Il Buddismo

Promiseland -

Se questa vita è bella, l’altra lo sarà ancora di più. Ma se pensi all’altra vita, se fai proiezioni sull’altra vita, se sogni un’altra vita, una vita dopo la morte, renderai questa vita così orribile, così malata che l’altra sarà ancora più abnorme. Primo suntra del Buddha Cos’è il buddismo ? Il buddismo è una […]

Se questa vita è bella, l’altra lo sarà ancora di più. Ma se pensi all’altra vita, se fai proiezioni sull’altra vita, se sogni un’altra vita, una vita dopo la morte, renderai questa vita così orribile, così malata che l’altra sarà ancora più abnorme.
Primo suntra del Buddha

Cos’è il buddismo ?
Il buddismo è una religione molto interessante che, rispetto al cristianesimo, insegna a vivere bene nella dura realtà quotidiana, senza doversi isolare o estraniarsi dal mondo. Sprona ad essere altruisti e, allo stesso tempo, si concentra molto sui meccanismi con cui si manifestano le emozioni conflittuali (responsabili di buona dei nostri disagi) e a coltivare quelle positive.
Il cristianesimo, pur indirizzando anch’esso i fedeli ad avere un comportamento benevolo, i benefici promessi non sarebbero però ottenibili specificatamente nella vita terrena ma bensì in quella ultraterrena: cioè comportandosi bene qui, dovremo poi essere premiati là (nel regno di Dio).
Il buddismo analizza inoltre, con molta enfasi, i problemi fondamentali della vita, ovvero cos’è la vita, cos’è la morte e come si ottiene la felicità.
La massima aspirazione per i buddisti
Il tutto converge poi in un unico punto:  l‘illuminazione spirituale, chiamata anche “Buddità” o “natura di Budda”. Lo stato d’essere che si ottiene con il perseguimento degli insegnamenti buddisti, caratterizzato da un infinita gioia, l’imparzialità dai sentimenti ostili e una profondo altruismo.
Secondo il buddismo le capacità necessarie a raggiungere l’illuminazione spirituale sono innate in noi, le soluzioni sono già pronte, ci serve solo portarle alla luce.
Le varie correnti buddiste
Le varie filosofie buddiste esistenti, si dividono in.

  • Buddismo Hinayana
  • Buddismo Mahayana
  • Buddhismo Vajrayana

Dell’Hinayana si è conservata solo una denominazione, il Buddismo Theravada, quello diffuso in Sri Lanka, Birmania, Thailandiae Laos.
Del Mahayana esistono varie denominazioni: l’Amidismo o Buddismo della Terra Pura, il Buddismo Nichiren, il Buddismo Tiantai, il Buddhismo Tendai, il Buddhismo Zen e via discorrendo.
Il Mahayana è diffuso in Cina, Giappone e Vietnam, mentre il Buddhismo Vajrayana si divide in tre correnti: il Buddhismo Tibetano, il Buddhismo Shingon e il Buddhismo Newar ed è diffuso in Tibet, Mongolia, Calmucchia, Russia, in alcune zone della Cina e del Giappone.
Il buddismo più diffuso in Occidente
La corrente di buddismo più diffusa in Occidente è quella della scuola del Soka Gakkai*, fondata da Nichiren Daishonin (si pronuncia Nicieren Daiscionin) e attualmente presidenziata da Daisaku Ikeda.
Nichiren Daishonin è stato un giovane monaco con particolare vocazione allo studio, il quale visitò numerosi templi per comprendere a fondo le qualità e i difetti delle varie dottrine esistenti. Dopo 15 anni di ricerca arrivo a fondare il proprio Buddismo, basato sugli insegnamenti el budda Shakyamuni e le successive interpretazioni date da grandi studiosi, filosofi indiani, cinesi e giapponesi.
Il mantra della Soka Gakkai
Una delle pratiche più attuali del buddismo Soka Gakkai è la recitazione quotidiana del mantra “Nam-Myoho-Renge-Kyo“, un frase che racchiude in se l’essenza del buddismo e porta all’illuminazione. Il suono generato dalla ripetizione di questo mantra, secondo gli adepti, determina l’armonizzazione nei confronti dell’universo.
L’ideale sarebbe recitarlo almeno 1 ora al giorno, distribuita secondo le proprie esigenze, come ad esempio mezz’ora al mattino e mezz’ora la sera.
I benefici indotti dal buddismo
Se non si impara a controllare la mente ci avventuriamo nel percorso dell’esistenza come chi si muove nell’oscurità armato solo di una piccola candela che rischiara a malapena ciò che lo circonda. Tutto intorno c’è un mondo di ombre, incertezze, paure, passi falsi e sofferenze. Grazie all’illuminazione è possibile invece illuminare il cammino ed eliminare tutto ciò che fino al giorno prima ha generato incertezze.
Le difficoltà del buddismo
Molti degli insegnamenti del buddismo sono difficili da accettare per un occidentale che basa la quasi totalità della sua esistenza sul razionalismo.  Però, i benefici indotti dal buddismo, nonostante abbiamo poco collegamento con il razionale, determinano e hanno determinato nel corso degli anni dei risultati strepitosi ai suoi adepti.
Inoltre affidarsi unicamente sulla mente razionale è una forzatura, considerando che la stessa percepisce solo una minima parte della realtà.
*Soka Gakkai significa “società per la creazione di valore”.
(Foto di Proca © per Promiseland)

