LIFE è lo strumento finanziario della Comunità Europea per progetti in favore della conservazione ambientale.
Ha avuto inizio nel 1992 ed è in via di conclusione la sua seconda fase (1996/1999); il totale dei finanziamenti della UE per questa misura economica ammonta globalmente a 450 milioni di Euro.
LE DIRETTIVE COMUNITARIE I due strumenti legislativi di riferimento per la protezione della natura ( e per i relativi finanziamenti LIFE) nei Paesi dell’Unione Europea sono la Direttiva 79/409/EU, nota come “Direttiva Uccelli” e la Direttiva 92/43/EU, nota come “Direttiva Habitat”.
Queste due leggi comunitarie contengono le indicazioni per conservare la biodiversità nel territorio dei 15 Stati Membri. In particolare, contengono degli allegati con le liste delle specie e degli habitat di interesse comunitario e, fra questi, quelli considerati prioritari, ovvero maggiormente minacciati.
Queste due direttive, che risultato coerenti anche con quanto stabilito dalla Convenzione sulla Biodiversità (Rio de Janeiro, 1992), prevedono anche la
realizzazione di una rete di aree caratterizzate dalla presenza delle specie e degli habitat individuati. Queste aree sono denominate Zone di Protezione Speciale (ZPS) se identificate per la presenza di specie ornitiche, e Siti di Importanza Comunitaria (SIC) se identificate in base alle specie e agli habitat della “Direttiva Habitat”.
LA RETE NATURA 2000 La Rete Natura 2000 è la rete di Siti di Interesse Comunitario (SIC) e si pone come obiettivo la conservazione della biodiversità negli Stati Membri dell’Unione Europea. Ad oggi, molti dei 15 Paesi dell’Unione Europea hanno proposto la lista dei siti individuati; in Italia la lista è stata redatta dalle Regioni e dalle due Province Autonome di Trento e Bolzano nell’ambito del progetto BioItaly coordinato dal Ministero dell’Ambiente. Questa prima fase si è conclusa nel Giugno 1998.
La seconda fase, prevede che l’Unione Europea, in accordo con gli Stati Membri, valuti e selezioni la lista definitiva dei Siti. Questa fase si concretizza nell’ambito di seminari scientifici internazionali, organizzati per regioni biogeografiche (Regione Alpina, Regione Continentale e Regione Mediterranea).
Sulla base della lista dei Siti individuati, entro il 2004, gli Stati Membri devono quindi designare le aree meritevoli di protezione e stabilire le linee di sviluppo del territorio compatibili con la conservazione della natura (terza fase).
La quarta e fondamentale fase deve affrontare la gestione delle aree della Rete Natura 2000 composta da Aree di Protezione Speciale (SPA) per conservare le 181 specie di uccelli elencati nella “Direttiva Uccelli” e da Aree Speciali di Conservazione (SAC) per conservare circa 200 tipi di habitat, 200 specie animali e 500 specie vegetali elencati nella “Direttiva Habitat”. Gli Stati Membri dovranno predisporre piani di gestione per le misure di tutela nel rispetto delle realtà socio-economiche locali.
LA SITUAZIONE IN ITALIA ED IN EUROPA Fino ad ora, in Europa sono state individuate 1700 SPA (pari a 10 milioni di ettari) e 5571 SAC (per un totale di 2.200 di ettari).
In Europa sono stati attualmente proposti oltre 6.500 SIC per una superficie complessiva di circa 265.000 Kmq; in Italia sono stati proposti oltre 2.500 SIC per un totale di oltre 46.000 Kmq. Il numero dei SIC Italiani è molto più
elevato rispetto agli altri Paesi della Comunità Europea, la media infatti è di 439 SIC per ogni nazione. Questo è dovuto alla ricchezza naturale del nostro Paese e anche al fatto che in alcune nazioni europee, si è spesso preferito, anziché definire un comprensorio esteso, identificare localmente numerosi siti più piccoli.
Attualmente il WWF ITALIA gestisce, direttamente o su incarico Amministrazioni Pubbliche, oltre 15 progetti finanziati, nel corso degli anni, dallo strumento LIFE.
Fonte: WWF Italia
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