Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono morti per caso, mentre “erano in vacanza”. La Commissione Taormina ha emesso il suo verdetto a colpi di maggioranza dopo due anni di lavori nei quali l’avvocato di Forza Italia prima ha sposato la tesi dell’esecuzione, poi ha abbracciato quella del fondamentalismo islamico, per finire col diffondere la relazione finale dell’organo di palazzo San Macuto, parlando di “rapimento finito male”.
L’atteggiamento di Taormina definito “ondivago” dai deputati dell’opposizione che hanno presentato una memoria di minoranza in disaccordo con il “teorema” Taormina, è una sconfitta per tutti coloro che si aspettavano di conoscere almeno i nomi degli esecutori e dei mandanti del duplice delitto. Invece non c’è nulla di tutto questo. Taormina ha avocato a sè la scrittura del testo della relazione, (circa dieci pagine per due anni di lavori), quando ha visto che il lavoro dei consulenti non si accordava con la sua tesi. Ha tagliato le parti che potevano mettere in relazione il lavoro investigativo di Ilaria e Miran con il traffico di rifiuti tossici e quello delle armi. A Mogadiscio anche i sassi sanno che la Somalia era la pattumiera preferita dai Paesi occidentali per i loro rifiuti di ogni genere proprio perchè era una terra senza Stato.
La Commissione d’inchiesta ha voluto mettere una pietra tombale su quello che è stato definito da Taormina “un giornalismo d’accatto”, un giornalismo che ha tenuto vivo l’interesse per il caso che altrimenti sarebbe stato dimenticato da tempo. Un giornalismo che ha rischiato in prima persona andando in Somalia, a proprio rischio e pericolo, per approfondire la pista che seguiva Ilaria, cosa che non ha fatto la Commissione d’inchiesta. Legittimo per carità, il Paese africano ancora non è pacificato, seppur è stato designato un Parlamento nazionale. Ma allora come si fa a dire che tutto è chiarito, che non c’è nessun mistero, se neanche si è andati sul luogo a investigare?
Il “teorema” di Taormina, così definito dall’opposizione, si basa sulla testimonianza di un uomo di Giancarlo Marocchino, ora sotto protezione. Giancarlo Marocchino è passato dall’essere uno degli uomini più chiaccherati della vicenda, a testimone credibile e quasi “santificato” da Tormina. L’avvocato forzista ha sempre criticato chi non si basava sulle prove, ma sa benissimo che la deposizione di questo testimone protetto non potrà essere usata in sede giudiziaria. Non solo. Alcune importanti audizioni di Giancarlo Marocchino rimarranno secretate per 20 anni. Se non c’era niente dietro l’omicidio Alpi-Hrovatin, perchè secretare tutta questa mole di materiale? Perchè dopo che la commissione aveva già ricevuto tre proroghe, Taormina, che aveva più volte anticipato ai giornali le sue conclusioni, ha chiesto di far slittare la fine dei lavori della Commissione oltre la data dello scioglimento delle camere con il rischio di far finire tutto a “tarallucci e vino?”.
Per la maggioranza in Commissione la colpa non è delle istituzioni che hanno abbandonato Ilaria e Miran al loro destino. E’ della “centrale del depistaggio” della quale fanno parte tutti quei giornalisti “colpevoli” di non aver accettato la tesi di Taormina. Anche i genitori di Ilaria, da vittime sono diventati colpevoli, tanto che il professore azzurro voleva addirittura perquisire la loro abitazione. Taormina ha denunciato tutto il denunciabile e anche il Giornale d’Italia per i suoi articoli sembra ora essere entrato nelle “attenzioni”del presidente.
Ma l’offesa più grande l’ha ricevuta Ilaria, che merita che si vada fino in fondo. A Ilaria vogliamo dire che non è morta per caso, che non è morta per nulla, il suo amore per la verità vive nella penna di tutti i cronisti che, seppur ostacolati da intimidazioni e non tanto velate minacce, continuano a lottare per far luce su ogni vicenda sulla quale si vorrebbe far calare il buio. Ai genitori vogliamo dire che sono molto migliori di tanti noi giornalisti che per pigrizia, comodità o altro li abbiamo lasciati soli nella battaglia per la verità. Stai tranquilla Ilaria, non sei morta per caso. C’è ancora speranza di trovare i tuoi assassini.
Articolo tratto da ilariaalpi.it
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Inserito da: Alex Barbieri
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