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20 commenti su “Il Buddismo”

  • Adriano

    dice:

    Rispetto il buddismo e l’ articolo di cui sopra, ma non sono d’accordo con la frase

    Il cristianesimo, pur indirizzando anch’esso i fedeli ad avere un comportamento benevolo, i benefici promessi non sarebbero però ottenibili specificatamente nella vita terrena ma bensì in quella ultraterrena: cioè comportandosi bene qui, dovremo poi essere premiati là (nel regno di Dio).

    Da cristiano posso dire che non ci è chiesto di comportarci bene qui per vivere poi in paradiso, ma ci è chiesto di vivere nel bene qui per cominciare a gustare il paradiso qui sulla terra (Gesù lo chiamava “centuplo”…anticipo) e poi godere il paradiso nell’aldilà. Ma il godere nell’aldilà è un fatto oggettivo dovuto al fatto che si è in presenza di Dio, cioè di colui cui il ns “cuore” è fatto e desidera come compimento.

  • Aldo

    dice:

    Ciao Adriano,
    grazie per il commento, rileggendo ho effettivamente enfatizzato troppo questa distizione che pur essendoci, non è così netta come si evince leggendo l’articolo. Perchè il cristianesimo, come dici giustamente tu, ha una visione simile, se pur il percorso spirituale buddisma ha “investito” molto di più, nella massimizzazione della qualità della vita terrena.
    Ti ringrazio che hai sollevato la questione e avermi permesso di spiegarmi meglio, buona giornata
    Aldo

    • Barbara Primo

      dice:

      Ciao Aldo, l’aspetto che mi ha da subito colpita molto del buddismo è questa possibilità di coesistenza con altre religioni… complimenti per l’articolo, esauriente e ben scritto come sempre. 🙂

    • lorenzo acerra

      dice:

      L’ -Aiutati che Dio ti aiuta- e’ un concetto enfatizzato dal Budda a livelli di professionismo, perche’ l’insegnamento suo e’ di ritornare alla conoscenza della legge di natura (dharma), sviluppare un’etica sostenuta da un livello di conoscenza dell’illusione e sviluppare l’altruismo che matura quando ci siamo ripuliti dall’illusione e la nostra mente e’ limpida e saggia.
      Quando abbiamo fatto ordine nel 99,9999 della prigione in cui siamo… ci troveremo di fronte all’anima e i mondi spirituali superiori, come lui e gli altri dopo l’illuminazione. Beato chi ha tempo per fare tutto questo!
      Ma fare solo un passo o due gia’ da’ molte soddisfazioni. Nel mio “DENTI TOSSICI” , sulla prima pagina compariva: “Qualunque cosa fai l’importante e’ che la tua mente sia LIMPIDA e che trabocchi di amore altruistico”.
      Che e’ una traduzione della frase del Budda: “Whatever you do, do it with Metta”.

      • lorenzo acerra

        dice:

        -Metta- significa l’altruismo che viene fuori da chi ha preso rifugio nel Dharma (legge di natura), chi ha lavorato per liberarsi dagli attaccamenti e l’illusione, e siede ogni ora un’ora o due per fare una delle tecniche menzionate sopra nell’articolo, io ho fatto Vipassana.

