Dal 2021, stop ufficiale a prodotti usa e getta come cannucce, piatti e posate: approvata il 21 Maggio 2019 la misura in via ufficiale dal Consiglio Europeo dopo il via libera del Parlamento Europeo lo scorso 27 Marzo 2019. Saranno sostituiti con altri fabbricati con materiali sostenibili incoraggiando lo studio di alternative capaci di offrire nuove prospettive di consumo all’interno di modelli di business innovativi. Si conclude quindi l’iter approvativo della direttiva e seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Gli Stati membri hanno 2 anni per recepire la legislazione nel loro diritto nazionale.
Questa direttiva fa parte di un quadro più ampio d’azione nell’ambito dell’economia circolare ed affronta in modo sostanziale il problema dei rifiuti marini e dell’inquinamento massivo da prodotti monouso. Secondo le indagini pubblicate dalla Commissione Europea, il 27% dei rifiuti marini è costituito da plastiche provenienti da materiali da pesca, il 49% è rappresentato dalle plastiche monouso, il 18% da materiali non plastici e il 6% da plastiche di altra natura.
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STOP USA E GETTA
Sono 10 sono le categorie di prodotto rinvenute più spesso sulle spiagge europee, insieme con attrezzature da pesca e dalla plastica oxodegradabile.
Le nuove regole introducono inoltre:
- la messa al bando dei prodotti per i quali esistono alternative sul mercato – bastoncini cotton fioc, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini, ma anche tazze, contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso e tutti i prodotti in plastica oxodegradabile;
- etichettature specifiche di alcuni prodotti;
- regimi di responsabilità estesa dei produttori riguardanti i costi di rimozione dei rifiuti, applicati a prodotti come i filtri dei prodotti del tabacco e gli attrezzi da pesca;
- un obiettivo di raccolta separata delle bottiglie di plastica del 90 % entro il 2029 (77 % entro il 2025) e l’introduzione di prescrizioni di progettazione per garantire che i tappi rimangano fissati alle bottiglie, ma anche l’obiettivo di integrare il 25 % di plastica riciclata nelle bottiglie in PET a partire dal 2025 e il 30 % in tutte le bottiglie di plastica a partire dal 2030.
Le direttive, si riporta all’interno del comunicato stampa ufficiale, comporteranno benefici sia ambientali che economici, come ad esempio:
- si eviterà l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente;
- si scongiureranno danni ambientali per un costo equivalente a 22 miliardi di € entro il 2030;
- si genereranno risparmi per i consumatori dell’ordine di 6,5 miliardi di €.
Frans Timmermans, Primo vicepresidente responsabile per lo sviluppo sostenibile, ha dichiarato:
“In Europa si avverte sempre più l’urgenza di fare il possibile per porre fine all’inquinamento da plastica nei nostri mari. L’Unione europea sta rispondendo a questa chiara richiesta dei nostri cittadini. Abbiamo adottato misure ambiziose e concrete per ridurre l’uso dei prodotti di plastica monouso. Le nuove norme adottate oggi ci aiuteranno a proteggere la salute dei nostri cittadini e a salvaguardare l’ambiente naturale, promuovendo nel contempo modelli di produzione e consumo più sostenibili. Possiamo essere orgogliosi perché l’Europa sta definendo norme nuove e ambiziose che aprono la strada al resto del mondo.”
Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha aggiunto:
“In un’economia moderna dobbiamo ridurre la quantità di rifiuti di plastica e garantire che la maggior parte della plastica utilizzata venga riciclata. Modalità di produzione più innovative e sostenibili creeranno nuove opportunità per le imprese europee, rafforzandone la competitività e la crescita e favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro. Una volta attuate, le nuove norme non si limiteranno a contrastare l’inquinamento da plastica, ma consentiranno anche all’Unione europea di diventare il leader mondiale di una strategia più sostenibile in questo settore, dando impulso alla nostra economia circolare.”
Perché è così importante agire subito?
I danni provocati all’ecosistema e alle specie marine sono noti e sono gravissimi.
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