grosso tubo in acciaio affogato nel cemento, opera di scavo ecc.
Ma non è finita qui, poco distante in una rimessa attrezzi con finestre e porta in ferro e lucchetto blindato scorgiamo al suo interno diverse munizioni, chiediamo e otteniamo del P.M. di turno descritta la situazione, l\’autorizzazione ad abbattere ogni ostacolo che si frapponesse alla ricerca di armi, i Vigili del Fuoco agevolmente con un frullino a motore tagliano il lucchetto, perquisizione, saltano fuori centinaia di munizioni, una trappola illegale a scatto. Denuncia contro ignoti, ma è ovvio dopo la visura catastale diventerà noto e si beccherà una denucia a piede libero per omessa custodia di munizioni e detenzione illegale di mezzi di cattura non consentiti.
Insomma una settimana e mezza fitta di interventi: di notte, all\’alba, anche mentre si accingevano a pranzare: segnalazione; salto del pasto; corsa; individuazione e cattura del bracco; con denuncia a piede libero, quel giorno le Guardie non hanno mangiato, ma sono state lo stesse state ripagate con un pieno di soddisfazione.
La cronaca locale e la televisione hanno fatto ampi reportage sugli accadimenti e vi assicuro hanno avuto un\’effetto dirompente. Tutti i bracconieri hanno terrore della Guardie del WWF. Ora un silenzio irreale regna sull\’isola, non si assiste più a quel fuoco di fila che ricordava l\’ultimo dell\’anno… era quallo che volevamo: nessuno sparo, nessuna azione di bracconaggio sfacciato, evidentemente abbiamo colpito duro, precisi e puntuali.
Il loro sfogo sui giornali locali per bocca di un\’anonimo articolista titolava: I leoni del WWF hanno invaso L\’Isola… e giù una serie di contumelie contro le nostre Guardie ree di terrorizzare i \”poveri bracconieri\” e di stroncare una tradizione isolana, sostenuta anche da 5 sindaci su 6 (il sesto comune è commissariato) dell\’isola partenopea.
I numeri del WWF relativamente alla prima decina di giorni: 13 fucili recuperati e sequestrati; quasi 1.000 munizioni, una trappola a scatto 5 richiami acustici, 1 persona arrestata e condannata; 7 persone identificate e denunciate a piede libero; 20 denunce contro ignoti, perquisizioni, inseguimenti a piedi e con motoscafi, intervento di motovedette; dei vigili del fuoco; Carabinieri e Forestali, le Guardie WWF hanno collaborato con tutte le forze dell\’ordine ed assieme a loro si è potuto raggiungere questi risultati.
Quello che è mancato per essere ancora più incisivi e autonomi era un adeguato natante, ma si spera di poter rimediare per il prossimo anno.
Il campo è ancora in corso e continuerà fino alla fine di maggio, per la \”gioia\” dei bracconieri Ischitani che non possono più impunemente sparare sfacciatamente anche in mezzo alla pubblica via come invece accadeva qualche anno fa!
A cura del Coordinamento Nazionale Guardie Giurate WWF
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