        • Barbara Primo

          dice:

          Ok, volete che vi dica la verità? Ammiro tantissimo i buddisti, li trovo sereni, nel senso che li guardi in faccia e irradiano tranquillità… a Tokyo anni fa ho assistito alla preghiera in un tempio buddista… non me ne sarei andata via più… ma la cosa che non riesco a fare è… fermarmi, prendermi il tempo… non che corra sempre, faccio le cose con calma e mi prendo il tempo per farle bene… ma il solo pensiero di fermarmi un’ora… mi dico che non posso… magari vado a letto la sera e resto appositamente sveglia un’ora per riflettere… forse dovrei rivedere qualcosa…

  • Aldo

    dice:

    Grazi mille Barbara,
    mi fa molto piacere. Questi articolo sono il sunto di un libro che sto per concludere in cui si parla di molti “ingredienti” che compongono la ricetta di un vita felice. Come dici tu non è facile, anche sapendo la direzione giusta da pereguire, raggiungere un alto livello di soddisfazione che allo stesso tempo tenga in considerazione anche chi ci sta intorno (persone, animali, ambiente ecc. ecc.). La difficoltà è in primis dovuta alla realtà Occidentale che è un concentrato di stimoli che favoriscono i pensieri ostili, in secondo luogo il 50% circa del nostro carattere è determinato dalla genetica (questo è stato dimostrato confrontando i gemelli omozigoti che, pur inseriti i contesti completamente differenti, hanno comunque mantenuto un carattere analogo).
    Tuttavia, anche se le difficoltà non mancano, vale la pena investire il proprio tempo in queste tematiche (in fondo il decorso della nostra esistenza non cambia, è solo questione di cambiare il modo di pensare / agire).
    C’è anche da dire che, coloro che si devono confrontarsi con una malattia che porta irrimedialmente alla morte, il più delle volte questa condizione li porta a diventare illuminati e a vivere i giorni pienamente: poi c’è anche chi si abbatte e cade in depressione, ovviamente.
    Per vivere veramente a pieno bisognerebbe pensare come chi si trova in quella malcapitata situazione ma in realtà sta bene, solo che farlo quando lo si è già è purtroppo troppo tardi.
    Grazie Lorenzo
    per enfatizzato l’articolo e per le testimonianze dirette.
    Sono in possesso di alcun tuoi libri, complimenti mi sono piaciuti molto e di tanto in tanto me li rileggo.

    • lorenzo acerra

      dice:

      per sintetizzare l’argomento piu’ possibile e spiegare da quale posizione il Budda ci sta parlando, io userei due parabole, quella dell’ubriaco….
      La parabola e’ quella dell’ubriaco che sta cercando disperatamente le chiavi di casa sotto un lampione. Un passante impietosito lo aiuta nella ricerca. Dopo 10 minuti pero’ chiede: “Ma è possibile che le abbia perse da qualche altra parte le chiavi?” “Possibilissimo, ma e’ solo qua che c’e la luce del lampione.”
      e l’altra…. la parabola sul fatto che non noi sappiamo nemmeno o immaginiamo in che casino stiamo: (scusate, rompo tutti le etichette, io qui sul computer la ho solo in inglese:)
      The Buddha’s parable of the burning house:
      When the roof was already burning, someone inside asked what it was like outside, whether it wasn´t raining, whether the wind wasn´t blowing perhaps, whether there was another house for them, and more of this kind.
      So the Buddha said: -Truly, friends, unless a man feels the ground so hot underfoot that he`d gladly exchange it for another sooner than stay, to him I have nothing to say”.

  • Barbara Primo

    dice:

    In effetti non mi lamento, già me lo “proibisco” da sola, ma mi rendo conto anche che sono fortunata, mi sento molto in pace con me stessa e spesso mi ritrovo in quello che leggo al riguardo e mi dico “ok continua così”, altre volte invece vorrei essere più “zen” (come dicono qui), voglio dire ancora di più di quello che sono. Credo anche di non aver perso le chiavi, né di aver il fuoco sopra la testa… ma il lavoro è lungo, intendo quello su noi stessi e so che non finirà mai, ma è a fin di bene. 🙂

  • Aldo

    dice:

