I Topi ci Proteggono

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Attenti ad uccidere i topi, potreste scatenare un’epidemia di peste. E’ questo il monito che appare in questi giorni sulla rivista Nature. La Morte Nera, che durante il Medioevo ridusse la popolazione d’Europa a un terzo di quella esistente all’epoca, è ancora un problema in alcune zone dell’Africa e dell’Asia. La trasmissione dell’infezione avviene tramite […]

Attenti ad uccidere i topi, potreste scatenare un’epidemia di peste. E’ questo il monito che appare in questi giorni sulla rivista Nature. La Morte Nera, che durante il Medioevo ridusse la popolazione d’Europa a un terzo di quella esistente all’epoca, è ancora un problema in alcune zone dell’Africa e dell’Asia. La trasmissione dell’infezione avviene tramite le pulci che vivono normalmente nelle tane dei ratti.

Uccidere in massa colonie di topi significherebbe alterare la catena biologica, tanto da indurre le pulci a cambiare comportamento. Non avendo più a disposizione il ratto, l’insetto cercherebbe un altro ospite e potrebbe scegliere l’essere umano, diffondendo il contagio.

Alcuni rircercatori dell’università di Cambridge hanno studiato al computer come cambierebbe il comportamento delle pulci se fossero eliminati sessantamila ratti. Se, dopo alcuni casi di contagio nel genere umano, si procedesse allo sterminio dei ratti, il numero di quelli ancora vivi sarebbe insufficiente ad attirare le pulci, che invece si dirigerebbero ancora maggiormente sull’uomo. In tal caso il contagio si spargerebbe a macchia d’olio. I ricercatori mettono quindi in guardia dal risolvere il problema di un evenutale contagio nell’uomo attraverso la sterminazione dei ratti.

Il dott. Ian Burgess del Centro Medico per l’Entomologia, ha affermato che le cose non sono cambiate rispetto a cento anni fa. Secondo quanto da lui affermato, le pulci dei ratti tendono a stare nelle tane piuttosto che addosso a questi animali, ma in caso di una forte diminuzione dei ratti, allora il numero delle pulci su ogni roditore tenderebbe a crescere in modo sproporzionato, aumentando il rischio di contagio.
A testimonianza della verità di quanto affermato, il dott Burgess ha ricordato come nei secoli passati in Inghilterra sia sempre stata rivolta particolare attenzione al conteggio del numero di pulci che ogni ratto trasportava sul suo pelo. Maggiore era il numero, maggiore era il rischio che un’epidemia di peste stesse per scoppiare.

di Barbara Nencini

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