In un’atmosfera volgarotta e facilona…

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Ciao a tutti, vorrei lasciarvi una lettera che mio padre ha scritto in considarazione del Natale; mio padre era un insegnante alle scuole medie di lettere, storia e geografia, ora, pensionato, ama passare il suo tempo in ciò che gli viene meglio: scrivere. Io concordo in tutto quello che ha scritto in questa lettera. Ve […]

Ciao a tutti, vorrei lasciarvi una lettera che mio padre ha scritto in considarazione del Natale; mio padre era un insegnante alle scuole medie di lettere, storia e geografia, ora, pensionato, ama passare il suo tempo in ciò che gli viene meglio: scrivere.
Io concordo in tutto quello che ha scritto in questa lettera. Ve la trascrivo.
sofia*

Parto dalla constatazione di quello che dovrebbe essere veramente il Natale cristiano nella sua originaria dimensione religiosa, il Dies natalis di Cristo, e del modo in cui lo si vive da decenni. E’ stato ridotto alla Sagra del consumismo più sfrenato e della gastromanìa – sì, non gastronomìa – più scellerata.
Il “festeggiato per compleanno” era figlio di povera gente, nato in una mangiatoia da genitori emarginati per la loro condizione sociale e di censo. I mass-media ignorano totalmente la dimensione cristiana della festa, ed i mass-media siamo poi noi; reclamizzano, con un bombardamento informatico incessante, il Natale di Babbo Natale, questo vecchio sciocco, imbacuccato in abiti da clown invernale, di oscure origini anglo-celtico-teutoniche, che qualche furbacchione vorrebbe far risalire invece a San Nicola. Santo originario di paesi caldi mediterranei, fra l’altro, che non avrebbe mai usato, per i suoi spostamenti, renne e slitte. Mi risulta però che persino Paolo VI nel 1969 abbia abolito questo santo dal calendario liturgico, tanto incerte sono le notizie sulla sua figura.
In un’atmosfera volgarotta e facilona da happy end, come nei films di Frank Capra, fiumane di “fedeli” dalle mani bucate affollano i Centri commerciali, le neocattedrali dello stress consumistico, dell’acquisto del surplus necessario per lo status sociale da esibire a vicini e lontani, tra orge spenderecce e baccanali di rateazioni, tra spintoni ed urtoni di acquirenti imbambolati tra le corsie dei vari mediastores hi-tech.
La povera gente di sempre e di dovunque, continua intanto, fuori, ad aspettare almeno una grotta ed uno straccio per ripararsi dal gelo, poche briciole per sfamarsi, il più umile dei mestieri per vivere decentemente. Ma la maggior parte di noi adotta il sistema “Tre scimmiette -non vedo-non sento-non faccio- nuota in un mare di brodo di manzo e cappone, in cui galleggiano colonie di cappelletti, e si spiaggia tra lessi, cotechini, purè e lenticchie. La sera si sacrifica alla Trinità degli Dei Zampone, Spumante e Panettone – magari di quelli fabbricati con uova marcescenti e aborti di polli.

Natale che vieni, Natale che vai. Alle varie Messe natalizie si recano pie donne soffocate impaludate in pellicce milionarie, rigide Vestali instivalate in una sacra sfilata di moda, si accalcano orde di ragazzotti “firmati” da capo a piedi, in un ritrovo ante-discoteca, così da conciliare sacro e profano in una sola serata.
Ci si lava la coscienza – per primo il sottoscritto che lo confessa apertamente – con qualche offerta per bollettino postale ad Enti benefici o al frate che gira per le case a vendere i calendari di Frate Sole od acquistando qualche stella di Natale per la ricerca anticancro.
Natale che vieni, hai vinto tu? Qualcuno me lo deve, ce lo deve dire!
Natale che vai, ti hanno sommerso sotto un mucchio di doni inutili, ti hanno soffocato sotto una spazzatura di PC, X-Box, Playstation, Tv al plasma e LCD, foto e videocamere, cellulari tuttofare. Oltre all’albero di Natale, stracolmo di palle multicolori, palle in senso proprio ed anche figurato, non esiste più un Presepe, anche mini? Quel bimbo che giace sulla paglia sarà ancora Cristo o è il divino neonato Bill Gates, vegliato da IBM e MacIntosh? Fra i pastori forse c’è anche il suo socio Paul Allen. Gli Angeli li hanno risvegliati ed avvertiti con le melodie del cellulare, che suonava “Pace in terra agli uomini di buona volonta”, portavano manifesti con la scritta “IN GOD WE TRUST”? Ed i Re Magi sono stati guidati dalla cometa o dal navigatore satellitare in offerta strepitosa in un megastore della Caldea?
Natale che vieni, lascia ancora un po’ di posto al Natale che se ne sta andando, e tu, Natale che vai, lasciaci ancora qualche cosa di te, almeno il ricordo!

Franco Bifani


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Inserito da: Andrea Grasselli

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