    Lorenzo, bellissime quellle parabole del Budda, non le conoscevo.
    Barbara, si vede che sei una persona positiva e già ad un buon punto nel tuo percorso di vita (detto così sembra che sei a “buon punto” perchè sei vecchia ;)) , in realtà sarebbe meglio dire “ad un buon punto del percorso spirituale” ;)) )

  • Silvia

    dice:

    Buongiorno, solo una precisazione al vostro articolo: il Buddismo non è una religione, infatti non c’è nessun dio.
    Bhudda era un Illuminato che si ha lasciato consigli e metodi per raggiungere anche noi l’illuminazione…. e vale la pena di provare, se non altro migliora la vita

  • Luisa

    dice:

    Bellissimo il sunto sul Buddismo. Sono Buddista da 13 anni e sono contentissima di aver avuto l’occasione di conoscerlo.
    Il Buddismo è una religione e il Budda é in ognuno di noi e stà a noi farlo emergere. Invito tutti a sperimentare il Buddismo di Nichiren Daishonin nella vita almeno per un breve periodo. Grazie

  • VitTh

    dice:

    Ciao, quest’anno mi son deciso ad iniziare lo studio del Buddismo Tibetano ed anche se non ho ancora preso Rifugio penso di aver trovato la mia via che tra l’altro ben si accoppia all’etica vegan! 😉 per cui… qualche osservazione che vorrei fare: a parte il suntra –> Sutra, ci terrei a specificare che quelle indicate come filosofie (Hinayana, Mahayana, Vajrayana) sono in realtà i Sentieri o Veicoli ossia il nostro stato di coscienza, lo sviluppo interiore (e la motivazione per iniziare a percorrerli) e non sono una serie di testi. Per esempio nell’Hinayana si desidera la propria liberazione dal Samsara, nel Mahayana si aggiunge anche la ricerca costante dello sviluppo al massimo delle proprie potenzialità con l’obiettivo di raggiungere l’illuminazione a beneficio non solo mio ma di tutti gli esseri viventi = lo sviluppo della Bodhicitta, la mente dell’illuminazione (e finchè non desideriamo sinceramente l’illuminazione non siamo nel sentiero Mahayana). Quindi per esempio c’è un passo in più rispetto al sentiero Hinayana che è sicuramente necessario per approcciare il Mahayana. Il Vajrayana fa uso dei tantra al posto dei sutra per raggiungere più velocemente l’illuminazione che secondo questo sentiero è raggiungibile in poche vite o al limite in una sola perchè presuppone la conoscenza molto più approfondita dei tre tipi di mente, corpi e ambiente e quindi in ogni momento vengono usati tutti e per questo il raggiungimento delll’illuminazione è più vicino e rapido. Ma non esistono scorciatoie ma insegnamenti a diverso livello per persone diverse con differenti capacità: inoltre come potrei desiderare la liberazione di tutti dal Samsara (Mahayana) se non la desidero prima io? (Hinayana). Ci sono quattro scuole di filosofia, due seguono il sentiero Hinayana e due il Mahayana. E questo perchè Buddha ha insegnato le prime due scuole a coloro che avevavo motivazione Hinayana e le altre due a quelli che avevano motivazione Mahayana. Non son d’accordo sul razionalismo: il monaco Tibetano che seguo per gli insegnamenti è una delle persone che più fa uso costante di logica ed esempio di razionalità!

    • lorenzo acerra

      dice:

      quello che so io sul discorso sulla razionalita’ del buddista: La tecnica buddista ti fa scoprire, ti fa toccare con mano ogni volta che torni ad essa, una mente che e’ incredibilmente incontrollabile ed erosa dalle dipendenze. La pratica che io conosco, Vipassana, consiste nel concentrare il fuoco atomico della tua mente su te stesso, invece della solita modalita’ di focus esclusivo sulle dinamiche esterne.
      Dunque se la tecnica e’ fatta bene ti trasforma un rimbambito qualunque (lorenzo 1999) in uno che mette da parte con grande decisione tutto quello che e’ irrilevante ed e’ cosi’ pronto ad intuire le cose prima che accadano. Feci la tecnica e immediatamente adottai la razionalita’ che ne seguiva.
      Buddha da te vuole solo razionalita’, ma e’ la logica tutta peculiare che nasce in colui che sente il terreno che gli scotta sotto i piedi. E’ una logica senza precedenti. Se volete vi racconto la mia esperienza personale.
      Ispirato da una logica completamente diversa, coloro che mi conoscevano e cercavano di indovinare la mia prossima mossa non ci riuscirono in nemmeno un’occasione, nonostante la curiosita’ e gli sforzi. Dovete essere logici, ripeteva il Budda ai suoi discepoli. Ma e’ una logica che il mondo ha dimenticato! In un attimo improvvisai per me tutta un’altra carriera, partorendo “denti Tossici”, solo per dire la prima cosa, e conobbi la Tranfaglia (di cui ho parlato nell’articolo sull’Amalgama dentale e il Consiglio d’europa). E anche la Tranfaglia, lei una delle piu’ ribelli a Salerno rispetto alla cosiddetta -normalita’-, ribelle per amore delle figlie piccole che aveva dovuto guarire non con i professoroni ma con Muramoto (la macrobiotica) e Antonio Miclavez (rimozione amalgama), a volte si fermava a contemplarmi ammirata e non sapeva da dove mi venisse quella sicurezza in una situazione sulla carta a me sfavorevolissima. Ma la logica mi parlava chiaro!
      Da praticanti Vipassana , diceva il Buddha, siate egoisti, pensate ai vostri interessi. La pratica ti fa vedere un sacco di movimenti da ubriaco che facevi prima. Dunque fare i propri interessi significa evitare tutti questi stupidi scatti di dispersione di energia e i tentativi di controllo sull’incontrollabile, o di valutazione degli altri con mezzi ridicoli e super-primitivi. Uno capisce dove non vuole essere, e va avanti PER ESCLUSIONE con grande convinzione e grande chiarezza, fino a che non riesce a vederci piu’ chiaro. Ora noi siamo qui a fare tutti le stesse cose, ma Il povero Lorenzo nel 1999 non aveva proprio idea… buio fitto, quindi gli e’ servito entrare nella logica partorita dalla tecnica Vipassana, e ancora spera di svilupparla in futuro, appena ha un po’ di tempo!

  • Ciao Vith,
    grazie mille per la tua testimonianza, mi fa piacere che persone competenti come te possano intervenire e migliorare il contenuto di questo articolo.
    Devi sapere che la mia conoscenza sul Buddismo è relativa a ciò che ho imparato nel corso di seminari e nella lettura di libri sull’argomento, quello che ho esposto lo ritenevo corretto alla luce delle conoscenze acquisite ma, grazie a te, ora ne so molto di più. Anzi, tutti i lettori ne sanno di più !
    Grazie ancora e ciao 😉

  • lorenzo acerra

    dice:

    approfitto della presenza di VitTh per porgli una domanda che interessa me personalmente e forse mi puo’ indicare libri o siti (anche in inglese) dove trovare chiarimenti.
    Ma il Buddha, dai 35 agli 80 anni di eta’, 2500 anni fa, non ha insegnato solo Vipassana? ha lasciato istruzioni per i monaci, pe i laici ed ha insegnato Vipassana. A me questo mi risultava. Tecniche diverse sono state insegnate da altri illuminati buddisti della catena dei discepoli, io questo sapevo.
    Dove posso trovare notizie su questo che scrive VitTh? “Buddha ha insegnato le prime due scuole a coloro che avevavo motivazione Hinayana e le altre due a quelli che avevano motivazione Mahayana. “

  • Le difficoltà di cui si parla nell’articolo sono sono difficoltà di disciplina. La mente è come una scimmia abituata a fare tutto quello che le pare!
    Quando in noi sorge un pensiero, interagiamo con esso e le diamo tutta la nostra attenzione.
    Dobbiamo iniziare un allenamento, ma invece d’essere fisico, è mentale. La scimmia (la mente) va legata al palo della consapevolezza e ammaestrata.
    La grande differenza tra noi e un asiatico (ma di questi tempi nemmeno piu’) è che il nostro contenitore (inconscio) trabocca d’informazioni!
    Questa società trasmette un’infinita possibilità di stimoli che l’inconscio registra.
    Noi dobbiamo riuscire a svuotare il contenitore per stare meglio….

    • Grazie a te Lorenzo, si Thanavaro è stato uno dei miei Maestri e ne ho avuti altri, ma quello che mi è rimasto piu’ nel Cuore è il mio Maestro Radice Ghesce Ciampa Ghiatso che era l’abate del Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia…

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